Mestieri e professioni

Stati Generali dell’Autore: consegnato il Manifesto degli Scrittori Europei

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Sottoscritto da decine di organizzazioni europee rappresentative degli autori, capitanate per l’Italia dalla FUIS (Federazione Unitaria Italiana Scrittori), il Manifesto è una lettera aperta ai legislatori europei perché tutelino i loro diritti

Il Manifesto con le richieste degli autori è stato consegnato all’Onorevole Silvia Costa in occasione della IV edizione degli Stati Generali dell’Autore, che ha avuto luogo a Roma negli ultimi giorni dell’anno 2015, intitolato “Creare. Scrivere. Connettere.” 

Al centro dell’incontro i temi del diritto d’autore e del mercato unico digitale. Si è discusso infatti del ruolo che avranno gli scrittori nella nuova Europa Digitale e delle conseguenze che su di essi ricadranno in base alle trasformazioni dei mezzi di diffusione (nuove piattaforme tecnologiche, nuovi linguaggi, ecc.) e del diritto d’autore.

Dopo i saluti del Presidente della FUIS Natale Antonio Rossi e quelli – inviati – dal Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi e del Ministro dei Beni e delle Attività culturali e del turismo Dario Franceschini, si è tenuto il discorso introduttivo di Francesco Mercadante. A seguire gli interventi di noti scrittori italiani che hanno riguardato i cambiamenti culturali, sociali e tecnologici che stanno attualmente coinvolgendo la produzione letteraria.
Nella seconda parte della manifestazione ci sono stati vari interventi, tra i quali quello dell’avv.to Giorgio Assumma (già Presidente SIAE) e della Presidente della Commissione Cultura dell’Unione Europea Silvia Costa la quale ha dichiarato: “In questo particolare momento occorre difendere un equo bilanciamento tra i diritti di tutti gli attori della catena del valore, con particolare attenzione a un’adeguata remunerazione per i produttori di contenuti. Non costa-rossisignifica giocare in difesa degli interessi particolari di una specifica categoria di lavoratori e di operatori, ma invece tutelare quello che rappresenta il centro propulsivo, il più autentico motore di sviluppo della società della conoscenza in cui viviamo. Questo è ciò che ci siamo impegnati a garantire a livello europeo e per cui continueremo a batterci”.

All’onorevole Costa è stato consegnato dal Presidente della FUIS il Manifesto degli Scrittori Europei, una lettera aperta rivolta alle Autorità europee e siglata da cinquantaquattro organizzazioni (vedi l’elenco in allegato) a difesa dei diritti degli scrittori, in primo luogo del Diritto d’Autore, presentata ufficialmente dalla FUIS e dal CPE (Conseil Permanent des Ecrivains) lo scorso 22 ottobre 2015. La riportiamo di seguito:

