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Città di Fondi, tra imprenditoria e turismo

Un viaggio alla scoperta di un territorio del basso Lazio famoso per le imprese del settore agroalimentare ma non solo, la Città di Fondi

In provincia di Latina sorge una città antica, le cui origini risalgono a tempi remoti, preromani, e che oggi è divenuta famosa per la presenza del mercato ortofrutticolo più grande d’Europa, un centro di raccolta e diffusione delle merci nazionali verso i mercati sia italiani sia internazionali: la città di Fondi è un Comune da visitare per i suoi pregi storici, per le sue produzioni locali, per il paesaggio naturale che la pone tra mari e monti, con possibilità di fare escursioni su entrambi i “versanti”.

 

La storia di Fondi
Abitata in tempi remoti dagli Ausoni e dai Volsci, la città di Fondi è probabilmente etrusca ed è di certo considerata cittadina romana minore già nel 338 avanti Cristo. Fundi (il suo nome latino) diverrà romana a tutti gli effetti solo nel 188 a.C. Verrà devastata dopo la caduta dell’impero romano dalle invasioni barbariche, verrà devastata nuovamente dalla guerra greco-gotica, entrerà a far parte dei territori Bizantini e nell’VIII secolo passerà al Papato, nel IX al ducato di Gaeta, nel 1140 ai conti normanni di Sicilia dell’Aquila. Quando l’ultima erede dei conti sposa un Caetani, Roffredo III, ha inizio per la Città di Fondi la signoria dei Caetani, che durerà due secoli e la cui impronta resta ancora oggi, grazie all’imponente castello che è rimasto oggi quasi immutato.

 

 

Un periodo di grande splendore che ha però un lato “oscuro”: Fondi è infatti famosa per essere la città dell’antipapa. Fu un Caetani, Onorato I, a ospitare qui nel 1378 il conclave che eleggerà l’antipapa Clemente VII dando inizio allo Scisma d’Occidente. Dopo il lungo “regno” dei Caetani la signoria della Città di Fondi va ai Colonna, a partire da Prospero Colonna, il cui figlio Vespasiano nel 1526 sposerà Giulia Gonzaga, mecenate di artisti e letterati. La sua fama e la sua bellezza attireranno però a Fondi il famigerato pirata Kair Ed Din (il pirata Barbarossa), per rapirla. Non ci riuscirà, ma metterà ancora una volta a soqquadro la Città di Fondi, saccheggiandola e devastandola in modo peggiore di quanto fecero i turchi ai loro tempi. Dopo questa nuova devastazione, molti cittadini abbandoneranno la città feudale, dove imperverserà anche la malaria, trattandosi di un territorio paludoso.

Giunti nel 1806, con l’abolizione del sistema feudale la Città di Fondi diventerà un municipio e inizierà la sua ripresa economica. Ma le sue vicissitudini non sono finite: trovandosi sulla linea di difesa Gustav, durante la II guerra mondiale sarà bombardata numerose volte dagli Alleati, che la raderanno al suolo quasi completamente. Quella della Città di Fondi è dunque una storia particolarmente tormentata ed è sorprendente come la forza di volontà dei suoi abitanti sia riuscita a farla rinascere e a renderla una delle cittadine più operose d’Italia, con un’imprenditoria agricola tra le più potenti che sviluppa un indotto a livello nazionale e internazionale veramente notevole.

 

 

L’economia della Città di Fondi
A spiegarci lo sviluppo economico di Fondi, Comune con una popolazione odierna di 40.000 abitanti, è stato il suo Sindaco, Beniamino Maschietto. “La nostra economia è fondata sull’agricoltura” ci ha detto “ma negli ultimi anni abbiamo anche valorizzato i nostri 12 chilometri di costa e così oggi il 50% della nostra economia è diventato turistico. Durante l’estate, da maggio a settembre, registriamo ben 700.000 presenze turistiche. E vogliamo continuare a valorizzare il nostro territorio a livello turistico in ogni stagione, grazie agli eventi che organizziamo con la nostra Proloco, come il Natale Fondano, il festival per i registi emergenti, e tanti altri”. Ma la punta di forza della Città di Fondi è oggi senza dubbio il MOF, il Mercato ortofrutticolo di Fondi, primo in Europa. Come è nato? E perché proprio qui? Il Sindaco ci spiega che già all’inizio del secolo scorso Fondi era un grande produttore di arance (ne parlò persino Goethe) e le esportava in tutta Europa, situandosi tra l’offerta siciliana e quella romagnola. Nella zona di Porta Roma c’erano dei grandi magazzini dove contenerle e dove i contadini portavano le proprie produzioni o le caricavano per spostarsi nei mercati romani facendo i pendolari. Alla fine degli anni Settanta questi contadini pendolari decisero di consorziarsi e organizzarsi: furono loro a creare le basi del futuro mercato. In poco tempo il loro commercio divenne molto fiorente e negli anni Ottanta, con il supporto della Regione Lazio, il mercato si allargò e divenne, dopo Bologna, il secondo mercato italiano di riferimento per il settore.

