Il progetto Pr.I.ME. punta su emozioni e consapevolezza per prevenire le dipendenze. Presentati i primi risultati
Presentati i primi risultati del progetto Pr.I.ME., un’iniziativa che ha rivoluzionato la prevenzione delle dipendenze tra i giovani universitari. Finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e guidato dalla ASL Roma 1, il progetto si basa su un modello di ricerca-azione che promuove l’autoregolazione emotiva e il governo di sé. Infatti, l’idea centrale è quella di prevenire l’insorgenza delle dipendenze attraverso il potenziamento delle funzioni esecutive e della consapevolezza.
Le emozioni al centro della prevenzione
Poiché la gestione emotiva è fondamentale nelle fasi evolutive, Pr.I.ME. si rivolge soprattutto agli studenti universitari. Difatti, l’università rappresenta un periodo cruciale nello sviluppo della persona, dove l’equilibrio tra emozioni e responsabilità può determinare scelte sane o comportamenti a rischio. Per questo motivo, il progetto ha messo al centro le emozioni, non come ostacolo, ma come risorsa per la prevenzione delle dipendenze.
I primi dati emersi
Durante il convegno sono stati presentati i primi risultati del progetto Pr.I.ME. raccolti tramite una survey a cui hanno partecipato circa 1500 studenti. Dai dati preliminari emerge chiaramente una diffusione significativa del consumo di alcool e tabacco, nonché la percezione errata delle sostanze come strumenti per affrontare lo stress. Tuttavia, le attività di laboratorio hanno mostrato che l’autoregolazione emotiva è un fattore protettivo concreto contro l’insorgere di dipendenze.
Il contributo delle istituzioni
Il progetto ha coinvolto esperti, docenti universitari e rappresentanti delle istituzioni. Il Direttore Generale della ASL Roma 1, Giuseppe Quintavalle, ha evidenziato l’importanza della prevenzione precoce. Parallelamente, il Dipartimento per le politiche antidroga ha sottolineato il valore della consapevolezza sociale, estendendo l’appello a famiglie e scuole. Anche i rettori delle università partner hanno ribadito che l’università deve formare persone, non solo trasmettere conoscenze.
Verso una comunità consapevole
Infine, il convegno ha mostrato che Pr.I.ME. non è solo un progetto, ma una strategia educativa e sociale. Con un approccio scientifico e non stigmatizzante, punta a costruire una comunità universitaria più sana. Dai primi risultati del progetto Pr.I.ME., è evidente che il futuro della prevenzione passa dalla crescita emotiva e relazionale dei giovani.