Lavoro Sicurezza

Molestie sul lavoro, le donne vittime di quelle sessuali

Le molestie sul lavoro a sfondo sessuale hanno per oggetto le giovani donne: offese, proposte indecenti, molestie fisiche

Nel XXI secolo si fanno pochi passi avanti nel rispetto tra generi, come dimostra l’indagine Istat sulle molestie sul lavoro divulgata in questi giorni, anzi si fa un passo indietro, se si considera che nel triennio 2019-2021 era solo il 4,2% delle lavoratrici ad essere stata molestata mentre nel biennio 2022-2023 la quota è salita al 13,5%. Anche se – secondo il nostro parere – la rilevazione potrebbe essere stata falsata dal fatto che nel triennio precedente c’era stata l’emergenza Covid con tutte le misure di sicurezza prese riguardanti i posti di lavoro che di certo non permettevano la – diciamo – consueta “rilassatezza di costumi” negli ambienti di lavoro.

Molestie sul lavoro: una violenza, un reato
Prima di passare ai dati, vogliamo puntare i riflettori sul fatto che quando si parla di molestie sul lavoro a sfondo sessuale non si parla di uno scherzo divertente tra machi ma di una violenza. Punibile per legge. Con la Legge n. 4/2021 infatti l’Italia ha ratificato la Convenzione n.190 dell’International Labour Organization (ILO) sull’eliminazione della violenza e delle molestie nel mondo del lavoro. La Direttiva UE (2006/54/CE) definisce le molestie sessuali come “qualsiasi forma di comportamento indesiderato, verbale, non verbale o fisico, di natura sessuale, avente lo scopo o l’effetto di violare la dignità di una persona, in particolare quando crea un ambiente intimidatorio, ostile, degradante, umiliante o offensivo”.

Quasi 2 milioni di donne hanno subito molestie sul lavoro a sfondo sessuale
Se la percentuale del 13,5% di lavoratrici molestate nel 2022-2023 sembra bassa, è meglio dare le cifre in termini assoluti: 1.900.000 donne hanno subito molestie sessuali sul lavoro nell’arco della propria vita. Si tratta dell’81,6% delle persone che hanno subito molestie sul lavoro.

 

La sicurezza sul lavoro
I dati sulle molestie sul lavoro a sfondo sessuale sono tra quelli rilevati attraverso l’indagine sulla sicurezza dei cittadini svolta nell’anno 2022-2023: vi era da compilare infatti anche un modulo dedicato alle molestie a sfondo sessuale subite in ambito lavorativo e alle molestie non soltanto sessuali subite al di fuori di questo contesto. Le molestie sono state rilevate anche nelle edizioni precedenti della stessa indagine, a partire dal 1997-1998, ma nella indagine 2022-2023, di cui si riportano i risultati, è stata posta una specifica attenzione alle molestie sul lavoro e alle molestie facilitate dalla tecnologia.

Le molestie sul lavoro colpiscono soprattutto le donne
Sono circa 2 milioni e 322mila le persone tra i 15 e i 70 anni che hanno subito una forma di molestia sul lavoro nel corso della vita, di cui l’81,6% donne (pari a circa 1 milione 895mila, il 13,5% del totale delle donne tra i 15 e i 70 anni). A queste si aggiungono le donne che hanno subito ricatti sessuali sul lavoro, pari a 298mila. Le donne tra i 15 e i 70 anni che hanno subito una qualche forma di molestia o un ricatto per ottenere un lavoro e/o avere un avanzamento di carriera costituiscono circa il 15% del totale delle donne tra i 15 e i 70 anni (circa 2 milioni 68mila donne), mentre gli uomini che hanno subito molestie sessuali nel mondo del lavoro (ad eccezione dei ricatti) sono il 2,4% (circa 427mila). Confrontando i dati con riferimento al genere nei diversi periodi considerati, si osserva che, nel corso della vita, le donne sono state vittime di molestie 4,5 volte in più rispetto agli uomini.