Il MOF – Mercato ortofrutticolo di Fondi
Oggi le merci arrivano da tutta Italia e solo a Fondi esiste un lavoro particolare, quello dei corrieri dell’ortofrutta: 1.500 persone che caricano sul treno i prodotti facendo avanti e indietro tra la stazione e il MOF. Il mercato ortofrutticolo sviluppa un’economia da un miliardo di euro l’anno, con 150 operatori concessionari, un indotto di decine di piccole aziende, tra le 3.500 e le 4.500 presenze giornaliere, la movimentazione di 10 milioni di merci ogni anno. Grazie alla sua specificità di stare esattamente tra il Nord e il Sud dell’Italia, il MOF è divenuto la naturale centrale ortofrutticola – come ci spiega il suo direttore, Roberto Seves. “Si tratta del solo mercato dedicato sia alla produzione sia alla rilavorazione delle merci, che convergono da ogni parte d’Italia, diversamente dai mercati all’ingrosso. La merce arriva dalle campagne e viene lavorata qui a seconda delle esigenze del cliente. E il MOF lo fa in via esclusiva”.

L’agricoltura biologica e sostenibile di Fondi
La provincia di Latina è la 7ima per il PIL in agricoltura. Solo questo dovrebbe farci capire il valore che ha questo territorio. Le aziende agricole fondane sono impegnate anche sul fronte ambientale e nella tutela della salute dei consumatori. Noi abbiamo approfittato di una giornata particolare per quanto riguarda questo tema, per andare a visitare una delle imprese biologiche locali, l’azienda agricola Agrilara, nel giorno in cui abbiamo potuto assistere al lancio degli insetti antagonisti effettuato sulle piante di peperone in una serra di 3 ettari. Il lancio è stato realizzato dai rappresentanti dell’azienda Agribio, specializzata proprio nella produzione di insetti in grado di contrastare i patogeni delle diverse colture. Ecco il nostro video:

 

L’olivicoltura eroica e biologica della Tenuta dei Ricordi
60.000 metri quadrati di uliveto a 600 metri di altezza. È lì che i fratelli Labbadia hanno deciso nel 2008 di coltivare le loro 1.300 piante di olivo, con un mix di tradizione e innovazione, dove l’esperienza maturata nel corso degli anni si incontra con la scienza agronomica. La “Tenuta dei Ricordi” evoca infatti un passato denso di sacrifici e duro lavoro di molte generazioni servito a creare oggi una olivicoltura moderna. Infatti Ilenia Labbadia, la giovane titolare dell’Azienda agricola, insieme ai suoi due fratelli ha dato vita alla Tenuta proprio per valorizzare il lavoro dei nonni e i prodotti tipici delle colline del suo paese natale. Gli oliveti sorgono nel cuore delle colline Pontine, una terrazza naturale di circa 100 chilometri che si affaccia sul mar Tirreno, da Cori a Minturno. Qui il terreno, asciutto e roccioso, e l’ottima esposizione al sole ne fanno l’ambiente ideale per la crescita dell’olivo e per la produzione di frutti sani. A dimostrazione, le testimonianze storiche sull’esistenza di oliveti e vigneti in questo territorio già in epoca Romana.

 

Le mozzarelle di bufala
Tra le eccellenze di questo territorio c’è senza dubbio la produzione casearia, e in particolare quella delle mozzarelle di bufala. Anche in questo caso siamo andati a curiosare all’interno di un caseificio, in particolare della Casearia Casabianca, azienda agricola situata nella piana di Fondi a Sud dell’Agro pontino, a circa 5 km dalla costa mediterranea e a pochi chilometri dal Parco Nazionale del Circeo. Un’azienda che ha un’estensione di circa 90 ettari da sempre destinati all’allevamento della Bufala Mediterranea Italiana. Qui il latte appena munto viene lavorato direttamente in azienda, rispettando tutte le normative sanitarie. Grazie alla selezione genetica e all’utilizzo dell’inseminazione strumentale, l’azienda ha ottenuto ottimi risultati che le hanno permesso di produrre quel tipico latte bianco che si presta alla trasformazione in mozzarella di bufala campana DOP.

