Evento conclusivo della fase di Pre-Accelerazione del programma “Security Challenge” LuissEnLabs
LVenture Group, holding di partecipazioni quotata sul Mercato telematico azionario (MTA) di Borsa Italiana, che gestisce l’acceleratore di start-up Luiss EnLabs, ha stretto una partnership con la filiale italiana di Cisco, leader mondiale del settore IT. A fronte di questa collaborazione, il 19 dicembre si è concluso il progetto di LVenture Group nell’ambito del programma internazionale per start-up “Security Challenge”, tra i pochi in Europa dedicati alla cyber security a cui è possibile partecipare a titolo gratuito e l’unico che prevede un percorso dall’ideazione alla realizzazione della start-up. Per LVenture Group il progetto si pone in programmi di Open Innovation volti a creare connessioni reciprocamente benefiche tra startup e grandi aziende.
“Siamo onorati del fatto che Cisco abbia scelto la nostra realtà come partner, coniugando il know-how tecnologico con il nostro expertise nell’ambito delle startup” ha detto Roberto Magnifico, Partner e Board Member di LVenture Group. “La cybersecurity è per noi un campo strategico: in Europa, le iniziative nel settore che coinvolgono le startup sono ancora limitate rispetto alle ampie opportunità di business e di investimento che questo mercato in crescita esponenziale offre”.
Luigi Capello, Amministratore Delegato di LVenture Group, società quotata in Venture Capital, spiega che in LVenture sono in portafoglio 45 start-up per un investimento pari a circa 28 milioni di euro: 7 milioni da parte della LVenture Group e 21 milioni da co-investitori.
L’acceleratore LuissEnlabs investe nelle start-up insieme alle Corporate per aumentare i loro tassi di successo. Le start-up operano con il metodo dell’open innovation, in altre parole “trasferimento di attività innovative all’interno delle corporate”. InfoCert, Cisco, NTT Data hanno avviato da circa due anni un sistema di Cybersecurity, un programma di accelerazione verticale.
Nel 2015 il mercato della Cybersecurity ha sfiorato il valore di 75miliardi di dollari e secondo le predizioni della Cyber security Ventures, tra il 2017 e il 2021 sulla scena mondiale sarà speso circa un triliardo di dollari nel settore. Le aziende hanno quindi la necessità di proteggere non solo i propri dati, ma anche quelli degli utenti.
Augusto Coppola, Direttore del programma di accelerazione della LuissEnlabs, ha spiegato come in Italia si usino spesso le parole incubatore e acceleratore come fossero sinonimi, in realtà sono due cose differenti. L’incubatore è un luogo dove s’incontrano persone che hanno idee e interesse a incontrare soggetti per lavorare su un progetto e trasformare l’idea in un prototipo: un posto dove si valida l’idea. L’acceleratore è lo step successivo: arriva il team con un prototipo funzionante pronto per essere immesso sul mercato.
Uno dei problemi che hanno gli acceleratori di tutto il mondo è quello delle proposte. Le proposte spesso non sono all’altezza di attrarre l’attenzione dei professionisti. Per minimizzare gli insuccessi è nata quindi la pre-accelerazione, la capacità di intercettare talenti non ancora abbastanza maturi da essere considerati per l’investimento da un professionista, ma che, se aiutati, possono attirare l’attenzione di un fondo di Lventure Capital.
“Il supporto di partner come Cisco, NTT Data e Infocert è fondamentale” ha aggiunto Coppola. “Hanno creduto nell’importanza di sviluppare un percorso di pre-accelerazione per permettere di migliorare la qualità delle proposte e le aziende avere accesso a talenti interessanti”.
Delle circa 45 start-up, 6 sono i team che hanno terminato il percorso. I mentori che hanno permesso alle start-up di avere un’interfaccia concreta sul mercato sono: Enrico Mercadante della Cisco, Fabrizio Leoni di Infocert, Stefano Pepe di UniquID Inc, Giorgio Scarpelli di NTT Data, Paolo Lezzi di InTheCyber, e Alessandro Manfredi di Accenture.
