Imprenditoria Start-up

Le migliori start up femminili

Quantum Ket vince la IV edizione del contest B Factor dove le migliori start up femminili hanno portato innovazione e creatività

La IV edizione del contest B Factor, dedicato alle start up femminili, si è conclusa il 23 ottobre durante l’evento “Donna, Economia & Potere” organizzato dalla Fondazione Marisa Bellisario. L’edizione ha posto l’accento sull’importanza del contributo delle donne all’innovazione e alla crescita economica, incoraggiando lo sviluppo di start up femminili, specialmente in ambito STEM.

Il ruolo delle start up femminili in Italia

Nonostante le sfide, le start up femminili hanno dimostrato di avere un potenziale significativo, benché siano ancora poche in Italia rispetto alla media europea. Con una percentuale di laureate STEM del 6,7%, inferiore al 13% della media europea, il contesto italiano è reso ancora più difficile dalla flessione del 37% degli investimenti in start up innovative nel 2023. Le start up femminili, con solo il 12,6% di fondatrici, continuano a lottare per ottenere il supporto necessario.

La premiazione delle migliori start up femminili

I progetti finalisti del contest B Factor hanno dimostrato la capacità delle donne di apportare innovazione in settori chiave come tecnologia, economia circolare e empowerment femminile. Ogni start up premiata ha avuto modo di esporre il proprio approccio unico e il proprio impatto in ambiti specifici, mostrando come le start up femminili possano essere un motore di crescita.

La vincitrice: Quantum Ket

Sul podio del contest B Factor, la start up Quantum Ket di Noemi Ferrari si è aggiudicata il primo posto. Dedicata alle tecnologie quantistiche applicate alla cybersicurezza, Quantum Ket ha portato un nuovo approccio alla sicurezza, rendendola predittiva e trasformando il concetto stesso di protezione. Questa start up femminile ha rappresentato un modello di coraggio e innovazione, offrendo soluzioni avanzate per affrontare le sfide della sicurezza globale.

La seconda classificata: Regenesi

Regenesi, guidata da Maria Silvia Pazzi, ha ottenuto il secondo posto con un progetto di economia circolare. Questa start up femminile ha dimostrato come il recupero creativo possa coniugare sostenibilità e bellezza, trasformando rifiuti tessili in materiali per la moda. Tramite il Regenerative Hub, Regenesi promuove anche le discipline STEM tra le giovani donne, sottolineando il valore delle start up femminili come veicoli di cambiamento.

La terza classificata: Laakam

Laakam, fondata da Liliane Tueguem, ha conquistato il terzo posto. Questa start up femminile supporta le aziende nella trasformazione digitale, offrendo un contributo significativo all’innovazione sociale. L’impatto di Laakam sottolinea come le start up femminili possano essere strumenti efficaci per promuovere la trasformazione digitale e l’empowerment.

Il futuro delle start up femminili in Italia

“La transizione ecologica e digitale, lo sviluppo sostenibile e la ripresa economica”, ha affermato Lella Golfo, Presidente della Fondazione Marisa Bellisario, “sono sfide che richiedono l’impegno delle start up femminili e delle giovani donne”. Con questa convinzione, il contest B Factor ha puntato a promuovere le start up femminili, incoraggiando le donne a trasformare le proprie idee in progetti concreti, capaci di diventare volano di crescita economica e sociale.

 

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