Lavoro Sicurezza

Ispettori del lavoro in 100mila aziende. I risultati

Salito del 22% il numero dei controlli da parte degli ispettori del lavoro. I risultati dell’attività di vigilanza 2022 e il programma del 2023

Durante la riunione della Commissione centrale di coordinamento dell’INL (Ispettorato nazionale del lavoro) svoltasi alla presenza della Ministra Calderone, sono stati presentati i dati relativi alle attività degli ispettori del lavoro. Grazie a questa attività di “intelligence” è in crescita la somma di denaro recuperata dovuta ai mancati premi e contributi versati dalle aziende.

Contributi e premi recuperati dagli ispettori del lavoro
Oltre un miliardo i contributi e i premi recuperati a seguito delle ispezioni in circa 100mila aziende, con un incremento del 22% degli accessi per verificare il rispetto delle norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Il personale ispettivo ha recuperato, a tutela dei lavoratori interessati, 1.153.324.990 euro di contributi e premi evasi, con un aumento del 3,75% e un recupero previdenziale per ogni azienda ispezionata di 14.034 euro (+ 7% rispetto al 2021, quando il recupero medio era stato di 13.127 euro). In salita il numero di accessi per profili di salute e sicurezza sul lavoro (17.035 nel 2022 a fronte di 13.924 nel 2021), ma anche delle violazioni contestate (+44%, dalle 17.643 del 2021 alle 25.481 nel 2022). Notevole l’incremento registrato anche in tema di provvedimenti di sospensione delle attività imprenditoriali, pari a 8.210 a fronte dei 3.971 dell’anno precedente, di cui circa il 35% (2.814) determinati da gravi violazioni in materia di sicurezza. Nel corso del 2022, il personale ispettivo ha maggiormente fatto ricorso anche ai poteri di conciliazione monocratica e di diffida accertativa (con incrementi del 6% e del 13% rispetto al 2021), in un’ottica di snellimento dei tempi e delle modalità procedurali di intervento a tutela dei crediti vantati dai lavoratori.

Tasso di irregolarità delle aziende in aumento
I risultati dell’attività degli ispettori del lavoro sono stati evidenziati dal direttore Inl, Paolo Pennesi, davanti alla Commissione centrale di coordinamento dell’attività di vigilanza, alla presenza della Ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, e dei rappresentanti del Ministero dell’Interno, dell’Inps, dell’Inail, dell’Agenzia delle Entrate e dell’Inpgi nonché di Carabinieri, Guardia di Finanza, organizzazioni sindacali e datoriali. Gli ispettori del lavoro hanno dimostrato di avere una maggiore capacità di intervenire su realtà aziendali a maggior rischio di irregolarità (tasso di irregolarità pari al 72%, con un incremento di 3 punti percentuali rispetto all’anno precedente).

Per il 2023 controlli soprattutto per edilizia, agricoltura, logistica e trasporti
Durante la riunione sono state illustrate anche le linee di programmazione della vigilanza per il 2023. Per l’anno in corso gli ispettori del lavoro indirizzeranno i controlli relativi alla sicurezza e salute sul luogo di lavoro, in particolare ai settori edilizia, agricoltura, logistica e trasporti, nell’ambito della vigilanza cosiddetta di iniziativa. “Obiettivo prioritario della programmazione” ha affermato Pennesi “sarà il contrasto al lavoro sommerso, alle esternalizzazioni illecite, al caporalato, alle forme patologiche che caratterizzano il lavoro autonomo e parasubordinato, alle discriminazioni connesse al lavoro attraverso piattaforme digitali. INL è chiamato ad orientare l’attività di vigilanza verso tutti i fenomeni illeciti di particolare disvalore socio-economico, garantendo una piena tutela dei diritti del lavoro. A tal fine, saranno valorizzate le sinergie con gli altri organi di controllo e con le parti sociali sindacali, mentre sul piano internazionale resterà fermo l’impegno a rafforzare la collaborazione con l’Autorità europea del lavoro, al fine di contrastare i fenomeni illeciti con aspetti transfrontalieri”.

La richiesta della Ministra Calderone
Diretta la richiesta della Ministra Calderone a non abbassare la guardia: “Tre morti al giorno sul lavoro è un numero che il nostro Paese non può permettersi. Occorre far crescere il numero degli ispettori tecnici operativi”. Ricordando che il contrasto all’illegalità passa dalla lotta al lavoro sommerso, agli appalti illeciti, all’interposizione illecita di manodopera, la Ministra si è soffermata sulla necessità di rendere ancora più sinergico l’interscambio con l’Ispettorato: “È importante che questa Commissione si riunisca più volte durante l’anno, perché rappresenta un momento di incontro e di interlocuzione per soluzioni concertate e un monitoraggio continuo”.

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