Fiere Imprenditoria

I 50 ANNI DI AGRIUMBRIA

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Agriumbria, la fiera nazionale dell’agricoltura, della zootecnia e dell’alimentazione, ha compiuto mezzo secolo. La mostra-mercato si è svolta dal 6 all’8 aprile 2018 al centro fieristico regionale Umbriafiere, a Bastia Umbra

Agriumbria è un appuntamento fisso per le imprese del principale comparto italiano, quello che comprende le imprese agricole e zootecniche italiane, con tutto il loro gigantesco indotto a partire da quello dell’alimentazione. E passeggiare tra gli spazi aperti con esposti macchinari agricoli e bestiame di ogni tipo, e i padiglioni al chiuso, quest’anno è stato come partecipare a una grande festa, dal momento che essendo il 50enario erano molti gli eventi, i premi, gli show (come gli showcooking) organizzati per l’occasione. “Cinquanta edizioni di una fiera che di anno in anno è cresciuta in maniera esponenziale fino a raggiungere la saturazione degli spazi espositivi” ha dichiarato il presidente di Umbriafiere Lazzaro Bogliari. “Una storia, quella di Agriumbria, che si lega all’andamento del settore primario, che proprio negli ultimi anni ha visto crescere la propria presenza nell’economia nazionale e mondiale facendo delle imprese italiane del settore un fiore all’occhiello in tutto il mondo”.

I dati dello scorso anno (75.000 visitatori nei tre giorni dell’edizione 2017 e 420 espositori) saranno indubbiamente superati dall’edizione del cinquantenario che vede, tra l’altro, la nascita di Milktec, il primo Salone dedicato alla tecnologia per la filiera lattiero-casearia. Qui sono state presentate le ultime tecnologie per la mungitura e la lavorazione del latte, proposte per accompagnare un segmento in forte crescita soprattutto nel Centro Italia. Il nuovo Salone entra così a far parte del gruppo di Saloni specializzati già presenti a Agriumbria: Bancotec, Enotec, Oleatec.
Gli espositori di quest’anno sono stati 450 in rappresentanza di 2.500 marchi. Ci sono state delegazioni giunte dall’estero per avviare relazioni commerciali con le aziende italiane per quella che già è ritenuta la fiera dei record.

Il Business della terra

Agriumbria è nata nel 1969 grazie a un’idea di Lodovico Maschella, come prima fiera agricola moderna. Oggi è divenuta la Mostra nazionale di agricoltura, zootecnia e alimentazione con lo scopo di valorizzare il settore agricolo, di cui è divenuta punto di riferimento. Al suo interno si concludono affari, c’è un mercato degli animali, c’è la possibilità di contattare buyers internazionali, sono esposti trattori e macchine agricole di ogni tipologia e formato, si può fare anche vendita diretta al pubblico. Insomma si tratta di un centro economico per l’economia agricola i cui esponenti si incontrano ogni anno, ormai da 50 anni, proprio in Umbria, regione centrale facile da raggiungere da ogni parte d’Italia, ma anche simbolo della fertilità essendo il cuore verde del nostro Paese.

Protagonisti gli allevatori

Del comparto agricolo sono esponenti anche gli allevatori, protagonisti da tempo ad Agriumbria, dal momento che la carne italiana è sempre stata molto apprezzata per la sua qualità e i latticini e i formaggi italiani sono noti in tutto il mondo. Si è scelto dunque di dare ancora maggior risalto a questo segmento importantissimo nel momento storico in cui subisce attacchi gratuiti da parte dei “militanti” del veganesimo. Per la salute umana le proteine animali sono fondamentali e irrinunciabili poiché il nostro organismo ne ha assoluto bisogno per mantenersi in salute.
All’interno di Agriumbria dunque la parte zootecnica è ancora una volta protagonista e a curarla sono state l’ARA (Associazione regionale allevatori dell’Umbria), l’AIA (Associazione italiana allevatori) e le altre Associazioni del Sistema allevatori.
Fin dal 1969 la fiera ha permesso di mettere in mostra i migliori esemplari esistenti delle varie razze bovine, a partire dal “gigante bianco”, la Chianina. Oggi sono presenti tutte le razze esistenti e tutte le specie animali allevate in Italia. Ammirarle è di grande effetto, non solo per gli addetti al settore ma anche per le famiglie con bambini che si muovono eccitate all’interno degli spazi espositivi.
Vediamo dunque bovini da carne di razza Romagnola, Marchigiana, Maremmana, Podolica, Chianina, Frisona, Limousine, Charolaise, Pezzata Rossa Italiana, ma anche ovini, caprini, suini, equini, asini. In una parola: la biodiversità animale in Italia. Che rappresenta un patrimonio e una risorsa da far conoscere per poterlo salvaguardare nell’interesse di tutti. Gli animali esposti da 450 rappresentanti di oltre 2.500 aziende del comparto confermano dunque Agriumbria come uno degli appuntamenti più importanti per l’imprenditoria agricola, agrozootecnia e agroalimentare nazionale.

