L’audizione di Confartigianato sul DL Semplificazioni ha affermato davanti al Senato che c’è ancora molto da fare l’efficienza della PA e la burocrazia
L’analisi del DL Semplificazioni prosegue con le audizioni in videoconferenza delle Commissioni riunite 1a Affari costituzionali e 8° Lavori pubblici. Il 28 luglio sono state sentite numerose associazioni di categoria tra cui Confartigianato.
DL Semplificazioni da… semplificare
Migliorare l’efficienza della PA (Pubblica amministrazione) è da anni una delle priorità indicate dall’Unione Europea per garantire ‘una crescita sostenibile ed inclusiva’ e nell’anno in cui abbiamo più che mai bisogno di una PA efficiente non si può più tergiversare. Il DL Semplificazioni recepisce alcune proposte di Confartigianato per ridurre la zavorra di burocrazia sulle piccole imprese. Ma su molti aspetti, come ad esempio il Codice degli appalti pubblici, la semplificazione è ancora timida. Va smontato il castello di complicazioni del Codice e bisogna tradurre in norme generali il modello ‘ponte Morandi’, oltre a valorizzare il principio del ‘km 0’ nell’assegnazione degli appalti dando priorità alle aziende locali, più vicine a dove si intende costruire l’opera. Lo hanno sottolineato i rappresentanti di Confartigianato durante l’audizione in Senato.
Il giudizio di Confartigianato sul DL Semplificazioni
Il nostro giudizio sul Decreto Legge è positivo “ma il provvedimento rappresenta solo un primo passo ed è condizionato dalla reale capacità di scaricare a terra effetti concreti in termini di maggiore efficienza della PA e minori complicazioni per gli imprenditori. Troppe sono le norme di principio non attuate a partire dal principio del “once only”, per il quale la PA non deve chiedere all’impresa informazioni già in suo possesso, o a quello del “one in one out”, per cui per ogni nuova norma introdotta deve sostituirne una esistente, o al divieto di “gold plating”, ovvero di introdurre oneri e adempimenti superiori rispetto a quelli richiesti dalle normative europee in fase di recepimento negli ordinamenti nazionali”.
Il fallimento delle politiche di semplificazione degli ultimi anni
Secondo la Confederazione, le politiche di semplificazione degli ultimi anni hanno fallito perché vincolate a tre condizioni: invarianza delle procedure, costo zero, invarianza delle competenze dei diversi soggetti istituzionali ai diversi livelli di governo. Di conseguenza secondo Confartigianato bisogna cambiare passo “con una strategia per la semplificazione che faccia leva su una governance chiara ed efficace e sul coinvolgimento costante delle categorie produttive per individuare problemi, priorità e soluzioni”.