Mestieri e professioni

Integrity: Intesa per la legalità nel calcio

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Lega Pro, Inps e Agenzia delle Entrate hanno firmato un accordo per la legalità, la formazione e la trasparenza. Il protocollo d’intesa, siglato il 15 giugno, rientra nel progetto Integrity, l’iniziativa volta a promuovere in ambito calcistico la cultura del vivere nel rispetto delle regole

di Daniela Delli Noci, giornalista

Il gioco più amato dagli italiani è stato spesso inquinato da atti di violenza negli stadi, da frodi sportive, da infiltrazioni mafiose. L’intesa vuole invece riportare il calcio ai valori originari, potenziando le attività di raccordo tra ente di previdenza, fisco e Lega Italiana Calcio Professionistico, l’associazione di società sportive affiliata alla Federazione Italiana Giuoco Calcio. Sono previsti scambi di informazioni, iniziative di sensibilizzazione, controlli e attività formative.

“Il protocollo è nato all’interno del nostro progetto” ha detto il presidente di Lega Pro, Gabriele Gravina “perché ritengo che le società debbono essere aiutate affinché questo diventi un sistema pulito, equilibrato, ordinato. Quello che può essere oggi un segnale di attenzione severa nei confronti delle nostre associate, io lo considero un atto di grande coraggio, perché aiuta a capire i propri limiti. Infatti, in questo gioco, in questo sistema, non sono a volte compromesse solo una città o una società, ma la famiglia del dirigente e, conseguentemente, anche la stabilità dei lavoratori di quell’azienda”.

foto-firmaLega Pro si è impegnata, quindi, a individuare regole improntate ad assicurare trasparenza e legalità nell’amministrazione e nella gestione delle singole società e ad iniziare, insieme ad esse, un percorso volto al rispetto delle normative societarie, tributarie e previdenziali.
Tito Boeri, presidente dell’Inps, ha posto l’accento sulla situazione di molti calciatori, che hanno una carriera di appena dodici anni, a parte qualche eccezione.
“Dobbiamo spiegare ai calciatori che i contributi versati oggi serviranno al loro futuro previdenziale. È un problema serio. Nell’immaginario collettivo i giocatori di calcio sono molto ricchi, ma il 75% ha retribuzioni nette annue non superiori a 30 mila euro. Le loro carriere sono relativamente brevi e, con quei redditi, avranno diritto a una pensione di circa 10 mila euro l’anno. Per questi calciatori è fondamentale avere cognizione della situazione previdenziale, anche perché dopo l’attività agonistica svolgono altre professioni poco remunerate.”

“Rispetto a qualche anno fa, la situazione è molto più chiara” ha sottolineato il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi “ed oggi, attraverso protocolli d’intesa e controlli ripetuti, le situazioni anomale non sono più all’ordine del giorno. Il progetto ha lo scopo di valorizzare il fair play tra le squadre e ritengo che la prevenzione sia fondamentale.”

Lega Pro fornirà all’Inps e all’Agenzia delle Entrate tutti i dati economici e di bilancio relativi a ciascuna attività sportiva associata e a svolgerà funzioni di supporto, in particolare attraverso un fondo di solidarietà che potrà agevolare la regolarizzazione delle posizioni fiscali e contributive.
“Tutti devono rispettare il principio della competizione sportiva” ha precisato Gravina “e avere il diritto di disputarla nel rispetto delle regole. Il nostro obiettivo è di proporre soluzioni, non solo di svolgere attività di repressione.”

Lega Pro, in accordo con gli altri firmatari, definirà un progetto di formazione finalizzato alla sensibilizzazione dei singoli club sportivi al rispetto della trasparenza e della legalità, con organizzazione di seminari annuali cui saranno invitate a partecipare tutte le società sportive associate.

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