I deputati europei e il Consiglio al lavoro sulla nuova normativa UE per la lotta alla violenza di genere, con ambito più ampio
Iniziati il 13 luglio 2023 i negoziati dei deputati del Parlamento Europeo con il Consiglio per elaborare una nuova normativa europea per la lotta alla violenza di genere. Il mandato ricevuto dai parlamentari, elaborato dalle Commissioni per le libertà civili e per i diritti delle donne, include una definizione di stupro basata sul consenso, norme più severe sulla violenza informatica e un migliore sostegno alle vittime.

Lotta alla violenza di genere, si allarga l’ambito di applicazione
Per la nuova normativa UE i deputati vogliono innanzitutto un ambito di applicazione più ampio per proteggere un maggior numero di vittime ma anche misure più severe contro le molestie online, come il rilascio non consensuale di materiale intimo, e procedure di segnalazione più sicure senza dimenticare un maggiore sostegno alle vittime. Nel nuovo testo viene richiesta una valutazione del consenso caso per caso, un numero maggiore di circostanze aggravanti, come i reati che hanno provocato la morte o il suicidio delle vittime, quelli contro una figura pubblica e quelli basati sull’intenzione di preservare o ripristinare “l’onore”.
Lotta alla violenza di genere. Le nuove norme
Le nuove norme europee che vengono discusse in questi giorni con il Consiglio comprendono misure contro le aggressioni sessuali, le mutilazioni genitali intersessuali, la sterilizzazione forzata e i matrimoni forzati, le molestie sessuali in tutti gli ambienti lavorativi. Ci sono poi norme specifiche contro i reati online: tra questi, il rilascio di materiale intimo e l’invio non richiesto di immagini di genitali. Sono inoltre previste nuove e migliori procedure di segnalazione, che siano in grado di garantire la sicurezza e la salute delle vittime per le quali è concesso il sostegno legale gratuito. Anche la comunicazione e la raccolta delle prove da parte delle autorità competenti viene migliorata.

I Governi europei hanno l’obbligo di adeguarsi alla direttiva
Il nuovo testo ha messo d’accordo, già il 9 giugno, tutti i Governi europei. Il Parlamento europeo lo ha approvato a luglio. I deputati parlamentari europei hanno subito avviato i negoziati con il Consiglio. Frances Fitzgerald (Irlanda), eurodeputata a capo della commissione per i diritti delle donne e l’uguaglianza di genere, ha affermato: “Il sesso non consensuale, vale a dire lo stupro, deve essere incluso in qualsiasi direttiva sulla violenza contro le donne. Con i tassi di violenza contro le donne che continuano a diminuire aumento dopo Covid-19, sarebbe incomprensibile per le donne sentire dai loro governi che lo stupro non può essere incluso nella legislazione per combattere questo orribile fenomeno. Il Parlamento si batterà per i diritti delle donne affinché siano al sicuro ovunque in Europa – chiediamo agli Stati membri fare lo stesso”.
Evin Incir (Svezia), eurodeputato capo della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni, ha dichiarato: “Con questa direttiva storica, stiamo scatenando una potente forza per il cambiamento. I corpi delle donne non sono in palio e ci rifiutiamo di tollerare qualsiasi violazione della loro autonomia e dignità. È tempo di passare dalle parole ai fatti in difesa delle donne e delle ragazze in tutta la nostra Unione. La nostra posizione è chiara; gli Stati membri devono sapere che non può esistere una direttiva senza paragrafi sul consenso. Solo un sì è un sì!”