Il sottosegretario alle Politiche agricole, Giuseppe L’Abbate, illustra le nuove disposizioni per i lavoratori dell’agroalimentare relative al Protocollo di regolamentazione per il contrasto e il contenimento del virus Covid-19
Norme stringenti per i lavoratori dell’agroalimentare dopo l’emanazione del Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro. Disposizioni importanti dal momento che le filiere agricola, agroalimentare e della pesca continuano il loro lavoro per non far mancare i propri prodotti all’interno dei negozi alimentari italiani.
Per mantenere gli scaffali pieni c’è un’intera categoria di lavoratori che non può rimanere a casa ma deve coraggiosamente raggiungere il posto di lavoro: sia esso nei campi o negli stabilimenti produttivi.
Dopo una lunga concertazione, guidata dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, si è sottoscritto il “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” tra i ministeri dell’Economia, del Lavoro e delle Politiche Sociali, dello Sviluppo economico e della Salute.
La prosecuzione delle attività produttive
La prosecuzione delle attività produttive può avvenire solo in presenza di condizioni che assicurino alle persone che lavorano adeguati livelli di protezione. Per questa ragione sindacati, le associazioni imprenditoriali e il Governo hanno emanato delle linee guida affinché chi è costretto per il fabbisogno nazionale in situazione di emergenza a continuare a lavorare possa farlo in condizioni di sicurezza.
Ciò significa che ci debba essere la messa in sicurezza del luogo di lavoro e l’applicazione di norme nuove e diverse da quelle usuali.
“La prosecuzione delle attività produttive può avvenire” spiega il Sottosegretario alle Politiche agricole “solo in presenza di condizioni che assicurino alle persone che lavorano adeguati livelli di protezione. Nel comparto primario è lapalissiano come le aziende non possano ricorrere al lavoro agile e, pertanto, diviene fondamentale garantire condizioni di salubrità e sicurezza agli ambienti di lavoro e alle modalità lavorative”.
Il protocollo sicurezza anti contagio dei lavoratori
Il documento, tenuto conto di quanto emanato dal Ministero della Salute, contiene linee guida condivise tra Governo, sindacati e imprese per agevolare queste ultime nell’adozione di protocolli di sicurezza anti-contagio. Il Protocollo di regolamentazione per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro ha l’obiettivo di fornire indicazioni operative finalizzate a incrementare, negli ambienti di lavoro non sanitari, l’efficacia delle misure precauzionali di contenimento adottate per contrastare l’epidemia di Covid-19.
Le nuove disposizioni per i lavoratori dell’agroalimentare
Tra le indicazioni inserite all’interno del protocollo vengono indicate la “rarefazione delle presenze dentro i luoghi di lavoro” e il rispetto della “distanza interpersonale di un metro” come principali misure di contenimento. “In campo aperto è alquanto possibile raggiungere questi obiettivi” spiega il Sottosegretario alle Politiche agricole Giuseppe L’Abbate, “ma ciò può divenire più complicato negli altri luoghi di lavoro lungo la filiera agroalimentare”. In queste situazioni, laddove si sia al di sotto della distanza interpersonale di sicurezza di un metro, viene richiesto di adottare strumenti di protezione individuale come mascherine e altri dispositivi di protezione (guanti, occhiali, tute, cuffie, camici, etc.), conformi alle indicazioni delle autorità scientifiche e sanitarie. “Sappiamo bene della difficoltà di reperimento sul mercato” continua il Sottosegretario alle Politiche Agricole “e ci stiamo adoperando in tutti i modi per garantirne l’approvvigionamento”.
Inoltre, l’azienda dovrà mettere a disposizione idonei mezzi detergenti per le mani (che può preparare autonomamente seguendo le indicazioni dell’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità), assicurare la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni e di svago. E dove è presente un servizio di trasporto organizzato dall’azienda, va garantita e rispettata la sicurezza dei lavoratori lungo ogni spostamento.
“È di primaria importanza ribadire che in presenza di febbre, sintomi di influenza, provenienza da zone a rischio o contatto con persone positive al virus nei 14 giorni precedenti” aggiunge Giuseppe L’Abbate “viene fatto divieto di entrare in azienda e di partecipare alle attività lavorative”.
