Il florovivaismo italiano si posiziona al terzo posto in Europa, il nostro Paese si situa dopo Paesi Bassi e Spagna nella produzione di fiori e piante

Il florovivaismo rappresenta il 5% della produzione agricola nazionale ed è in crescita sia nei volumi (+1%) sia nel valore (+3,5%). Nel 2024 ha raggiunto un valore di 3,25 miliardi di euro, cifra che mostra un aumento di oltre volte superiore a quello dell’intera Unione Europea a 27 Stati membri.

Le imprese del florovivaismo italiano
Secondo i dati dell’ultimo Censimento, diminuisce però il numero delle aziende che si occupano di questo comparto dell’agricoltura ma cresce la loro superficie media, in linea con quanto sta accadendo in ogni ambito agricolo. Secondo Confagricoltura questo comparto potrebbere raggiungere nuovi traguardi se venisse sostenuto con interventi mirati volti all’eliminazione dei vincoli che oggi ne limitano l’espansione. Ma quali sono questi vincoli?

I vincoli che limitano la crescita del florovivaismo italiano
A spiegare quali siano e come si potrebbero superare è stato il presidente FNP Florovivaistica di Confagricoltura, Luca De Michelis, durante la Fiera My Plant&Garden tenutasi a Milano Rho dal 19 al 21 febbraio 2025 (https://myplantgarden.com/): migliorare il “bonus verde”, innalzando l’importo massimo ammissibile e l’aliquota di compensazione e riducendo l’arco temporale del credito di imposta; prevedere una linea di finanziamento a livello europeo per promuovere la cultura del verde nelle scuole; rafforzare i controlli sulle merci in ingresso ed eliminare le barriere commerciali; favorire gli investimenti nella ricerca, in particolare indirizzati allo sviluppo delle NGT – nuove tecniche genomiche – per contrastare gli effetti del cambiamento climatico e le fitopatie; promuovere investimenti per potenziare la rete idrica. Inoltre, la necessità di tener conto al più presto del nuovo quadro normativo comunitario sugli imballaggi – Regolamento europeo sul tema (2025/40) noto come PPWR – che considera i vasi per fiori e piante come mezzi di produzione e non imballaggi.

Le sinergie all’opera per il florovivaismo
La Confederazione, insieme ad Assoverde (Associazione Italiana Costruttori del Verde) e Kèpos (l’Associazione creata da Assoverde e Confagricoltura per promuovere il comparto anche attraverso il “Libro Bianco del Verde”), si sono attivate durante la Fiera dedicata al comparto organizzando un convegno per gli addetti del settore. Il frutto delle sinergie all’opera per il comparto è soprattutto il Libro Bianco del Verde, un progetto promosso da Confagricoltura e Assoverde, ampliato con l’istituzione di Kèpos Aps, per richiamare l’attenzione delle istituzioni e della collettività sull’importanza del settore florovivaistico e sulla rilevanza del verde nel miglioramento della qualità della vita, del clima, della salute e del benessere psicofisico dell’individuo.

Il coinvolgimento delle istituzioni
“Confagricoltura, attraverso un’interlocuzione costante, ha contribuito alla definizione della Legge Delega al Governo in materia di florovivaismo che stabilisce i criteri per tracciare un quadro normativo organico sui vari aspetti che caratterizzano la filiera, dalla coltivazione alla commercializzazione, passando per la costruzione di una cultura condivisa del verde” ha dichiarato il presidente De Michelis. “Il settore rappresenta un vanto italiano nel mondo e c’è margine per uno sviluppo ulteriore. È tempo di intervenire con misure concrete e incisive a sostegno delle imprese che necessitano di strumenti adeguati per restare competitive, potenziando produttività e sostenibilità.”

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