Anche festa popolare

Diretti al consumatore. Agriumbria non è solo un incontro tra produttori e commercianti, tra affaristi e imprenditori, è anche qualcosa di più: è un messaggio al consumatore, un modo per far sapere alle famiglie da dove arriva ciò che consuma, come si fa, come riconoscere la qualità. Per questo molti appuntamenti e molti stand sono proprio diretti al consumatore. Ci sono incontri con il pubblico organizzati proprio a questo scopo, utili e divertenti come gli showcooking, ci sono tanti punti di assaggio, per esempio nell’Area ristorazione quest’anno c’è stato l’incontro dal titolo “Il sapore unico delle biodiversità nelle carni italiane dove i visitatori hanno potuto gustare la carne 100% Made in Italy garantita dall’AIA. Durante la Mostra “Zootecnica e alimentazione” organizzata da Bovinitaly – cooperativa che valorizza i suoi prodotti grazie alla certificazione IGP Vitellone bianco dell’Appennino centrale (dove a ogni passaggio della filiera c’è un controllo di qualità) – per il pubblico è stata allestita un’hamburgeria con nuove e inedite proposte di panini a base di carne chianina certificata. Decisamente succulenti.

Confagricoltura e Coldiretti

Ad Agriumbria non potevano mancare gli stand istituzionali delle confederazioni di agricoltori. La Coldiretti ha come ogni anno allestito il Villaggio Campagna Amica, dove si potevano acquistare i prodotti dei loro associati. Contemporaneamente, all’interno di uno dei padiglioni, era stato allestito lo stand istituzionale Coldiretti dove si sono tenuti appuntamenti riguardanti il futuro del comparto, come quello sull’agricoltura di precisione. In questo stand segnaliamo che erano presenti sia i ragazzi di Coldiretti Giovani Impresa sia le imprenditrici di Donne Impresa. Loro hanno avuto il compito di far firmare una petizione “stopcibofalso” diretta al Parlamento Europeo per chiedere che i consumatori abbiano la possibilità di conoscere da dove arriva il cibo che portano in tavola.
Confagricoltura ha organizzato alcuni convegni all’interno del proprio stand tra i quali segnaliamo quelli svoltosi sabato 7 aprile sulla nocciola e domenica 8 sull’olio (tecnologie e sicurezza nei frantoi oleari). Fabio Rossi, presidente di Confagricoltura Umbria, ha spiegato: “In occasione di Agriumbria abbiamo voluto cogliere l’opportunità di fare il punto della situazione su alcuni argomenti che stanno particolarmente a cuore agli operatori economici e per riflettere tutti insieme sulle prospettive economiche e di sviluppo dell’agricoltura grazie al contributo di esperti con i quali è fondamentale confrontarsi”.

Tecnologie e innovazione per un futuro sostenibile

Presente ad Agriumbria anche FederUnacoma, la federazione interna di Confindustria che rappresenta i costruttori di macchine per l’agricoltura e il giardinaggio e associa 300 aziende, pari all’80% della produzione nazionale dei comparti rappresentati, per un valore (al 2016) di 7,2 miliardi di euro. Le macchine agricole prodotte vengono esportate per il 65% all’estero, in 180 Paesi. FederUnacoma durante Agriumbria ha effettuato delle dimostrazioni pratiche riguardanti attrezzature per l’agricoltura di precisione.
E sempre nell’ambito dell’innovazione era presente il Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e ambientali della Facoltà di Agraria dell’Università degli studi di Perugia. La ricerca scientifica in questo ambito è infatti finalizzata alla soluzione di problematiche agro-ambientali ed è per questo importante la presenza dei ricercatori affinché gli operatori del settore siano in contatto con le ultime novità scientifiche, sempre utili per un mondo agricolo che sia non solo proficuo per chi ci lavora e sano per i consumatori ma anche sostenibile per l’ambiente.

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