Gli anziani non sono un peso: è tempo di cambiare mentalità e riconoscerne il valore. L’invecchiamento attivo è una risorsa
Gli anziani non sono un peso, e il cambiamento demografico che stiamo vivendo rappresenta una delle sfide più importanti del nostro tempo. In Europa, entro il 2050, si prevede che gli over 65 raggiungeranno quota 129,8 milioni. Inoltre, in Italia, il fenomeno dell’invecchiamento è ancora più evidente: l’Istat stima che nel 2080 saremo poco più di 46 milioni, con una popolazione a maggioranza anziana. Tuttavia, anche se i numeri preoccupano, è fondamentale trasformare questa realtà in un’opportunità.
Oltre gli stereotipi
Nonostante spesso si pensi il contrario, gli anziani non sono un peso, ma una risorsa concreta per il paese. La ricerca Auser “Vivere la longevità” presentata a Roma al Cnel, invita a superare i luoghi comuni sulla vecchiaia. Infatti, molti over 65 sono in buona salute, conducono una vita attiva e partecipano alla società attraverso relazioni, volontariato e interessi culturali. È dunque urgente valorizzare questo patrimonio umano ed evitare che venga trascurato o emarginato.
Una longevità da promuovere
Secondo la stessa ricerca, circa 10 milioni di persone longeve desiderano continuare a essere parte attiva della collettività. Pertanto, gli anziani non sono un peso, ma chiedono solo di avere l’opportunità di contribuire. Promuovere l’invecchiamento attivo è anche un’efficace strategia di prevenzione, perché mantiene le persone socialmente e fisicamente in forma, riducendo il rischio di non autosufficienza.
Politiche per il cambiamento
Affinché questo cambiamento culturale diventi concreto, è necessario attuare politiche pubbliche efficaci. Come ha sottolineato il presidente di Auser, Domenico Pantaleo, serve un vero cambio di paradigma, sostenuto da una Agenda nazionale per la longevità generativa. È fondamentale che le istituzioni attuino la legge delega sugli anziani (33/23) e il Decreto Legislativo 29/24, fornendo alle Regioni strumenti per pianificare e attuare programmi dedicati.
Verso un futuro condiviso
In conclusione, gli anziani non sono un peso ma una risorsa indispensabile per il progresso sociale. Perciò, è necessario costruire un futuro in cui la longevità venga riconosciuta come un’opportunità. Solo così sarà possibile sviluppare una società più inclusiva, coesa e orientata al benessere comune.