Se ne sente sempre più parlare, di telemedicina, ma poco si sa di questo innovativo approccio multidisciplinare collegato all’assistenza territoriale
Anche la sanità si evolve grazie alle nuove tecnologie e all’intelligenza artificiale, tanto che oggi la telemedicina è sulla bocca di tutti. Ma quanto ne sappiamo in realtà? Se ne è discusso a Exposanità durante un convegno organizzato dalla Federazione nazionale degli Ordini dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione (FNO TSRM e PSTRP) e dal Coordinamento degli Ordini TSRM e PSTRP dell’Emilia-Romagna.
Cure territoriali e telemedicina. Il ruolo delle professioni sanitarie
Nel convegno si è discusso dell’applicazione del decreto ministeriale 77/2022 che prevede la definizione di modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel Servizio Sanitario Nazionale e la definizione dei parametri di riferimento del personale e degli obiettivi strategici di riferimento. In questo ambito il focus sulla telemedicina e sull’innovativo approccio multidisciplinare per i modelli di assistenza territoriale è stato aperto da Teresa Calandra, presidente della FNO TSRM e PSTRP, la quale ha affermato che il disegno di nuovi modelli di assistenza territoriale “è strettamente legato alle potenzialità dei sistemi digitali e alla valorizzazione delle professioni sanitarie, garantendo loro autonomia e responsabilità. È fondamentale favorire il lavoro delle équipe multidisciplinari e multiprofessionali al fine di un miglioramento della qualità e maggiore efficienza dei servizi ai cittadini”.
Telemedicina, la lectio magistralis
Al centro del convegno la lezione magistrale di Monica Calamai, direttrice generale AUSL di Ferrara, focalizzata sulle strategie e le traiettorie di trasformazione digitale della sanità nell’ottica della multidisciplinarietà. Parlando di telemedicina, Calamai ha dichiarato che “l’innovazione è tutto, tuttavia il sistema sanitario va ridisegnato, alla luce dei dati epidemiologici, dell’evoluzione normativa e della digitalizzazione, affinché sia possibile realizzare progressi significativi nell’ambito dell’equità distributiva e dell’uguaglianza. È imperativo promuovere un approccio formativo e culturale all’interno delle aziende sanitarie, coinvolgendo attivamente anche le persone assistite, le quali giocano un ruolo determinante in tali processi”.
La presenza degli organi istituzionali
All’evento ha preso parte l’On. Ilenia Malavasi, membro della Commissione XII Affari sociali alla Camera, che ha evidenziato che la denatalità, l’invecchiamento della popolazione e le sfide legate alla sostenibilità del sistema produrranno conseguenze complesse, auspicando che la popolazione anziana possa ricevere cure territoriali equilibrate, costanti, diffuse e tempestive. “Oggi le tecnologie e le capacità progettuali e organizzative innovative devono essere messe a disposizione dei cittadini per vivere un nuovo concetto di vicinanza, da declinare tra prossimità e umanità. Il PNRR è uno strumento effettivo di cambiamento e le istituzioni devono essere in grado di gestire questi processi di transizione, capendone la portata rivoluzionaria e la nuova centralità del paziente, con il superamento del paradigma rigido di accesso alla cura e alla presa in carico ospedaliera e con il riconoscimento di tutti i suoi diversi e complessi bisogni, fornendo risposte differenziate e personalizzate e fondando un nuovo assetto istituzionale, in linea con un approccio integrato one health e con una visione olistica planetary health”.
Telemedicina di territorio
Raffele Donini, Assessore alle politiche per la salute della Regione Emilia-Romagna, tra i relatori del convegno, nel suo intervento ha chiarito che “la riforma dell’assistenza territoriale per migliorare la cura della cronicità e della fragilità viene attuata attraverso un approccio multidisciplinare che coinvolge tutti i professionisti sanitari responsabili della salute della persona assistita. Le esperienze e i modelli innovativi di telemedicina sviluppati in Emilia Romagna, anche grazie all’esperienza acquisita durante il periodo Covid, rappresentano delle eccellenze riconosciute a livello ministeriale, che devono essere ulteriormente sviluppate e integrate nel sistema sanitario. La possibilità di effettuare esami diagnostici radiologici, di neurofisiologia e di valutazione a distanza della persona assistita costituisce, in tal senso, un evidente vantaggio sia per la persona assistita che per il servizio sanitario regionale”.
I professionisti TSRM e PSTRP
Al centro dell’attenzione del convegno la rete assistenziale delle cure primarie e il lavoro dei professionisti TSRM e PSTRP. Sono intervenuti alcuni professionisti sanitari TSRM e PSTRP – Ortottisti, Tecnici sanitari di laboratorio biomedico, Dietisti, Tecnici sanitari di radiologia medica, Terapisti occupazionali, Assistenti sanitarie e Tecnici di neurofisiopatologia – che hanno condiviso modelli ed esperienze di eccellenza del territorio, evidenziando come la telemedicina possa essere garante di esami diagnostici a domicilio con alto gradimento da parte delle persone assistite e riduzione del carico sulle strutture sanitarie centrali. Massimiliano Contesini, Coordinatore degli Ordini TSRM e PSTRP dell’Emilia-Romagna ha dichiarato che “il bisogno di salute dei cittadini è in costante evoluzione, e contemporaneamente le competenze dei professionisti sanitari si aggiornano per fornire le cure adeguate. In questa prospettiva, sia noi come Ordini TSRM e PSTRP, sia le Aziende sanitarie della nostra Regione, ci impegniamo a incentivare conoscenze adeguate per garantire le cure necessarie. L’obiettivo è sviluppare nuovi modelli organizzativi che favoriscano la domiciliarità e la territorialità, sfruttando il sapere tecnologico e ottimizzando l’uso della telemedicina”.
I partecipanti al convegno sulla telemedicina
All’evento moderato da Diego Catania, Vicepresidente della FNO TSRM e PSTRP, hanno partecipato i presidenti degli Ordini TSRM e PSTRP dell’Emilia-Romagna, Stefano Durante, direttore assistenziale dell’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola, Antonella Crudo, ortottista, Maria Rita Zanni, tecnico sanitario di laboratorio biomedico, Beatrice Mastronardi, dietista, Massimo Leoni, TSRM, Michela Compiani, terapista occupazionale, Debora Finessi, assistente sanitaria e Davide Miserocchi, tecnico di neurofisiopatologia. Presenti in sala Gianni Pollini, Giancarlo Lucchi, Flavio Grazioli e Fulvia Pasi, rispettivamente presidenti dell’Ordine TSRM e PSTRP di Forlì-Cesena-Rimini, Bologna, Piacenza, e Ravenna.