Si rafforzano i controlli sul caporalato grazie all’accordo Agea Inps per la creazione di una banca dati comuni come da DL Agricoltura
Il DL Agricoltura (https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2024/05/15/24G00081/sg) prevede la sinergia tra i due enti per rafforzare i controlli sul fenomeno del caporalato allo scopo di evitare lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura.
Contrasto al caporalato
Istituita la banca dati interoperativa tra INPS e Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) al servizio di tutte le istituzioni interessate per sviluppare una strategia congiunta di contrasto ad un fenomeno di sfruttamento dei lavoratori in agricoltura. Agea metterà a disposizione i dati precisi e certificati sulle aziende agricole che verranno inseriti in una banca dati comune dalla quale potranno attingere gli altri enti per verificare le informazioni relative alle coltivazioni e agli allevamenti realizzati per ciascun anno solare e alle particelle catastali sulle quali si trovano i terreni. L’accordo prevede anche la creazione di una piattaforma geospaziale che utilizza gli algoritmi dell’intelligenza artificiale per evidenziare automaticamente luoghi/situazioni a rischio di capolarato.
Sinergia sul campo da subito
La collaborazione tra Agea e Inps nella lotta al caporalato parte subito con una sinergia sul campo: Agea avrà un ruolo operativo fondamentale, perché dovrà, come richiesto dall’Inps, mappare serre, baraccopoli e allevamenti per realizzare una piattaforma in grado di identificare le aziende dislocate in tutta Italia e scelte in modo selettivo utilizzando criteri di alert. Un’attività resa possibile grazie alla tecnologia di telerilevamento, della quale Agea è leader europeo.
A favore delle imprese oneste
Il contrasto allo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura si può fare anche con la semplificazione, in quanto le imprese avranno la possibilità di gestire la precompilazione automatica delle dichiarazioni Inps da parte dell’agricoltore, un servizio agli utenti, utilizzando i dati presenti nel fascicolo aziendale agricolo, strumento grazie al quale Agea già eroga aiuti, contributi e premi, come prevede la nuova programmazione PAC e quindi non più in base a dati dichiarati ma a dati certificati e validati.
Una sinergia operativa contro il caporalato
“Con questo provvedimento si rendono effettive la sinergia e gli interventi previste dall’articolo 1 della legge 81/2006 sugli interventi urgenti per i settori dell’agricoltura, dell’agroindustria, della pesca, nonché in materia di fiscalità di impresa, rimaste inattuate” ha spiegato il direttore di Agea Fabio Vitale che si è impegnato per il potenziamento dell’attività di vigilanza e di contrasto all’attività illecita. “La lotta al lavoro sommerso verso quei settori che, sulla base dei dati statistici e in considerazione del contesto territoriale (es. vocazione turistica o stagionalità), risultano maggiormente esposti alla presenza di ‘lavoratori in nero’ riceve in questo modo una risposta forte e integrata a livello istituzionale garantendo una piena centralizzazione e una completa condivisione dei risultati delle attività ispettive e dei soggetti ispezionati, con l’obiettivo ultimo di migliorare l’efficacia della programmazione dell’attività ispettiva e il monitoraggio del fenomeno del lavoro sommerso su tutto il territorio nazionale”.
Il nuovo Piano di vigilanza, il lavoro nero bloccato
La nuova collaborazione con Agea consentirà di rafforzare i controlli Inps previsti dal nuovo Piano della vigilanza. Nel 2023, solo nel settore agricolo, l’Inps ha annullato oltre 27mila contratti irregolari e denunciato 425 lavoratori, a fronte di 669 ispezioni nel settore agricolo, su un totale di 9.202 controlli effettuati, che hanno portato a risultati di produzione dell’accertato complessivo pari a 982,4 mln di euro (+46%). Un’attività capillare che nasce da una forte concertazione interistituzionale con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e con le Forze dell’Ordine, che sarà ulteriormente rafforzata con nuove assunzioni.
