Quali sono e come ottenere i Bonus Decreto Coesione e tutti i vantaggi connessi. Guida per comprendere tutti i dettagli
I Bonus del Decreto Coesione sono stati inseriti per promuovere l’occupazione a tempo indeterminato, con particolare attenzione a gruppi specifici della popolazione. Ecco i dettagli principali:
Destinatari degli sgravi:
- Giovani under 35: per agevolare l’ingresso nel mercato del lavoro.
- Donne senza occupazione: al fine di incentivare la parità di genere.
- Over 34: per supportare lavoratori con maggiori difficoltà nel trovare impiego.
Obiettivo principale:
- Favorire l’occupazione e ridurre le disparità territoriali in Italia.
Scopriamo come funzionino gli incentivi.
Art. 22 Bonus Giovani
L’Art. 22 Bonus Giovani è destinato a incentivare le assunzioni a tempo indeterminato di giovani sotto i 35 anni, ovvero fino a 34 anni e 364 giorni. I principali requisiti per usufruire del bonus sono due: l’età anagrafica inferiore ai 35 anni e l’assenza di rapporti di lavoro a tempo indeterminato nella vita lavorativa del giovane. Questo significa che chi non ha mai avuto un contratto a tempo indeterminato, nemmeno con un lavoro autonomo o di collaborazione, può beneficiare dell’agevolazione.
Inoltre, è possibile usufruire del bonus anche se il giovane ha avuto una precedente assunzione con contratto di apprendistato, purché non sia stato trasformato in un rapporto a tempo indeterminato. L’Art. 22 Bonus Giovani prevede una deroga a quanto stabilito dal Decreto Legislativo 81/2015, che normalmente richiede la trasformazione dell’apprendistato in contratto indeterminato.
Misura e durata dell’agevolazione
L’Art. 22 Bonus Giovani prevede un esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali per i datori di lavoro privati. L’importo massimo dell’agevolazione è di 500 euro al mese per ogni assunzione o trasformazione, per un periodo massimo di 24 mesi. Se il contratto è a tempo parziale, l’importo sarà ridotto proporzionalmente.
Per le assunzioni nelle regioni del Mezzogiorno, come Sicilia, Calabria e Puglia, l’importo mensile sale a 650 euro, contribuendo così a ridurre i divari territoriali. Questo incentivo si applica esclusivamente a contratti di lavoro a tempo indeterminato o a trasformazione di contratti a tempo determinato in indeterminati. Esclusi i contratti di apprendistato e lavoro domestico.
Condizioni per la fruizione del Bonus Giovani
Per ottenere l’Art. 22 Bonus Giovani, è necessario rispettare alcune condizioni. In particolare, il datore di lavoro non deve aver effettuato licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo, né licenziamenti collettivi nella stessa unità produttiva nei sei mesi precedenti l’assunzione. Inoltre, il bonus può essere revocato se, entro sei mesi dall’assunzione, il lavoratore viene licenziato per giustificato motivo oggettivo, comportando il recupero del beneficio già fruito.
Se il contratto viene interrotto, il bonus potrà essere trasferito ad un altro datore di lavoro, che ne potrà beneficiare per il periodo residuo. In ogni caso, è importante rispettare le condizioni stabilite dalla legge per usufruire pienamente dell’incentivo.
Conclusioni sull’Art. 22 Bonus Giovani
In sintesi, l’Art. 22 Bonus Giovani è una misura vantaggiosa per favorire le assunzioni stabili di giovani nel mercato del lavoro. I datori di lavoro che rispettano i requisiti e le condizioni indicate possono usufruire di un sostanzioso incentivo fiscale per supportare l’occupazione giovanile. Se sei un datore di lavoro, approfitta di questa opportunità per investire nel futuro dei giovani e contribuire al rilancio del mercato del lavoro in Italia.
Art. 23 Bonus Donne
Il Bonus Donne Art. 23 è un incentivo importante per le assunzioni di donne in difficoltà occupazionale. Scopri tutti i requisiti e i benefici per i datori di lavoro.
Requisiti per il Bonus Donne Art. 23
Il Bonus Donne Art. 23 mira a favorire le pari opportunità nel mercato del lavoro per le donne svantaggiate. L’agevolazione è valida per le assunzioni a tempo indeterminato di donne, indipendentemente dall’età, che non abbiano avuto un impiego regolarmente retribuito per almeno sei mesi. Questa misura si applica principalmente nelle regioni ZES del Mezzogiorno, come Sicilia, Campania e Puglia, ma riguarda anche le donne residenti in altre regioni, purché appartenenti a settori con alta disparità occupazionale di genere.
Le categorie di donne che possono beneficiare del Bonus Donne Art. 23 includono:
- Donne nelle regioni ZES senza un impiego da almeno 6 mesi.
- Donne in settori con accentuata disparità occupazionale di genere.
- Donne prive di un impiego da almeno 24 mesi.
