Serve una strategia concreta per rafforzare la produzione nazionale. Zootecnia bovina italiana in cerca di autosufficienza e competitività
Durante l’incontro al Ministero dell’Agricoltura, l’Organizzazione Interprofessionale della Carne Bovina (OICB) ha ribadito quanto sia urgente rilanciare la zootecnia bovina italiana, settore oggi fortemente condizionato da crisi sanitarie, tensioni geopolitiche e squilibri di mercato. Nonostante un recente aumento dei prezzi sul mercato interno, la carenza strutturale dell’offerta e l’assenza di una filiera coesa continuano a frenare le possibilità di sviluppo. La zootecnia bovina italiana ha bisogno di interventi immediati per ridurre la dipendenza dalle importazioni e cogliere le opportunità di crescita nazionale.
Un piano nazionale necessario
Per l’OICB, la strada da seguire è duplice. In primo luogo, è fondamentale attivare un Piano nazionale dedicato alla crescita della linea vacca-vitello e dei ristalli interni. Infatti, solo attraverso una programmazione strutturata sarà possibile aumentare la produzione interna. Questo piano dovrà includere misure per la selezione genetica, l’apertura di centri di raccolta e il supporto alle aziende nelle aree interne del Paese, dove spesso mancano risorse e infrastrutture. Inoltre, favorire il ricambio generazionale sarà essenziale per garantire la continuità del comparto.
Un’organizzazione per il futuro
In secondo luogo, secondo l’OICB, serve urgentemente una nuova Organizzazione Interprofessionale nazionale che sia davvero rappresentativa dell’intera filiera. Attraverso il coinvolgimento equilibrato di agricoltori, trasformatori e commercianti si potrà finalmente coordinare una politica unitaria. Solo così sarà possibile guidare gli investimenti, sostenere la ricerca, valorizzare i prodotti italiani e aprire nuovi mercati esteri. La zootecnia bovina italiana necessita di una cabina di regia forte e condivisa.
Obiettivo: autosufficienza e qualità
Attualmente l’Italia importa quasi 800.000 capi di bestiame all’anno, soprattutto dalla Francia, e il tasso di autoapprovvigionamento è sceso sotto il 40%, con un calo del 15% in soli cinque anni. Dunque, invertire questa tendenza è prioritario per garantire la sicurezza alimentare e la sostenibilità economica del settore. L’OICB, infine, ha espresso apprezzamento per la disponibilità del sottosegretario Patrizio La Pietra e ha confermato il proprio impegno per una zootecnia bovina italiana più forte, resiliente e innovativa.