Il nostro Paese perde posizioni e scende nel ranking del World Economic Forum, il gender gap in Italia si allarga sempre più
Altro che parità di genere: il gender gap in Italia perde ben 9 posizioni rispetto al 2023 e 24 dal 2022 nella classifica mondiale e diventa terzultima in quella europea. Significa che stiamo precipitando verso il basso e che le azioni di contrasto alle differenze di genere nel mondo del lavoro e della società civile non riescono ad attecchire. La lotta deve pertanto farsi più accesa.
I punti deboli
Il Global Gender Gap Report 2024 dalla sua nascita, nel 2006, misura ogni anno lo stato della parità di genere secondo quattro punti di vista: partecipazione e opportunità economiche, livello di istruzione, salute e sopravvivenza, emancipazione politica. Si tratta dunque di un indice che monitora i progressi dei diversi Paesi per colmare il divario di genere. Se per quanto riguarda il livello di istruzione e la salute stiamo per raggiungere il livello di parità di genere, l’ambito e economico e lavorativo e soprattutto quello politico lasciano molto a desiderare in tutto il mondo
Il gender gap in Italia
La situazione italiana ricalca quella internazionale da un punto di vista grafico. Andiamo male per quanto riguarda le opportunità economiche e malissimo per il coinvolgimento femminile negli ambiti politici. In poche parole: alle donne ancora non sono concesse pari opportunità di genere nei settori guida del Paese ma si sta avvicinando – sottolineiamo il verbo avvicinando – la parità di genere per quanto riguarda istruzione e accesso alle cure. Siamo comunque scesi all’87ima posizione nel ranking.
La partecipazione economica delle italiane
Come si vede dall’intestazione del grafico precedente, l’Italia è precipitata all’87ma posizione del ranking del World Economic Forum. Inoltre, è risultata terzultima in Europa, davanti solo a Ungheria e Repubblica Ceca. Dal punto di vista della partecipazione all’economia nazionale e delle opportunità economiche, l’Index ha scomposto così i valori, dando subito nel grafico che segue un impatto che chiarisce quali sono le caratteristiche del gender gap in Italia:
La partecipazione politica delle italiane
Ovviamente per partecipazione politica non si intende quella in qualità di elettrici ma quella in qualità di elette o di nominate a ricoprire cariche importanti nei palazzi del potere. Qui la situazione è particolarmente allarmante. Se non fosse per l’attuale carica di presidente del Consiglio dei ministri attualmente ricoperta da una donna saremmo a quota zero, ma fortunatamente prende in considerazione le ministre e quindi riusciamo ad arrampicarci sugli specchi.
Gender gap in Italia nel mondo del lavoro
I risultati del Global Gender Gap Index 2024 diffusi a fine giugno dal World Economic Forum prendono anche in considerazione il mondo del lavoro. In questo ambito c’è già una differenza per quanto riguarda la forza lavoro, dal momento che i posti di lavoro sono occupati più da uomini che da donne (30% di differenza).
Gender gap in Italia, un confronto con gli altri Paesi
Sono stati analizzati i punteggi di 146 Paesi e si è visto che in media il divario di genere è rimasto lo stesso rispetto allo scorso anno (+0,1%). Attualmente la media si attesta al 68,6%, dunque l’analisi evidenzia una sostanziale immobilità ma – sempre da un punto di vista complessivo – significa anche che, sebbene nessuna nazione abbia raggiunto la piena parità di genere, il 97% ha colmato di oltre il 60% il divario (rispetto all’85% del 2006, anno in cui sono iniziate le rilevazioni). L’Islanda, con il 93,5%, è salda al primo posto (dove si trova da ben 15 anni) ed è l’unica ad aver colmato oltre il 90% del divario di genere. Delle restanti nove economie nella top 10, otto hanno colmato oltre l’80% del loro divario. Per quanto riguarda l’Europa, ben 7 nazioni europee sono nella top ten mondiale: oltre l’Islanda, troviamo Finlandia (2°, 87,5%), Norvegia (3°, 87,5%), Svezia (5°, 81,6%), Germania (7°, 81%), Irlanda (9°, 80,2%) e Spagna (10°, 79,7%). I restanti tre posti sono occupati dalle economie dell’Asia orientale e del Pacifico (Nuova Zelanda, 4°, 83,5%), America Latina e Caraibi (Nicaragua, 6°, 81,1%) e Africa sub-sahariana (Namibia, 8°, 80,5%). Lituania (11°, 79,3%) e Belgio (12°, 79,3%) sono usciti dalla top ten, con Spagna e Irlanda che hanno scalato rispettivamente +8 e +2 posizioni, raggiungendo i Paesi con i migliori risultati nel 2024.
L’Italia è all’87imo posto, per quanto riguarda le opportunità finanziarie al 111imo posto.
Per visionare il report completo: https://www.weforum.org/publications/global-gender-gap-report-2024/