Misura e durata dell’agevolazione
L’Bonus Donne Art. 23 prevede un esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro. L’importo massimo dell’agevolazione è di 650 euro al mese per ogni donna assunta, con un limite di 24 mesi. Se il contratto è a tempo parziale, l’importo viene ridotto proporzionalmente.
L’agevolazione è applicabile a contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato stipulati da datori di lavoro privati, a partire dal 1° settembre 2024 fino al 31 dicembre 2025. Non sono inclusi i contratti di lavoro domestico e di apprendistato, ma, a differenza di altre misure, le assunzioni dirigenziali sono ammissibili.
Condizioni per la fruizione del Bonus Donne
Per usufruire del Bonus Donne Art. 23, è necessario rispettare alcuni requisiti. Tra questi, l’incremento occupazionale netto è una condizione essenziale. L’incremento occupazionale deve essere calcolato confrontando il numero di lavoratori occupati mensilmente con il numero medio di lavoratori dei dodici mesi precedenti. Per i lavoratori a tempo parziale, si considera la frazione di orario lavorato rispetto a quello di un dipendente a tempo pieno.
In caso di perdita di occupazione mensile, l’incentivo viene sospeso per quel mese, ma può riprendere se l’incremento occupazionale viene nuovamente raggiunto nei mesi successivi. Inoltre, l’incentivo può essere riconosciuto anche se il posto vacante è stato occupato a seguito di dimissioni volontarie, invalidità, pensionamento o licenziamento per giusta causa.
Conclusioni sull’Art. 23 Bonus Donne
In sintesi, l’Art. 23 Bonus Donne è una misura fondamentale per supportare l’occupazione femminile, in particolare nelle regioni del Mezzogiorno e in settori con una forte disparità di genere. I datori di lavoro che rispettano le condizioni di incremento occupazionale possono usufruire di un sostanzioso esonero contributivo, contribuendo a creare un ambiente lavorativo più equo e inclusivo per le donne. Se sei un datore di lavoro, questa è l’opportunità ideale per investire nel talento femminile e migliorare le tue pratiche di assunzione.
Art. 24 Bonus ZES Unica
Il Bonus ZES Unica è una misura pensata per favorire l’occupazione nelle regioni del Mezzogiorno. Approfitta degli sgravi contributivi e promuovi lo sviluppo delle ZES.
Requisiti del Bonus ZES Unica
Il Bonus ZES Unica è una misura per incentivare l’occupazione nelle Zone Economiche Speciali del Mezzogiorno. Il beneficio è destinato ai datori di lavoro privati che occupano fino a 10 dipendenti e che assumono lavoratori disoccupati da almeno 24 mesi e con almeno 35 anni di età. L’assunzione deve avvenire in una delle regioni ZES Unica, e il lavoratore deve essere residente nelle stesse zone.
Il Bonus ZES Unica è valido solo per assunzioni a tempo indeterminato con qualifica diversa da quella dirigenziale. Il lavoratore deve trovarsi in una condizione di disoccupazione conforme all’articolo 19 del D.Lgs. n. 150/2015, e deve essere disponibile a partecipare a misure di politica attiva del lavoro.
Misura e durata dell’agevolazione
L’agevolazione Bonus ZES Unica consiste in un esonero totale dei contributi previdenziali per i datori di lavoro privati, fino a un massimo di 650 euro al mese per ogni assunzione. L’importo dell’agevolazione è ridotto se il contratto di lavoro è a tempo parziale. Il beneficio ha una durata massima di 24 mesi.
Il Bonus ZES Unica si applica esclusivamente per contratti di lavoro a tempo indeterminato con qualifica non dirigenziale. Sono esclusi i contratti intermittenti, il lavoro domestico e l’apprendistato. Il datore di lavoro deve garantire il rispetto delle normative previdenziali, ma il beneficio non influisce sulle prestazioni pensionistiche.
Condizioni per la fruizione dell’incentivo
Per usufruire del Bonus ZES Unica, è necessario rispettare alcune condizioni specifiche. In particolare, nei sei mesi precedenti l’assunzione, non devono esserci stati licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo o licenziamenti collettivi nella stessa unità produttiva. Se un lavoratore assunto con il Bonus ZES Unica viene licenziato per giustificato motivo oggettivo entro sei mesi, l’esonero viene revocato e il datore di lavoro dovrà restituire i benefici già fruiti.
Inoltre, il licenziamento di un lavoratore con la stessa qualifica nella stessa unità produttiva comporta la revoca dell’agevolazione. Tuttavia, la revoca non influisce sul periodo residuo dell’esonero per altri datori di lavoro.
Conclusioni sul Bonus ZES Unica
Il Bonus ZES Unica rappresenta una grande opportunità per le imprese situate nelle regioni del Mezzogiorno. Oltre a incentivare l’assunzione di lavoratori disoccupati, promuove lo sviluppo economico delle ZES Unica. I datori di lavoro che rispettano i requisiti e le condizioni possono ottenere significativi vantaggi fiscali, contribuendo a ridurre i divari occupazionali nel Sud Italia. Non perdere questa occasione per investire nell’occupazione e nello sviluppo delle tue risorse umane.