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I nuovi strumenti della finanza per le imprese agroalimentari

Al convegno di Agronetwork e Confagricoltura a Roma si è parlato di finanza per le imprese agroalimentari con i maggiori player del settore

Resta trainante il settore primario per l’economia italiana, con un valore aggiunto di oltre 81 miliardi di euro tra agricoltura e industria alimentare, 676 miliardi di euro di fatturato agroalimentare e circa 70 miliardi di export; per questa ragione è importante parlare anche dei nuovi strumenti della finanza per le imprese agroalimentari e lo si è fatto in occasione del convegno svoltosi a Roma il 17 settembre 2025 organizzato da Agronetwork, l’associazione fondata da Confagricoltura, Nomisma e Luiss per favorire il dialogo tra agricoltura e industria e promuovere l’agroalimentare italiano.

Accompagnare la crescita delle imprese agroalimentari
Nel contesto globale le imprese del settore agroalimentare sono, nonostante i dati positivi dovuti alla maggiore produttività e all’aumento del numero delle imprese medio-grandi, poco competitive e per questo necessitano di nuovi strumenti finanziari per accompagnare la loro crescita. Oggi in effetti ci sono nuove opportunità per le aziende dell’agrifood, come ha evidenziato il direttore generale di Confagricoltura, Roberto Caponi, introducendo l’incontro.

Il modello misto
Oggi si sta affermando un modello misto di finanza che combina interventi pubblici (incentivi, garanzie, fondi europei) con altri di finanza privata, quali: private equity, venture capital, minibond, basket-bond, fondi di crescita settoriale. Questi strumenti non sostituiscono il credito bancario ma lo affiancano, offrendo capitale più flessibile, visione strategica, capacità di attrarre investitori e know-how. “Il futuro dell’Italia” ha affermato Sara Farnetti, presidente Agronetwork “passa anche dalla capacità di attrarre nuove forme di finanza: iniziative come questa mettono in rete competenze, idee e risorse, perché le sfide attuali si trasformino nelle opportunità di domani”.

Pancrazio, Girotto, Ottaviano, Calzolari, Diacetti

Nuovi strumenti della finanza per le imprese agroalimentari
Vincenzo Paolo Carbonara, responsabile Finanza Alternativa di Cassa Depositi e Prestiti, ha evidenziato come i tradizionali canali bancari non siano più sufficienti a sostenere la crescita delle imprese agroalimentari, specie le PMI. Per questo CDP promuove strumenti alternativi, come Basket bond e Minibond che permettono a più aziende di unirsi in un’unica emissione obbligazionaria, riducendo i costi e ampliando l’accesso al mercato dei capitali. “Sono già stati finanziati oltre 40 progetti agroalimentari per 180 milioni di euro, con casi di successo che hanno potuto investire in ammodernamento, internazionalizzazione e sostenibilità”.

Gli strumenti finanziari per i grandi investimenti
Luigi Gallo, responsabile Incentivi e Innovazione di Invitalia, si è soffermato su alcuni strumenti: i Contratti di sviluppo, rivolti ai grandi investimenti dell’agroalimentare, e Smart&Start Italia, che sostiene startup innovative, comprese quelle attive nell’agrifood e nel foodtech. “Inoltre, con il Fondo Cresci al Sud, Invitalia promuove processi di aggregazione e crescita dimensionale delle PMI meridionali, facilitando la nascita di campioni nazionali capaci di competere a livello internazionale”.

I finanziamenti agevolati e gli investimenti diretti
Maria Beatrice Mencacci, della Direzione Servizi per le imprese di ISMEA, ha affermato che gli strumenti dell’Istituto spaziano dai finanziamenti agevolati (FAG) agli investimenti diretti con ISMEA Investe, fino alle garanzie a prima richiesta che coprono fino al 70% dei prestiti bancari. “In questo modo le imprese agricole e agroalimentari possono realizzare piani di investimento da 2 a 20 milioni di euro, affrontare meglio i rischi climatici e avere accesso a condizioni più competitive sui mercati”.

Uno dei motori dell’economia italiana
“L’agroalimentare è uno dei motori dell’economia italiana” ha commentato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, “ma le imprese si trovano oggi davanti a un contesto molto complesso, dove si intrecciano i temi del ricambio generazionale, della sostenibilità e della competitività sui mercati globali. Per affrontare queste sfide la finanza non è più solo un supporto, ma diventa un elemento strategico per accompagnare il settore verso modelli produttivi più moderni, innovativi e competitivi”.

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