Per i fornitori esterni dovranno essere individuate procedure di ingresso, transito e uscita mediante modalità, percorsi e tempistiche predefinite al fine di ridurre le occasioni di contatto con il personale in forza nei reparti aziendali. Gli autisti dei mezzi di trasporto devono rimanere a bordo dei propri mezzi e non è consentito l’accesso agli uffici per nessun motivo. Per tutto il personale esterno andranno individuati servizi igienici dedicati.
“Lo sforzo che sta compiendo la filiera agroalimentare italiana in questo periodo di emergenza è qualcosa di eroico” conclude il Sottosegretario Giuseppe L’Abbate, “pertanto non posso che rinnovare l’invito ai consumatori a prediligere i prodotti freschi e locali così da sostenere il Made in Italy e le nostre imprese. È un momento in cui siamo chiamati tutti ad essere solidali e ad avere maggiore sensibilità”.
Il protocollo nel dettaglio
L’informazione ai dipendenti
Il primo punto del protocollo riguarda quanto deve fare l’impresa in relazione all’informazione ai propri dipendenti:
L’azienda, attraverso le modalità più idonee ed efficaci, informa tutti i lavoratori e chiunque entri in azienda circa le disposizioni delle Autorità, consegnando e/o affiggendo all’ingresso e nei luoghi maggiormente visibili dei locali aziendali, appositi depliants informativi. In particolare, le informazioni riguardano l’obbligo di
- rimanere al proprio domicilio in presenza di febbre (oltre 37.5°) o altri sintomi influenzali e di chiamare il proprio medico di famiglia e l’autorità sanitaria
- la consapevolezza e l’accettazione del fatto di non poter fare ingresso o di poter permanere in azienda e di doverlo dichiarare tempestivamente laddove, anche successivamente all’ingresso, sussistano le condizioni di pericolo (sintomi di influenza, temperatura, provenienza da zone a rischio o contatto con persone positive al virus nei 14 giorni precedenti, etc) in cui i provvedimenti dell’Autorità impongono di informare il medico di famiglia e l’Autorità sanitaria e di rimanere al proprio domicilio
- l’impegno a rispettare tutte le disposizioni delle Autorità e del datore di lavoro nel fare accesso in azienda (in particolare, mantenere la distanza di sicurezza, osservare le regole di igiene delle mani e tenere comportamenti corretti sul piano dell’igiene)
- l’impegno a informare tempestivamente e responsabilmente il datore di lavoro della presenza di qualsiasi sintomo influenzale durante l’espletamento della prestazione lavorativa, avendo cura di rimanere ad adeguata distanza dalle persone presenti
L’ingresso in azienda
Il secondo punto del protocollo specifica quali siano le modalità di ingresso in azienda, ovvero:
- Il personale, prima dell’accesso al luogo di lavoro potrà essere sottoposto al controllo della temperatura corporea e se risulterà superiore ai 37,5°, non sarà consentito l’accesso ai luoghi di lavoro. Le persone in tale condizione saranno momentaneamente isolate e fornite di mascherine non dovranno recarsi al Pronto Soccorso e/o nelle infermerie di sede, ma dovranno contattare nel più breve tempo possibile il proprio medico curante e seguire le sue indicazioni
- Il datore di lavoro informa preventivamente il personale, e chi intende fare ingresso in azienda, della preclusione dell’accesso a chi, negli ultimi 14 giorni, abbia avuto contatti con soggetti risultati positivi al COVID-19 o provenga da zone a rischio secondo le indicazioni dell’OMS2 Per questi casi si fa riferimento al Decreto legge n. 6 del 23/02/2020, art. 1, lett. h) e i)
L’accesso dei fornitori esterni
Il terzo punto riguarda le modalità di accesso dei fornitori esterni, ovvero:
- Per l’accesso di fornitori esterni individuare procedure di ingresso, transito e uscita, mediante modalità, percorsi e tempistiche predefinite, al fine di ridurre le occasioni di contatto con il personale in forza nei reparti/uffici coinvolti
- Se possibile, gli autisti dei mezzi di trasporto devono rimanere a bordo dei propri mezzi: non è consentito l’accesso agli uffici per nessun motivo. Per le necessarie attività di approntamento delle attività di carico e scarico, il trasportatore dovrà attenersi alla rigorosa distanza di un metro
- Per fornitori/trasportatori e/o altro personale esterno individuare/installare servizi igienici dedicati, prevedere il divieto di utilizzo di quelli del personale dipendente e garantire una adeguata pulizia giornaliera
- Va ridotto, per quanto possibile, l’accesso ai visitatori; qualora fosse necessario l’ingresso di visitatori esterni (impresa di pulizie, manutenzione…), gli stessi dovranno sottostare a tutte le regole aziendali, ivi comprese quelle per l’accesso ai locali aziendali di cui al precedente paragrafo 2
- Ove presente un servizio di trasporto organizzato dall’azienda va garantita e rispettata la sicurezza dei lavoratori lungo ogni spostamento.
