Con il Cinema Buddhista a Roma si unisce spiritualità e contemporaneità, esplorando il valore del buddhismo oggi
Dal 10 al 12 ottobre 2025 torna a Roma il festival Cinema Buddhista Roma 2025, ospitato al Nuovo Cinema Aquila. Successivamente, la rassegna proseguirà a Perugia dal 7 al 9 novembre e infine a Bologna nello stesso mese, con date in via di definizione. Ideata da Maria Angela Falà, presidente della Fondazione Maitreya, e diretta da Italo Spinelli, l’iniziativa conferma la sua vocazione: offrire uno spazio in cui cinema e spiritualità si intrecciano per proporre nuove chiavi di lettura del presente.

Il significato della rassegna
Promosso da Fondazione Maitreya, Asiatica Film Festival e JCI, con il sostegno dell’Unione Buddhista Italiana, il progetto nasce per affrontare domande universali. Infatti, Cinema Buddhista Roma 2025 invita a riflettere su come il buddhismo, con la sua visione antica e radicalmente umana, possa dialogare con i conflitti, le crisi ambientali e il disorientamento spirituale del mondo contemporaneo.
Le parole dei curatori
Secondo Spinelli, la scelta dei film risponde al criterio della qualità formale e narrativa, esplorando il buddhismo come esperienza vissuta tra culture diverse: dal Bhutan al Giappone, dal Tibet agli Stati Uniti. Ogni opera diventa frammento di un discorso che tocca compassione, identità e rinascita. Allo stesso modo, Falà sottolinea come il cinema possa rendere attuali temi spirituali e sociali, offrendo una prospettiva capace di restituire poesia e forza alla condizione umana.
I film in programma
Quest’anno saranno presentate quindici opere tra lungometraggi, documentari e corti, provenienti da Asia, Europa e Stati Uniti, molte in anteprima. Saranno proiettati in lingua originale con sottotitoli italiani e con ingresso libero. L’apertura sarà affidata a Loving Karma, storia del lama Lobsang Phuntsok, mentre tra i titoli attesi spiccano Agent of Happiness, che racconta il Bhutan e la sua “Felicità Interna Lorda”, e Wisdom of Happiness, conversazione intima con il Dalai Lama.
Un viaggio attraverso il tempo
Inoltre, la rassegna proporrà l’opera classica Primavera, estate, autunno, inverno… e ancora primavera di Kim Ki-Duk, considerata un capolavoro del cinema spirituale. Nel complesso, Cinema Buddhista Roma 2025 costruisce una geografia emozionale: attraversa dolore, gioia e utopia, offrendo uno sguardo sul rapporto tra individuo, società e natura.

Conclusione
Dal 2021 l’iniziativa ha presentato oltre cinquanta opere internazionali, consolidando un percorso di riflessione. Anche in questa edizione, Cinema Buddhista Roma 2025 si conferma non solo rassegna cinematografica, ma vero spazio di consapevolezza.