A Firenze si è svolto un convegno sulla sperimentazione della Riforma della Disabilità. Istituzioni e stakeholder si sono confrontati
Dopo tre mesi di sperimentazione, la Riforma della Disabilità è stata al centro del convegno tenutosi a Firenze presso la sede INPS di Palazzo Pazzi. Durante l’evento, infatti, sono intervenuti rappresentanti dell’INPS, della politica, della sanità e delle associazioni di categoria. Tutti i soggetti hanno espresso valutazioni iniziali sulle nuove modalità di accesso alle prestazioni, nate con l’obiettivo di rispondere meglio ai bisogni delle persone.
Una sperimentazione di rilievo
Dal 1° gennaio 2025, la provincia di Firenze è una delle nove aree italiane coinvolte nella fase sperimentale. Inoltre, la Toscana conta quasi 160mila prestazioni complessive, di cui oltre 32mila solo nella provincia fiorentina. La Riforma della Disabilità, dunque, rappresenta un banco di prova importante per valutare l’efficacia delle nuove procedure. In questo contesto, il presidente dell’INPS, Gabriele Fava, ha sottolineato come la sfida sia anche culturale, oltre che organizzativa.
Un nuovo approccio integrato
Secondo Fava, l’obiettivo è rendere le procedure più snelle, chiare e rapide, evitando che la burocrazia influenzi negativamente la qualità della vita delle persone. Inoltre, ha ribadito il ruolo centrale dell’INPS come unico soggetto referente per la disabilità. La Riforma della Disabilità si inserisce così in una visione più ampia di welfare generativo, dove la collaborazione tra enti è fondamentale per il successo del progetto.
Più efficienza, meno burocrazia
La direttrice generale dell’INPS, Valeria Vittimberga, ha evidenziato come una delle principali novità sia l’eliminazione della procedura bifasica: ASL e INPS non svolgeranno più verifiche separate. L’intero iter sarà quindi gestito direttamente dall’Istituto, semplificando l’accesso per i cittadini. Anche per questo motivo, la Riforma della Disabilità è considerata un passo decisivo verso un sistema più efficiente.
Centralità della persona
Infine, il direttore regionale INPS Toscana, Maurizio Emanuele Pizzicaroli, ha dichiarato che la riforma si fonda su una visione integrata della persona, che tiene conto di aspetti sanitari, psicologici e sociali. Di conseguenza, diventa essenziale costruire una rete di collaborazione tra tutti gli attori coinvolti. Anche questo principio rafforza il valore della Riforma della Disabilità come strumento di inclusione e innovazione sociale.