Ambiente Imprenditoria

Decreto Sostenibilità 2024, nuove norme green

Novità nel Decreto Sostenibilità che riguardano biocombustibili, transizione ecologica e obblighi per le imprese a favore della sostenibilità

Il Decreto Sostenibilità, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.199 il 26 agosto 2024, introduce misure per incentivare la sostenibilità nella produzione di biocombustibili, biogas e biometano nel settore agricolo. Questo provvedimento aggiorna l’attuale normativa, estendendo l’ambito di applicazione delle norme sulla certificazione di sostenibilità, che prima riguardavano esclusivamente i biocarburanti e i bioliquidi. I punti chiave includono:

  1. Certificazione obbligatoria: è istituito un sistema nazionale per la certificazione della sostenibilità per biogas e biometano.
  2. Coinvolgimento delle aziende agricole: le nuove regole richiedono che le aziende agricole adottino pratiche più ecologiche nella produzione di biocombustibili e biometano.
  3. Transizione per impianti esistenti: il decreto prevede un periodo di transizione che consente agli impianti di biogas attivi di conformarsi gradualmente senza eccessivi oneri economici.
  4. Incentivazione della produzione di biometano: l’obiettivo è promuovere questo biocombustibile, considerato essenziale per la decarbonizzazione dell’Italia.

Analisi dettagliata del Decreto Sostenibilità del Ministero dell’Agricoltura 2024

Questa normativa è un passo significativo verso una maggiore sostenibilità del settore agricolo italiano, allineata con gli obiettivi europei di transizione energetica e contrasto al cambiamento climatico. Analizziamo più nel dettaglio i quattro punti principali.

  1. 1. Introduzione della Certificazione della Sostenibilità

Una delle novità principali è l’introduzione di un sistema nazionale di certificazione per la sostenibilità del biogas e del biometano. Questa certificazione è fondamentale per assicurare che le aziende agricole e zootecniche rispettino le normative ambientali e le direttive europee. Basato sul decreto legislativo 199/2021, il sistema di certificazione richiede che la produzione energetica da fonti rinnovabili dimostri una ridotta impronta ecologica. La certificazione sarà obbligatoria per coloro che intendono usufruire degli incentivi statali per la produzione di energia da biogas e biometano, stimolando pratiche più sostenibili in agricoltura e zootecnia.

  1. 2. Estensione alle aziende agricole e zootecniche

Una novità sostanziale è l’estensione delle norme di sostenibilità alle aziende agricole e zootecniche, che ora sono parte attiva nella transizione verso modelli di produzione più ecologici. La normativa stabilisce l’obbligo di ottimizzare l’uso delle risorse naturali, come acqua ed energia, e limitare l’impiego di fertilizzanti chimici e pesticidi. Questo approccio dovrebbe promuovere pratiche agricole a basso impatto ambientale e diminuire la dipendenza dai combustibili fossili, favorendo l’economia circolare.

  1. 3. Periodo di transizione per impianti esistenti

Il decreto prevede un periodo di transizione per gli impianti di biogas già in funzione, consentendo loro di adattarsi gradualmente ai nuovi requisiti. Questa misura è rilevante per le piccole aziende agricole, che potrebbero avere difficoltà a conformarsi senza un impatto economico significativo. La richiesta di un periodo di transizione più lungo è stata sostenuta dalle associazioni di categoria, come il Consorzio Italiano Biogas (CIB), che hanno evidenziato il rischio di sovraccarico per gli impianti di minori dimensioni.

  1. 4. Promozione della produzione di biometano

Il biometano è una componente fondamentale del decreto, considerato una fonte energetica rinnovabile cruciale per il conseguimento degli obiettivi di decarbonizzazione. L’incentivazione della produzione di biometano promuove l’uso di rifiuti agricoli e zootecnici per la generazione di energia pulita. Questo processo contribuisce a ridurre le emissioni di CO2 e offre opportunità economiche alle aziende agricole, trasformando i rifiuti in risorse energetiche.

Impatto economico e sociale del Decreto Sostenibilità

Il Decreto Sostenibilità avrà ricadute non solo ecologiche, ma anche economiche e sociali. Da un lato, mira a contenere le emissioni di gas serra, migliorando la qualità ambientale; dall’altro, intende favorire la creazione di nuovi posti di lavoro e opportunità imprenditoriali nel campo delle energie rinnovabili. Tuttavia, l’applicazione del decreto potrebbe comportare oneri economici per le aziende agricole e gli impianti di produzione di biogas, in particolare per le piccole imprese, che dovranno investire per adeguarsi ai nuovi standard di sostenibilità.

Il commento di Confagricoltura al Decreto

Confagricoltura ha accolto con favore il Decreto Sostenibilità, emanato dal Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica. Questo provvedimento attiva il Sistema nazionale di certificazione per la sostenibilità dei biocombustibili, aggiornando il decreto del 2019 ed ampliandone l’applicazione, che era limitata solo ai biocarburanti e bioliquidi.La confederazione apprezza in particolare la chiarezza e la praticità del documento. Il nuovo decreto fornisce indicazioni specifiche riguardanti i biocombustibili, chiarendo le modalità di ottenimento della certificazione e il funzionamento del sistema nazionale. Evidenzia inoltre le procedure di adesione, verifica e le disposizioni che gli operatori devono rispettare. Un’importante novità è rappresentata dalla chiarificazione delle procedure per gli impianti già esistenti che producono energia elettrica da biogas.

La soddisfazione di Confagricoltura per le richieste accolte

In merito alla produzione di energia elettrica e calore da biomasse, il decreto accoglie la richiesta di Confagricoltura riguardo alla semplificazione delle verifiche durante la fase iniziale di applicazione, consentendo così agli operatori di adeguarsi progressivamente alle nuove disposizioni e di soddisfare i requisiti per accedere alla remunerazione della produzione elettrica da biogas e biomasse a Prezzi Minimi Garantiti (PMG) per gli impianti che hanno concluso il periodo di incentivazione tra il 28 luglio 2023 e il 30 giugno 2024.L’ultima versione dell’articolo 21, raccogliendo le richieste della Confederazione, garantirà quindi agli operatori un tempo sufficiente per rispondere alla necessità di monitoraggio del carbonio nei suoli destinati alla coltivazione di biomasse per uso energetico, a differenza delle precedenti bozze. Questo è un cambiamento importante per il settore, poiché consente l’accesso ai PMG per gli impianti di potenza superiore ai 2MWt, oltre il quale si richiede la verifica dei criteri di sostenibilità.

Critiche e Sfide

Seppur il decreto venga considerato un progresso nella lotta al cambiamento climatico, ha sollevato anche delle critiche. Le associazioni di settore, pur riconoscendo l’importanza della sostenibilità, hanno fatto notare che le procedure di certificazione potrebbero risultare gravose in termini di tempo e costi. Inoltre, esiste il rischio che le piccole aziende non riescano a sfruttare appieno gli incentivi disponibili a causa della complessità delle nuove normative.

Conclusione

Il Decreto Sostenibilità del 2024 si inserisce in una strategia più ampia dell’Italia e dell’Unione Europea per promuovere l’uso delle energie rinnovabili e ridurre le emissioni di CO2. Le sue disposizioni mirano a rendere il settore agricolo più resiliente e sostenibile, ma l’efficacia delle misure dipenderà dalla capacità del governo di supportare le aziende, in particolare quelle di dimensioni più contenute, durante l’adeguamento alle nuove regole.

 

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