 

Insieme per crescere
Chi visita la Città di Fondi, viste le prelibatezze che offre il territorio, non può non approfittarne per assaggiare i suoi prodotti tipici. Da un punto di vista imprenditoriale i giovani del luogo hanno deciso di fare fonte comune e di aiutarsi a vicenda per far conoscere ciascuno i prodotti dell’altro. Ne è nata una rete informale di amici che vogliono offrire prodotti a chilometro zero, sostenibili. Siamo andati a parlare con loro e a farceli presentare. Per questa dimostrazione pratica si sono riuniti presso uno di loro, il titolare di Rustika, pizzeria contemporanea di Francesco Castaldi, che si definisce “lievitista”. Appassionato da sempre di impasti e tecniche di lievitazione, ha iniziato come pizzaiolo nel 1999 e oggi è docente di arti bianche nel corso di “manager della ristorazione” promosso dalla Fondazione Bio Campus. Nel suo piccolo locale offre una grande varietà di pane, focacce, pizze. Reinventa il pane con tecniche e gusti sempre nuovi in una ricerca costante che però non dimentica mai le radici da cui è partita.

La macelleria delle eccellenze locali
Nel gruppo di produttori di eccellenze locali che ci ha accolto, facendoci degustare i propri prodotti, la figlia di Enzo Mattei, della omonima macelleria che offre carni selezionate, salumi artigianali di maiali rustici (pelatella e cinta senese), preparazioni pronte da cuocere o già cotte. La macelleria Enzo Mattei è quella di riferimento nell’Agro Pontino (Gambero Rosso). Produce anche un prosciutto crudo di Nero casertano premiato con Tre Fette nell’ultima guida Grandi Salumi 2023 del Gambero Rosso – come sentirete nel video in basso. L’attività è nata nel 1985 quando Enzo Mattei e la moglie Laura, coppia proveniente da famiglie di allevatori, rilevarono una vecchia macelleria di Fondi. Nell’arco di 38 anni hanno costruito una solida attività divisa tra macelleria e produzione di salumi, guadagnandosi una buona fama presso consumatori locali e non, privati e ristoranti.

 

La birra artigianale
Un altro produttore locale presente all’incontro, che ha innaffiato con la sua bevanda fresca e spumeggiante, è stato Alessandro Schininà, ideatore con sua sorella Giulia della Schininà Brewing.
Alessandro, dopo la laurea in Giurisprudenza ha voluto realizzare il suo sogno ed hobby di una vita, quello di produrre la propria birra. Per realizzarlo, ha seguito studi specifici a Padova, stage formativi in Germania e un Master a Vancouver sulla gestione e sviluppo di un birrificio. Ha iniziato la produzione nel 2023, dopo aver acquistato uno stabile produttivo con terreni annessi. “La nostra idea è di produrre birre tradizionali in chiave moderna e innovativa. Produciamo direttamente l’orzo e il luppolo e i piccoli frutti e agrumi che utilizziamo per le nostre birre artigianali”. Ma sentiamo direttamente le sue parole:

 

Il caffè e l’amaro di Fondi
Un pasto finisce spesso con caffè e ammazzacaffè ma le varianti possono essere molte: chi preferisce l’amaro, chi preferisce il caffè corretto con la sambuca, insomma a fine pasto le alternative possono essere diverse. E in questo territorio c’è anche chi ci ha pensato “alla grande”. Esiste un imprenditore locale che si occupa di caffè e ha dato nome alle sue miscele: Caffè Carnevale. Il produttore è Paolo Carnevale, che ha avviato la sua attività nel 1977 realizzando miscele di caffè con la tostatura di qualità extra: Santos, Columbia, Guatemala, Costa Rica, java, Kaapi Royale, Cherry, Messico, Congo e Uganda. “Ci consideriamo ancora artigiani del gusto e questo è il nostro miglior modo per offrire solo il meglio” spiega.
E poi abbiamo le invenzioni liquorose della famiglia Izzi. Premiata di recente a Londra la loro sambuca, come la migliore Anise esistente. Ma i titolari della Liquori Izzi hanno inventato anche la chicca della sambuca al caffè per gli estimatori del caffè corretto, una sambuca corretta. Noi abbiamo assaggiato il loro amaro alle erbe e radici senza zucchero: una delizia rinfrescante che a fine pasto rende veramente leggeri e con quel gusto fresco dato dalla menta che permane e dà sicurezza. D’altronde si tratta di una ricetta antica e segreta che ha una storia. Come tutta la liquoreria degli Izzi, che esiste da oltre 100 anni. Nel 1903 un giovane pasticciere della Città di Fondi, appassionato di chimica ed erboristeria, estrasse da erbe, semi e radici un infuso dalle straordinarie proprietà toniche e digestive. Si chiamava Vincenzo Izzi e il suo Amaro Eupeptico collezionò premi e medaglie d’oro nelle più importanti esposizioni nazionali e internazionali. Nel 1918, per le virtù e l’originalità della ricetta, Vincenzo Izzi fu nominato Ufficiale dell’Accademia Fisico-Chimica di Palermo con Croce al Merito. Oggi i suoi discendenti, Riccardo e Alessandro, sposano la filosofia di una produzione sempre più sostenibile e biologica.

 

Concludiamo con un breve reportage fotografico della zona:

interno del museo ebraico
interno del castello Caetani, esposizione museale

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