Ambiente Imprenditoria

Istituita la più grande riserva marina in Adriatico

Nel Canale di Otranto, grazie all’indefesso lavoro di MedReAct, è stata istituita la più grande riserva marina nel Mare Adriatico

Una decisione adottata all’unanimità, dopo anni di proposte e negoziati per la tutela del mar Adriatico meridionale, la CGPM (Commissione generale della pesca nel Mediterraneo) ha istituito la riserva marina, che rappresenta ora la più estesa FRA (Fisheries Restricted Area – zona di restrizione alla pesca) dell’Adriatico.

La riserva marina nell’Adriatico
La riserva marina è situata nel Canale di Otranto, tra Italia e Albania, e prevede il divieto di pesca – anche di fondo – nella sua area centrale (vedi immagine), la “core area” di oltre 1.900 chilometri quadrati, e una limitazione della pesca nella zona cuscinetto (buffer area) di circa 700 chilometri quadrati.

 

Un lungo iter negoziale
“Dopo un lungo iter negoziale, la proposta è stata finalmente recepita grazie al lavoro dell’Unione Europea, dell’Albania e agli esperti adriatici della CGPM” ha dichiarato Domitilla Senni di MedReAct. “Riteniamo che questo sia un grande risultato per la tutta Commissione GPM ma in particolar modo per l’Adriatico, uno dei bacini più sovrasfruttati di tutto il Mediterraneo.”
La proposta di istituzione di una FRA nel Canale di Otranto era stata presentata alla CGPM nel 2018 da MedReAct e dall’Adriatic Recovery Project per proteggere quest’area, ricca di biodiversità.

La ricchezza nascosta del Canale di Otranto
Il Canale di Otranto costituisce un’area unica nel Mare Adriatico, poiché i suoi fondali – grazie ai ripidi pendii che raggiungono profondità di oltre 900 metri e alle caratteristiche fisiche che influenzano la dinamica della circolazione delle acque e lo scambio idrico con l’intero bacino del Mediterraneo – sono ricchi di preziosi organismi viventi: ospitano coralli bianchi, aggregazioni di spugne profonde e alcuni dei più importanti giardini di Isidella elongata (la rara gorgonia bambù bianca) del Mediterraneo, che svolge un ruolo fondamentale nel formare colonie che sostengono zone di riproduzione e accrescimento di specie commerciali come gamberi, naselli e scampi, aumentando la biodiversità marina. Inoltre, il Canale di Otranto costituisce un ambiente ideale per il sostentamento di delfini, tartarughe, del diavolo di mare e della balena di Cuvier, tanto da essere stato oggetto nel 2021 di un appello per la sua protezione sottoscritto da oltre 100 ricercatori di 37 Università e centri di ricerca italiani.

 

Oltre la FRA nella Fossa di Pomo
La decisione di istituire la riserva marina fa seguito anche agli straordinari risultati ottenuti dall’istituzione, nel 2017, di una zona di restrizione alla pesca nella Fossa di Pomo, situata nel Mare Adriatico centrale. In quest’area infatti, dopo l’istituzione della FRA si è registrato in pochi anni uno straordinario aumento della biomassa di scampi e naselli, contribuendo al recupero di stock
ittici sovrasfruttati e al futuro della pesca. “Dopo l’istituzione della FRA della Fossa di Pomo e di quella del Canyon di Bari nelle acque al largo della Puglia, l’istituzione di una nuova riserva marina nel Canale di Otranto, costituisce un ulteriore passo verso la creazione in Adriatico della prima rete di FRA del Mediterraneo: un modello da replicare nel resto della regione” ha concluso Domitilla Senni.

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