Stroncare il caporalato. Gli sportelli di ascolto Inps
Per stroncare il terribile fenomeno del caporalato, l’Inps, oltre al controllo della documentazione, ha attivato sportelli di ascolto e informazione multilingua negli Ispettorati Territoriali. Sono state avviate attività di sensibilizzazione dei lavoratori migranti, concentrate sui diritti e doveri nel rapporto di lavoro, sui rischi legati allo sfruttamento lavorativo e sui meccanismi di protezione delle vittime. Altre misure messe in campo contro il caporalato sono l’aggiornamento professionale e lo scambio di esperienze per il personale ispettivo e gli operatori del mercato del lavoro e del terzo settore.
Combattere il lavoro nero con un welfare di qualità
“Il lavoro nero si combatte anche con un welfare di qualità” ha sottolineato Valeria Vittimberga, direttore generale INPS. “In questo senso mi preme sottolineare il valore della riforma degli strumenti di integrazione sociale e di contrasto alla povertà anche sul fronte della legalità; un valore che si integra appunto con la lotta al lavoro nero e al caporalato. In questo modo si recupera tra l’altro base contributiva che si ottiene creando buona occupazione, accompagnata dal prosciugamento delle sacche di sfruttamento. Infine, mi preme sottolineare come un contributo fondamentale per sostenere la legalità e debellare questi odiosi fenomeni verrà da una salda alleanza tra le Istituzioni e le realtà produttive virtuose, realtà che vanno sostenute e premiate”.
La “retata” di caporali del 3 luglio 2024
La più grande operazione di vigilanza in agricoltura in un’unica giornata. Così l’ha definita la Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Calderone, parlando dell’operazione congiunta Comando Carabinieri per la Tutela del lavoro e Ispettorato Nazionale del Lavoro che si è svolta il 3 luglio nelle province di Latina, L’Aquila, Torino, Cuneo, Rieti e Caltanissetta e che ha portato i seguenti risultati: comminate ammende e sanzioni per 1,686 milioni di euro; 128 attività imprenditoriali sospese con multe per 250.800 euro (di cui 60 per lavoro in nero e 51 per gravi violazioni sulla sicurezza); deferimento all’autorità giudiziaria di 171 persone per attività di rilevanza penale (tra queste 157 responsabili aziendali che hanno violato la normativa in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro; due provvedimenti di sequestro; 382 prescrizioni impartite; 10 persone a cui è stato contestato il reato di caporalato (intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro).
Vigilanza in agricoltura
L’operazione di vigilanza in agricoltura del 3 luglio 2024 ha visto sul campo congiuntamente 690 carabinieri del Comando Carabinieri per la Tutela del lavoro dell’Arma territoriale e 550 ispettori dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro. Una task force di 1.240 unità che ha ispezionato 310 aziende agricole tra le province di Latina, L’Aquila, Torino, Cuneo, Rieti e Caltanissetta: irregolari il 66,45% delle realtà controllate (206). Completamente “in nero” 216 lavoratori sui 2.051 impiegati (il 10,53%). Quasi 1 su 4 i cittadini extracomunitari al lavoro irregolarmente (39,18%) e tra i 786 rintracciati durante le ispezioni, 308 sono risultati completamente “in nero” e 22 privi di permesso di soggiorno.
Il commento della Ministra Calderone
“Stiamo attuando ciò che avevamo annunciato: saremo in tutte le campagne e utilizzeremo ogni strumento a disposizione affinché la sinergia tra i dati disponibili ci permetta di intervenire sulle irregolarità là dove sappiamo che ci sono situazioni gravi” ha affermato la Ministra Marina Calderone. “Per questo nel Decreto Agricoltura è stata inserita la previsione di un sistema informativo per il contrasto al caporalato, che ci consente di mettere in relazione le banche dati dei Ministeri del Lavoro e delle Politiche Sociali, dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, di Inps, Inail, Inl, Istat, Agea. Così come l’istituzione della banca dati degli appalti privati in agricoltura e di un focus sulla rete agricola di qualità”.