Campagna antiviolenza Società

Intervista esclusiva a Lucia Annibali

Sfregiata con l’acido nel 2013, oggi è il simbolo della lotta alla violenza sulle donne: conosciamo meglio Lucia Annibali.

 

Un personaggio pubblico, suo malgrado. Quel 16 aprile 2013 ha cambiato per sempre la sua vita ma anche la narrazione della violenza contro le donne. Lucia Annibali, avvocata pesarese, viene sfregiata con l’acido da due uomini. Il mandante del reato, il suo ex. Oggi Lucia è una persona nuova. Cavaliere della Repubblica nominata dal Presidente Mattarella, Difensore civico in Toscana. Determinata a contrastare la violenza di genere e a sostenere le donne nella loro battaglia quotidiana.

Lucia Annibali, come si definirebbe?
Una donna sicuramente impegnata sul piano civile, pubblico, ma che cerca, però,  di vivere anche una vita normale, che cerca di preservare una quotidianità, anche riservata. Comunque, alla ricerca di un po’ di normalità in questo impegno importante.

Lucia Annibali, che Lucia è quella di oggi rispetto a quella del 16 aprile 2013?
Sono sicuramente cresciuta, ho fatto molte esperienze, la mia vita è molto cambiata. Ho conosciuto tante persone, ho anche diversi impegni professionali; in questi anni ho cambiato un po’ i miei ruoli. Questa di oggi è sicuramente una donna che fa sempre i conti con quello che le è successo, però con una maggiore maturità.

 Lucia Annibali, il coraggio di una donna per le donne
In questi anni penso di aver fatto tante cose, quello che era nelle mie possibilità. Quando ho avuto un ruolo istituzionale anche come legislatore, ho cercato di dare il mio contributo, soprattutto nel modo di raccontare le donne che vivono storie di violenza. Cercare di raccontarle nel modo giusto, restituire la loro forza, il loro coraggio. Non soltanto donne viste come vittime.

Lucia Annibali, strumenti per combattere la violenza di genere
È importante provare a realizzare iniziative che siano veramente a sostegno e a vantaggio delle donne. Sono abbastanza contraria al fatto che la violenza sulle donne si combatte con nuovi reati, aumentando le pene. Penso che le donne abbiano bisogno di altri strumenti, per esempio, il Reddito di Libertà per cercare di favorire la loro indipendenza economica o anche altre misure a cui ho lavorato, come il racconto, le parole giuste, comunicare il fatto che non è colpa delle donne, non è una loro responsabilità il fatto di subire violenza. Ho cercato di occuparmene stando dalla parte delle donne e conoscendo anche molto bene quali sono i sentimenti che provano, quali sono le necessità e, secondo me, anche le strategie per cercare di affrontare al meglio questo tema, parlando moltissimo con le giovani, con le ragazze, dialogando con loro e cercando di aiutarle a capire per tempo cose che magari io ho capito più tardi.

Lucia Annibali, il rispetto per la vita
“La vita merita rispetto”, una frase pronunciata da un autore marchigiano che illumina perfettamente l’esperienza di Lucia e il contesto riguardava proprio quelle giovani generazioni sulle quali Lucia Annibali si sta concentrando. È da loro che bisogna ripartire, Lucia?
Penso sia importante insegnare alle giovani generazioni, l’importanza di partire da loro stesse e quindi che riflettano su quello che succede loro, su quello che accade anche intorno a loro, su questo tema, su alcune dinamiche nell’ambito delle relazioni, degli incontri che già sperimentano anche se sono molto giovani. Dare loro strumenti di riflessione, affinché possano costruire relazioni sane, fatte di reciprocità, evitando di incorrere nelle sofferenze o di generarle. Piano piano, provare a mettere le basi per una convivenza più rispettosa, più equilibrata.

Lucia Annibali, a quale strumento pratico si sente più legata nel suo impegno come parlamentare
Sicuramente l’iniziativa a cui sono più legata è il Reddito di Libertà, che ancora oggi esiste ed è riconosciuto in alcune regioni d’Italia e c’è l’idea di renderlo uno strumento nazionale. Sono soddisfatta anche perché introduce un tema diverso che è quello della violenza economica, dell’indipendenza economica delle donne; sono soddisfatta di aver proposto qualcosa di diverso rispetto alla solita creazione di reati e aumento di pene, di aver dato un altro punto di vista. Bisogna investire molte più risorse economiche su strumenti di questo tipo. Un’altra iniziativa importante riguarda le linee guida per il pronto soccorso su cui avevo lavorato anni fa, importante per fare la famosa prevenzione, perché intercettare per tempo le donne che subiscono una violenza è molto importante soprattutto per le donne stesse, per evitare che si arrivi a eventi tragici definitivi. Ecco, sono soddisfatta di aver contribuito a due Leggi dello Stato.

Lucia Annibali, che cosa vorrebbe che le nuove generazioni, non solo le ragazze, ma anche i ragazzi, imparassero dalla sua esperienza per promuovere una cultura del rispetto?
Potrebbero imparare quanto sia importante l’empatia: essere accoglienti nei confronti delle persone che magari possono vivere delle difficoltà, delle insicurezze. Imparare a vivere insieme agli altri e sentire anche le altre persone che stanno vicino a loro, perché spesso i giovani soffrono un po’ anche di alcune discriminazioni, di alcuni abusi; invece, è importante essere sempre persone accoglienti.

Lucia Annibali, che futuro le aspetta
Cerco di costruire un futuro fatto sempre di nuovi progetti, di nuove possibilità. Un futuro che mi porti sempre più avanti, con nuove idee, opportunità, nuovi incontri, una crescita personale e anche professionale.

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