- le norme del presente Protocollo si estendono alle aziende in appalto che possono organizzare sedi e cantieri permanenti e provvisori all’interno dei siti e delle aree produttive
La pulizia e la sanificazione dell’azienda
- l’azienda assicura la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni e di svago
- nel caso di presenza di una persona con COVID-19 all’interno dei locali aziendali, si procede alla pulizia e sanificazione dei suddetti secondo le disposizioni della circolare n. 5443 del 22 febbraio 2020 del Ministero della Salute nonché alla loro ventilazione
- occorre garantire la pulizia a fine turno e la sanificazione periodica di tastiere, schermi touch, mouse con adeguati detergenti, sia negli uffici, sia nei reparti produttivi
- l’azienda in ottemperanza alle indicazioni del Ministero della Salute secondo le modalità ritenute più opportune, può organizzare interventi particolari/periodici di pulizia ricorrendo agli ammortizzatori sociali (anche in deroga)
L’igiene personale
- è obbligatorio che le persone presenti in azienda adottino tutte le precauzioni igieniche, in particolare per le mani
- l’azienda mette a disposizione idonei mezzi detergenti per le mani
- è raccomandata la frequente pulizia delle mani con acqua e sapone
I dispositivi di protezione individuale
- le mascherine dovranno essere utilizzate in conformità a quanto previsto dalle indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità.
- data la situazione di emergenza, in caso di difficoltà di approvvigionamento e alla sola finalità di evitare la diffusione del virus, potranno essere utilizzate mascherine la cui tipologia corrisponda alle indicazioni dall’autorità sanitaria
- è favorita la preparazione da parte dell’azienda del liquido detergente secondo le indicazioni dell’OMS (https://www.who.int/gpsc/5may/Guide_to_Local_Production.pdf)
Qualora il lavoro imponga di lavorare a distanza interpersonale minore di un metro e non siano possibili altre soluzioni organizzative è comunque necessario l’uso delle mascherine e altri dispositivi di protezione (guanti, occhiali, tute, cuffie, camici, ecc.) conformi alle disposizioni delle autorità scientifiche e sanitarie.
Gli spazi comuni
Il protocollo dà indicazioni anche sulla gestione degli spazi comuni, come mensa, spogliatoi, aree fumatori, distributori di bevande e/o snack, ecc.
- l’accesso agli spazi comuni, comprese le mense aziendali, le aree fumatori e gli spogliatoi è contingentato, con la previsione di una ventilazione continua dei locali, di un tempo ridotto di sosta all’interno di tali spazi e con il mantenimento della distanza di sicurezza di 1 metro tra le persone che li occupano.
- occorre provvedere alla organizzazione degli spazi e alla sanificazione degli spogliatoi per lasciare nella disponibilità dei lavoratori luoghi per il deposito degli indumenti da lavoro e garantire loro idonee condizioni igieniche sanitarie.
- occorre garantire la sanificazione periodica e la pulizia giornaliera, con appositi detergenti dei locali mensa, delle tastiere dei distributori di bevande e snack.
La riorganizzazione aziendale (turni, trasferte, smart work, ecc.)
Per il periodo di emergenza dovuta al Covid-19 le imprese potranno:
- disporre la chiusura di tutti i reparti diversi dalla produzione o, comunque, di quelli dei quali è possibile il funzionamento mediante il ricorso allo smart work, o comunque a distanza
- procedere ad una rimoludazione dei livelli produttivi
- assicurare un piano di turnazione dei dipendenti dedicati alla produzione con l’obiettivo di diminuire al massimo i contatti e di creare gruppi autonomi, distinti e riconoscibili
- utilizzare lo smart working per tutte quelle attività che possono essere svolte presso il domicilio o a distanza nel caso vengano utilizzati ammortizzatori sociali, anche in deroga, valutare sempre la possibilità di assicurare che gli stessi riguardino l’intera compagine aziendale, se del caso anche con opportune rotazioni.