Danilo Cattaneo, Amministratore delegato di Infocert, ha lanciato nel marzo 2016 Spid-Sistema Pubblico di Identità Digitale. Spid importante servizio digitale (digital trust), consente di trasformare in digitale una serie di processi (firma digitale, posta certificata, conservazione digitale di documenti) verso una identità digitale di facile fruizione da parte dell’utente. Chi ha Spid, e questo vale per le amministrazioni, non avrà più necessità di fare la coda a uno sportello, ma potrà fare tutto da casa. La digital security significa offrire ai cittadini, servizi sicuri e innovativi e la strategia di Infocert è scegliere piccoli partner e puntare su talenti e idee da accompagnare in futuro.
Cisco nasce come start-up e la strategia si basa su cinque pilastri: ricerca e sviluppo, acquisizioni e partnership, investimenti e co-sviluppo con i clienti. A dirlo è Enrico Mercadante, Responsabile di ingegneria dei sistemi e Cloud di Cisco. Facendo un mix tra questi ingredienti, Cisco cerca di essere al limite dell’innovazione. “Essere qui significa aiutare il paese a raggiungere una digitalizzazione consapevole”, spronare talenti a fondare aziende per quotarsi in borsa, scoprire team da finanziare e far crescere in futuro. L’esperienza dello startupper Giorgio Scarpelli, Vicepresidente della NTT Data, risale al 2001 in Calabria dove fare impresa è più difficile che in altre regioni d’Italia. La NTT data ha puntato sulla cybersecurity in un momento in cui proliferavano molte idee sul web, elemento abilitante per una impresa. Oggi c’è bisogno di energia, entusiasmo, e le start up possiedono questi requisiti se operano nell’open innovation.
Augusto Coppola, Direttore della Luiss EnLabs, ha dunque presentato le start-up che hanno ottenuto un investimento da privati e sono in attesa di essere lanciate sul mercato mondiale. È il caso di Cubbit, società costituita a luglio da 4 giovani soci tutti provenienti da un background tecnico-informatico. La filosofia di Cubbit è eliminare un server centrale e sostituirlo con un piccolo cubbit in casa di ognuno. La privacy è assoluta. Nessuno, a parte il proprietario, può accedere ai dati, nemmeno i gestori di Cubbit. Il secondo vantaggio è la velocità. Il trasferimento dei dati è continuo anche se sconnessi. Cubbit per lanciare il beta test sul mercato globale, ha bisogno di un investimento di 80milia euro.
Alberto Fiore, CEO e Co-Founder, della Nablasec ha spiegato che negli ultimi mesi si sono verificati intensi attacchi cyber in più parti nel mondo comprese molte compagnie americane. L’impatto, che ha coinvolto tutto il nord America, ha creato disservizi in compagnie come Amazon, Netfix e altre. Il trend degli attacchi è esponenziale e, con l’internet delle cose, si stima abbia un incremento del 10% l’anno. Entro il 2020 saranno connessi alla rete globale più di 26 miliardi di device con un traffico sulla rete di oltre il 22% nei prossimi anni. Queste minacce nuocciono alle aziende che hanno necessità di proteggere i propri dati a livello industriale.
Nablasec propone soluzioni valide per le piccole medie e grandi imprese. Strumenti in grado di identificare, visualizzare, comprendere e isolare le minacce e i flussi anomali presenti sulla rete. Esiste un prototipo usato da un’azienda italiana in grado di trasferire file di grandi dimensioni, estrarre dati e visualizzare informazioni utili da parte degli operatori.
Il progetto di Lorenzo Luce di Big Profiles parte da una tesi di dottorato per approdare successivamente all’acceleratore della Luiss Enlabs. Big Profiles si rivolge a Banche e aziende che hanno nel loro portafoglio milioni di clienti e necessità di preservate l’identità, gli affari dei loro clienti nelle frodi, vendite e molto altro. In questo momento la richiesta di costumer intelligence è forte e le aziende tendono a massimizzare la soddisfazione dei clienti. Big Profiles con il suo algoritmo profila i clienti, incrociando i dati aziendali a quelli del social media.
Questi sono solo alcuni degli esempi presentati in occasione della Security Challenge Pitch Night.