Dalle Regioni Lazio

Presentato il Piano industriale del Lazio

“La Regione per la crescita: insieme per il Piano Industriale del Lazio” è l’evento svoltosi a Roma che ha sancito un impegno di 550 milioni di euro

La Regione ha stanziato oltre 550 milioni per sostenere il Piano Industriale del Lazio. Dopo il confronto tra istituzioni, imprese e stakeholder economici è tutto pronto per avviare la fase operativa del nuovo Piano industriale del Lazio, promosso da Unindustria e dalla Regione Lazio.

Una strategia di sviluppo di ampio respiro
È la prima volta che nel Lazio la Regione e un’associazione datoriale pensano e producono una strategia di sviluppo di così ampio respiro, frutto di un lungo percorso di approfondimento; un atto importante di condivisione per dare una risposta concreta alle sfide economiche e produttive del territorio regionale, con l’obiettivo di rilanciare la crescita industriale e valorizzare le eccellenze del Lazio. Il Piano è stato presentato dal presidente di Unindustria Giuseppe Biazzo, assieme al presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, alla vicepresidente e assessore a Sviluppo economico, Commercio, Artigianato, Industria, Internazionalizzazione, Roberta Angelilli e al presidente della commissione Sviluppo economico del Consiglio regionale del Lazio Enrico Tiero.

Il Piano industriale del Lazio
La struttura del Piano si articola in tre sezioni principali: un’analisi approfondita della situazione economica regionale, l’individuazione degli attivatori strategici, la definizione di Key Performance Indicator (KPI) per monitorare i risultati nel medio-lungo termine. E sono previsti monitoraggi periodici per valutare l’efficacia delle misure adottate e, se necessario, apportare correzioni e aggiornamenti.

Le risorse per attuare il Piano industriale del Lazio
“Per il 2025 saranno stanziati oltre 550 milioni di euro di risorse europee del FESR per sostenere il piano industriale” ha spiegato la vicepresidente della Regione Lazio, Roberta Angelilli: “274 milioni destinati alle sovvenzioni per le imprese e 149 per l’accesso al credito, oltre al finanziamento di credito agevolato della Banca europea degli investimenti di circa 120 milioni di euro. A tale importo si aggiungono circa 16 milioni di euro del bilancio regionale per sostenere gli investimenti delle imprese della filiera automotive. Entro il mese di marzo sarà inoltre presentata la legge sul consorzio industriale unico del Lazio, strumento deciso per l’attuazione delle politiche di sviluppo della Regione”.

Il Piano industriale del Lazio promosso da Unindustria
“Il Piano promosso da Unindustria e la decisione della Regione Lazio di sposarne l’analisi e gli obiettivi con l’impegno di lavorare sugli attivatori sono una grande novità perché rappresentano una sana e trasparente condivisione di responsabilità verso lo sviluppo del territorio, della società e dell’economia tra i policy maker e le forze produttive private” ha detto il presidente di Unindustria, Giuseppe Biazzo. “Nel Lazio abbiamo tutte le potenzialità per guidare una nuova stagione di crescita, se sapremo ristabilire il giusto peso di manifattura e terziario avanzato nel bilancio complessivo dell’economia regionale. Quello che proponiamo è una matrice di azioni trasversali che portate avanti insieme riteniamo possano attrarre nuovi investimenti e accelerare lo sviluppo. Con il Piano Industriale credo che possiamo restituire al Lazio, prima che in altri territori, una visione di crescita moderna e sostenibile e rivendicare con orgoglio di essere terra d’impresa”.

Il Lazio terra d’impresa industriale
“Da due anni è tornata centrale la politica industriale nel Lazio. Il Piano presentato oggi in Regione con Unindustria” ha sottolineato il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca “mette in risalto le ulteriori sfide da affrontare. Perché la politica industriale va pianificata e programmata e il dialogo e il confronto con le categorie, in questo senso, sono fondamentali. Il Lazio è la seconda regione italiana per PIL (11,2% del PIL nazionale), con importanti leadership industriali, dal digitale allo spazio, dalla farmaceutica all’audiovisivo e una costante crescita delle esportazioni. Un’economia sana, ma che ha tanto potenziale ancora da valorizzare.  Non ci possono, infatti, esserci crescita né investimenti senza puntare sulle infrastrutture (penso alla Orte-Civitavecchia, alla Cisterna- Valmontone e alla Roma-Latina, alla logistica, ai Porti e agli Aeroporti); una radicale semplificazione amministrativa e burocratica; il sostegno alle transizioni energetica e digitale e la crescita del lavoro di qualità, elemento fondamentale di inclusione sociale e benessere. Il testo fa un’analisi degli ultimi vent’anni dell’economia laziale e propone diversi ‘attivatori’ per promuovere la crescita, divisi in quattro categorie: territorio, attrattività, risorse per lo sviluppo, competenze. Questi ‘attivatori’ sono perfettamente in linea con le nostre scelte di politica industriale.”

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