LETTERA APERTA DEGLI SCRITTORI EUROPEI ALLE AUTORITA EUROPEE

Il Diritto d’Autore è il Diritto degli Autori

Sia detto francamente: noi, autori di libri, non comprendiamo la vostra insistenza a voler ad ogni costo “riformare” il diritto d’autore in Europa.
La Commissione Europea sbaglia bersaglio quando se la prende con il diritto d’autore per favorire la creazione di un “mercato unico digitale”, allorché il diritto d’autore è condicio sine qua non della creazione delle opere. Indebolirlo sarebbe come prosciugare la fonte del mercato del libro digitale prima ancora che questo prenda veramente il via. Un diritto d’autore indebolito fa una letteratura impoverita.
Il diritto d’autore non è un ostacolo alla circolazione delle opere. La cessione dei nostri diritti permette che queste siano diffuse in tutti i paesi e tradotte in tutte le lingue. Se esistono degli ostacoli alla diffusione, questi sono di carattere economico, tecnologico, fiscale: occorre colpire piuttosto le posizioni monopolistiche, i formati proprietari, le frodi!
Il Parlamento europeo, adottando una versione fortemente emendata del rapporto di Julia Reda, ha riaffermato, alta e forte, l’importanza di tutelare il diritto d’autore e il fragile equilibrio economico delle filiere della creazione. Purtroppo, al contempo, ha lasciato imprudentemente la porta aperta a numerose eccezioni al diritto d’autore. Queste eccezioni potrebbero essere create, concesse, allargate, rese obbligatorie dalla Commissione stessa, a dispetto delle soluzioni nazionali che hanno già permesso di rispondere ai bisogni dei lettori e degli altri utilizzatori.
Spiegateci come la moltiplicazione delle eccezioni al diritto d’autore favorirà la creazione e la diffusione delle opere! A partire da quale numero di eccezioni (archiviazione, prestito digitale, insegnamento, ricerca, estrazioni dei testi e dei dati, utilizzi trasformativi, opere indisponibili, opere orfane…), l’eccezione diventa regola e il diritto d’autore eccezione?
Affinché ci siano conferiti i proventi economici che ci spettano e noi possiamo mantenere i diritti morali sulle nostre opere, il diritto d’autore è per noi essenziale.
Questo è il caposaldo su cui è stata costruita la nostra letteratura europea; è una sorgente di ricchezza economica dei nostri Paesi e, attraverso di essa, è anche fonte di impiego; è garanzia di sostentamento economico della creazione e della continuità di tutta la filiera del libro; è il fondamento delle nostre remunerazioni. Permettendoci di raccogliere i frutti del nostro lavoro, si garantisce la nostra libertà e la nostra indipendenza. Noi non vogliamo tornare al tempo del mecenatismo, né vogliamo vivere di eventuali sovvenzioni pubbliche, bensì dell’utilizzo economico delle nostre opere. Scrivere è un lavoro, non un passatempo.
Il diritto d’autore ha permesso, nel corso degli ultimi secoli, la democratizzazione del libro e sarà ancora il libro che, un domani, permetterà lo sviluppo della creazione digitale e la sua diffusione presso un pubblico ancora più grande. Ereditato del passato, il diritto d’autore è oggi uno strumento moderno, compatibile con l’utilizzo delle nuove tecnologie.
Bisogna finirla di opporre, come state facendo, gli autori ai lettori. La letteratura non potrebbe esistere senza i primi e non avrebbe senso senza i secondi. Gli scrittori sono profondamente e assolutamente aperti ai cambiamenti e all’evoluzione del mondo in cui vivono. Essi difendono, con determinazione e chiarezza, più forte di chiunque altro, il diritto alla libertà d’opinione, alla libertà d’espressione e alla libertà della creazione. Sono favorevoli alla condivisione delle idee e del sapere: è la loro ragion d’essere. Sono lettori, ancor prima di essere autori.
Noi, Scrittori europei, chiediamo all’Europa di rinunciare a estendere il perimetro delle eccezioni al diritto d’autore o a moltiplicarle. L’assicurazione di qualche forma di “compensazione” non potrebbe sostituire i proventi derivanti dall’utilizzazione commerciale delle nostre opere, tenuto conto che gli autori sono già vittime di una precarietà sempre più crescente. Chiediamo all’Europa di lottare contro la tentazione di un illusorio “tutto gratuito”, i cui unici beneficiari sarebbero le grandi piattaforme di diffusione e altri fornitori di contenuti. Chiediamo all’Europa di aiutarci ad ottenere una migliore retribuzione sul valore dei libri, soprattutto nell’universo digitale, di vietare le clausole contrattuali abusive e di combattere efficacemente la pirateria delle nostre opere.
La libertà dei creatori e la vitalità della cultura europea dipendono anche da Voi.

Gli scrittori italiani ed europei dunque chiedono che l’Europa, continente culla della creatività, dei diritti e della cultura nonché punto di riferimento per ogni desiderio di libertà di espressione e di ricchezza civile, lo sia anche per chi, come gli scrittori, nell’esercizio della propria creatività trova la propria occupazione. Dunque, coscienti del cambiamento che sta attraversando la professione autoriale, si aspettano dagli organismi legislativi una tutela in questa nostra attuale società digitale. Vedremo se la loro attesa sarà soddisfatta in tempi rapidi e come “cugini” giornalisti, tifiamo per loro e per noi tutti.

(D.M.)

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