Ammortizzatori sociali
- utilizzare in via prioritaria gli ammortizzatori sociali disponibili nel rispetto degli istituti contrattuali (par, rol, banca ore) generalmente finalizzati a consentire l’astensione dal lavoro senza perdita della retribuzione
- nel caso l’utilizzo degli istituti non risulti sufficiente, si utilizzeranno i periodi di ferie arretrati e non ancora fruiti
- sono sospese e annullate tutte le trasferte/viaggi di lavoro nazionali e internazionali, anche se già concordate o organizzate
Riunioni, formazione, eventi interni
- Gli spostamenti all’interno del sito aziendale devono essere limitati al minimo indispensabile e nel rispetto delle indicazioni aziendali
- non sono consentite le riunioni in presenza. Laddove le stesse fossero connotate dal carattere della necessità e urgenza, nell’impossibilità di collegamento a distanza, dovrà essere ridotta al minimo la partecipazione necessaria e, comunque, dovranno essere garantiti il distanziamento interpersonale e un’adeguata pulizia/areazione dei locali
- sono sospesi e annullati tutti gli eventi interni e ogni attività di formazione in modalità in aula, anche obbligatoria, anche se già organizzati; è comunque possibile, qualora l’organizzazione aziendale lo permetta, effettuare la formazione a distanza, anche per i lavoratori in smart work
- Il mancato completamento dell’aggiornamento della formazione professionale e/o abilitante entro i termini previsti per tutti i ruoli/funzioni aziendali in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, dovuto all’emergenza in corso e quindi per causa di forza maggiore, non comporta l’impossibilità a continuare lo svolgimento dello specifico ruolo/funzione (a titolo esemplificativo: l’addetto all’emergenza, sia antincendio, sia primo soccorso, può continuare ad intervenire in caso di necessità; il carrellista può continuare ad operare come carrellista)
Sintomi dei dipendenti in azienda
Può capitare che uno dei dipendenti abbia sintomi riconducibili al Covid-19 durante l’orario di lavoro bisogna seguire se seguenti istruzioni:
- nel caso in cui una persona presente in azienda sviluppi febbre e sintomi di infezione respiratoria quali la tosse, lo deve dichiarare immediatamente all’ufficio del personale, si dovrà procedere al suo isolamento in base alle disposizioni dell’autorità sanitaria e a quello degli altri presenti dai locali, l’azienda procede immediatamente ad avvertire le autorità sanitarie competenti e i numeri di emergenza per il COVID-19 forniti dalla Regione o dal Ministero della Salute
- l’azienda collabora con le Autorità sanitarie per la definizione degli eventuali “contatti stretti” di una persona presente in azienda che sia stata riscontrata positiva al tampone COVID-19. Ciò al fine di permettere alle autorità di applicare le necessarie e opportune misure di quarantena. Nel periodo dell’indagine, l’azienda potrà chiedere agli eventuali possibili contatti stretti di lasciare cautelativamente lo stabilimento, secondo le indicazioni dell’Autorità sanitaria
Il comitato di controllo aziendale
All’interno delle aziende devono costituirsi dei Comitati per l’applicazione e la verifica delle regole del protocollo di regolamentazione con la partecipazione delle rappresentanze sindacali aziendali e del RLS.
Le norme per tutte le imprese e i lavoratori dei settori produttivi
Si ricorda che, oltre a quanto previsto dal protocollo, sono sempre in vigore anche le misure previste dal DPCM dell’11 marzo 2020, che vanno comunque osservate fino al 25 marzo 2020 e che raccomandano che:
- sia attuato il massimo utilizzo da parte delle imprese di modalità di lavoro agile per le attività che possono essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza;
- siano incentivate le ferie e i congedi retribuiti per i dipendenti nonché gli altri strumenti previsti dalla contrattazione collettiva;
- siano sospese le attività dei reparti aziendali non indispensabili alla produzione;
- si assumano protocolli di sicurezza anti-contagio e, laddove non fosse possibile rispettare la distanza interpersonale di un metro come principale misura di contenimento, con adozione di strumenti di protezione individuale;
- siano incentivate le operazioni di sanificazione nei luoghi di lavoro, anche utilizzando a tal fine forme di ammortizzatori sociali;
- per le sole attività produttive si raccomanda altresì che siano limitati al massimo gli spostamenti all’interno dei siti e contingentato l’accesso agli spazi comuni;
- si favoriscono, limitatamente alle attività produttive, intese tra organizzazioni datoriali e sindacali;
- per tutte le attività non sospese si invita al massimo utilizzo delle modalità di lavoro agile.