Le vittime? Chi è giovane e “novellino” sul lavoro
Sono vittime di molestie sul lavoro in particolare i giovani (sia donne sia uomini) entrati da poco nel mercato del lavoro: 12% tra i 15-24enni e 10,8% dei 25-34enni. Le molestie sul lavoro colpiscono prevalentemente le giovani donne, 21,2% nella fascia di età compresa tra i 15 e i 24 anni, contro il 4,8% dei coetanei uomini. Di poco inferiore è l’incidenza percentuale delle donne di età compresa tra i 25 e i 34 anni (18,9%, rispetto al 3,7% degli uomini). Una percentuale pari al 2,6% delle donne e allo 0,2% degli uomini sono invece vittime di molestie di natura fisica. Queste ultime sono agite in particolar modo sulle fasce più giovani della popolazione raggiunta dall’indagine, con una prevalenza del 3,4% dei giovani tra i 15 e i 24 anni.

Il tipo di violenza ricevuta
Preferiamo chiamarla violenza invece di molestie sul lavoro perché di questo – anche legalmente – si tratta. Nel corso della vita il 12,1% delle donne e l’1,8% degli uomini subiscono offese attraverso sguardi inappropriati e lascivi che mettono a disagio, la proposta di immagini o foto dal contenuto esplicitamente sessuale che offendono, umiliano o intimidiscono, scherzi osceni di natura sessuale o commenti offensivi sul corpo o sulla vita privata. In altri casi subiscono avances inappropriate, umilianti oppure offensive sui social, o ricevono email o messaggi sessualmente espliciti e inappropriati. Mentre il 5,9% delle donne e l’1% degli uomini ricevono proposte inappropriate di uscire insieme che offendono, umiliano intimidiscono o che si spingono a richieste di qualche attività sessuale, anche attraverso regali indesiderati di natura sessuale.

Le molestie sul lavoro subite a seconda dell’ambito professionale
Le molestie subite dalle donne avvengono sia in contesti di lavoro privato (14,4%) sia pubblico (13,5%). Osservando la posizione professionale delle vittime, per gli uomini prevalgono le posizioni apicali, dirigenti, imprenditori e liberi professionisti con il 4,4% e i lavoratori in proprio (3,4%), mentre tra le donne sono più a rischio le operaie (16,4%) e le impiegate e i quadri direttivi (15,0%).

Le molestie sul lavoro subite a seconda del titolo di studio
Subire molestie è un fenomeno che varia non solo a seconda del genere e dell’età, ma anche in base al titolo di studio. Sia le donne sia gli uomini con titolo di studio elevato nel corso della vita sono più esposti al rischio: il 14,8% delle donne di 15-70 anni di età, che sono in possesso di una laurea le subisce, contro il 12,3% di quelle che possiedono un titolo medio basso; per gli uomini le rispettive percentuali sono pari al 3,2% e il 2,2%. Se chi ha un titolo di studio elevato subisce soprattutto le offese, le proposte inappropriate e le molestie fisiche caratterizzano invece livelli di studio diversi.

Le molestie sul lavoro a livello territoriale
Il fenomeno delle molestie sul lavoro presenta differenze territoriali, più per le donne che per gli uomini. Per le prime, è minore il fenomeno nel Nord-est (9,7%) mentre livelli più elevati si riscontrano nel Nord-ovest (14,9%), seguito da Centro, Sud e Isole, che si attestano tutti intorno al 14%. Osservando le regioni prevale il Piemonte (20,3%), seguito da Umbria (16%), Sicilia (15,8%), Campania (15,7%) e Lazio (15,1%). Simile andamento si registra anche nel caso degli uomini, ma con una più marcata presenza delle regioni del Centro (3,7% contro il valore medio del 2,4%), su cui pesa l’impatto del Lazio (5,3%).

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