La gara introdotta nel 2007 dall’agenzia del lavoro Eurointerim SpA ha premiato le idee di business al femminile e i progetti di imprenditrici di ogni età che si sono distinte in ambito lavorativo
Il 14 dicembre al centro culturale Altinate San Gaetano di Padova si è svolta la premiazione dell’ottava edizione del concorso nazionale Eurointerim Donna e Lavoro 2018. La gara introdotta nel 2007 dall’agenzia del lavoro Eurointerim SpA ha premiato le idee di business al femminile e i progetti di imprenditrici di ogni età che si sono distinte in ambito lavorativo, fondando nuove startup o contribuendo all’innovazione in un’azienda già consolidata. L’idea vincente è stata premiata con un riconoscimento in denaro di 3.000 euro, mentre alla seconda e terza classificata sono andati rispettivamente 2 mila euro e 1.000 euro.
La giuria è composta da 7 donne con esperienze lavorative diverse, ma legate da un denominatore comune: possedere nel DNA un forte spirito di intraprendenza e capacità imprenditoriale al femminile. Si tratta di: Marisa Roncato, imprenditrice dal 1995 e fondatrice del Brand CIAK Roncato, Alessia Selmin, vincitrice della prima edizione del concorso, docente di ostetricia presso l’università degli studi di Padova, Margherita Morpurgo, docente nel settore della nanomedicina, Sonia Perazzolo, presidente dell’associazione FIDAPA del Distretto Nord Est, Chiara Cecutti, executive life coach e professional counsellor, Saveria Chemotti, docente di letteratura italiana di genere e Mary Franzese, fondatrice di Neuronguard.
Premio Eurointerim 2018
Ad aggiudicarsi il primo premio è stato Fili Pari, un’impresa fondata da Alice Zantedeschi e Francesca Pievani, due giovani padovane che per originalità e sperimentazione hanno offerto un servizio di consulenza tecnica e stilistica sul microfilm veromarmo. Il brand tutto italiano, avviato nel 2014, ha promosso la ricerca di materiali e fibre reinterpretando il concetto tradizionale di moda e styling. L’obiettivo è quello di progettare capi d’abbigliamento con materiali di alta qualità in grado di coniugare ricerca, stile, innovazione e performance tecniche. La versatilità del materiale e la libertà di sperimentare numerose tipologie di marmo presenti in natura, hanno reso questo prodotto flessibile, capace di adattarsi a diversi settori di utilizzo. Grazie alla costituzione di partnership con altre aziende, le due padovane sono riuscite a trasformare la polvere di marmo proveniente dagli scarti dei distretti lapidei e da una membrana ottenuta da materiali di lavorazione, in un tessuto leggero, caldo e indossabile per la creazione di capi d’abbigliamento rainwear.
Giorgia Pontetti, seconda classificata con il progetto di ingegneria elettronica e aerospaziale di Rieti, ha ideato Robotfarm, una miniserra-elettrodomestico computerizzata per la produzione idroponica indoor di vegetali. La miniserra consente di coltivare diversi vegetali (lattuga, rucola, erbe, spezie e mini-pomodori) direttamente in casa senza possedere competenze agronomiche, sfruttando la tecnologia idroponica 2.0 per la coltivazione senza terreno. Pensata come un normale elettrodomestico, RobotFarm è dotata di una ricetta elettronica di coltivazione che permette la crescita ottimale delle piante in modo automatizzato, in un ambiente pulito come quello delle cucine ricreando un sole di mezza estate, gestendo la luce, l’acqua, e i nutrimenti per una produzione a Km 0 tutto l’anno.
GenGle e Diamante: terzi classificati a pari merito
Giuditta Pasotto di Firenze, mente del progetto GenGle ha ideato il primo social network dedicato ai Genitori single (da qui la contrazione utilizzata per il nome) per dare ai figli l’opportunità di ricreare una nuova cerchia di amici. Scopo dell’idea è quella di attuare una rete di amicizie per condividere il proprio tempo libero in compagnia dei propri figli, senza sentirsi isolati o svantaggiati dalla propria situazione. Gli utenti iscritti hanno la possibilità di mettersi in contatto tra loro e scambiarsi opinioni, esperienze e consigli sulla loro vita e/o sulla crescita dei loro figli. Il sito offre inoltre il servizio GenGle viaggi, una linea di accoglienza telefonica, il magazine GenGleMag e il progetto Casa dei babbi, che offre ospitalità a 5 padri separati con figli.
La start-up Diamante, nata da un progetto di ricerca dell’università di Verona in collaborazione con l’ateneo di Perugia e finanziato dal MIUR, si è distinta per la produzione e vendita di strumenti diagnostici innovativi. La società, di recente costituzione, ha maturato competenze nell’ambito dell’immunologia nella biologia vegetale e della biochimica. Il primo risultato della ricerca di Diamante è stato un kit per l’analisi della Sindrome di Sjögren, malattia autoimmune caratterizzata dall’autodistruzione delle ghiandole lacrimali e salivari che causa secchezza delle fauci ed oculare e altre patologie.
Il kit Pi-greek sfrutta un marker specifico della malattia che permette di ottenere un alto grado di sensibilità pari al 98,8% e una specificità pari al 90%, è capace di rilevare la diagnostica della malattia in tempi brevi attraverso l’analisi del sangue senza ricorrere alla biopsia delle ghiandole salivari, pratica clinica utilizzata per una diagnosi definitiva. Questa tecnologia, tutelata da brevetto, potrà essere distribuita a livello mondiale negli ospedali e nei laboratori di analisi ed applicata nella diagnosi e terapia di altre malattie autoimmuni.
A premiare Linda Avesani, è stata la biologa molecolare Federica Lovisa del dipartimento di salute della donna e del bambino presso l’istituto di ricerca pediatrica Città della Speranza.
Infine, un premio speciale è stato conferito a I Sei Petali, cooperativa sociale che ha avuto come obiettivo l’inserimento lavorativo di donne che escono da percorsi di maltrattamento e/o violenza di genere e hanno la necessità di ricollocarsi nel mondo del lavoro. Un progetto innovativo sostenuto dal Comune di Milano – assessorato alle politiche del lavoro, attività produttive, commercio e risorse umane.
La cooperativa svolge anche attività di turismo low-cost, offrendo un alloggio a chi non è in grado di sopportare gli alti costi della permanenza nelle strutture che la città offre.