La IALCA presenta il V Salone delle Lingue, che si terrà a Roma presso il Pala WeGil il 27 e 28 ottobre 2024, con il 27 riservato agli incontri B2B
Il V Salone delle lingue offre l’opportunità di conoscere alcune delle migliori scuole di lingue all’estero, di seguire brevi seminari informativi per programmare un corso all’estero che coniughi l’esperienza culturale all’apprendimento linguistico “full immersion”, di seguire workshop accreditati diretti ai docenti di lingue, di fare matching tra agenzie di viaggio e di studio delle lingue per presentare i pacchetti novità dell’anno.
Il Salone delle Lingue
L’iniziativa della IALCA (Italian association of language consultants and agents – associazione italiana degli agenti e dei consulenti linguistici) è patrocinata dall’ENIT (Agenzia nazionale del turismo), dalla Fiavet (Federazione italiana associazioni imprese di viaggi e turismo), dalla Regione Lazio e da Roma Capitale. Si tratta dell’unico evento in Italia in cui studenti, famiglie, docenti e operatori del settore possono incontrarsi direttamente. Per l’occasione verranno in Italia i rappresentanti delle scuole di lingue del Regno Unito, degli USA, dell’Australia, della Nuova Zelanda, del Canada, dell’Irlanda, della Spagna per illustrare la propria offerta formativa. Tra i partner del Salone delle Lingue saranno presenti il British Council, Air Canada, l’associazione di scuole britanniche English UK e altre organizzazioni di certificazione, come LanguageCert e Guard.me.
La presentazione del V Salone delle Lingue
Alla conferenza stampa di presentazione del V Salone delle Lingue sono intervenuti Ivana Jelinic, AD ENIT, Pina Foti, presidente IALCA e Paolo Barilari, vicepresidente IALCA. L’amministratrice delegata dell’Enit ha subito sottolineato che il Salone delle Lingue è importante non solo per i giovani che vanno all’estero ma anche per gli stranieri che vengono in Italia: il turismo idiomatico interessa infatti gli studenti universitari come gli adulti che visitano i nostri territori spinti dalla passione per la nostra cultura, una cultura che comprende anche la lingua italiana. E si tratta di un target interessante anche dal punto di vista economico, perché chi viene in Italia per frequentare il corso di lingue si ferma a visitare le nostre località.
Educazione e formazione linguistica
La presidente della IALCA, Pina Foti, si è detta orgogliosa di essere giunta alla V edizione del Salone delle Lingue e ha sottolineato che vi parteciperanno scuole provenienti da tutto il mondo e che, anche se la maggioranza è anglofona, saranno presenti anche le scuole italiane, i cui corsi oggi sono molto richiesti grazie al turismo delle radici (quello delle famiglie e dei discendenti dei nostri emigrati all’estero che vengono a visitare i loro paesi, spesso piccoli borghi, di origine). Il 28 il Salone sarà aperto al pubblico e gli studenti potranno riversarsi al suo interno accompagnati dai propri genitori che hanno compreso l’importanza di studiare all’estero: “per i ragazzi che partono per la prima volta significa non solo accrescere le proprie competenze linguistiche ma imparare un modo diverso di rapportarsi, conoscere nuove culture, in un’ottica di open mind”. Questo approccio di apertura mentale li porterà ad avere occasioni lavorative future, anche in considerazione del fatto che uno stipendio iniziale all’estero parte dai 2.000 euro, in Italia parliamo di 5/600 euro. Per questo molti studenti chiedono di andare in scuole non solo anglofone ma anche scandinave o spagnole.
Un turismo di profondità
A definire così la vacanza-studio è stato Paolo Barilari, per far comprendere come questo tipo di vacanza rappresenti un’esperienza coinvolgente a 360 gradi. Il vicepresidente della IALCA, fondata quasi trent’anni fa, ha spiegato che si tratta di un “viaggio educativo”, che porta ad acquisire tante competenze diverse. L’associazione è nata proprio per tutelare gli studenti-viaggiatori dando le giuste regole per offrire il miglior servizio possibile; infatti tutte le 29 agenzie sparse lungo il territorio italiano iscritte alla IALCA devono seguire un codice di condotta. L’associazione crea pertanto una rete di relazioni tra agenzie che condividono le proprie esperienze, agenzie concorrenti ma non rivali, che possono supportarsi a vicenda e anche in tal senso è stata prevista, all’interno del V Salone delle Lingue, una giornata dedicata esclusivamente agli incontri tra agenzie, scuole, insomma una giornata di matching B2B.
Il programma del V Salone delle Lingue
La presidente Foti ha spiegato che l’inaugurazione del Salone si terrà alle ore 9,00 e vi saranno presenti diverse ambasciate estere. Nel programma, tra gli eventi più rilevanti per le imprese del comparto, c’è un seminario diretto ai docenti delle scuole di lingue e alle agenzie sulle ultime leggi che regoleranno l’out going. Durante la prima giornata, dedicata agli operatori di settore, si terrà anche un incontro in cui le agenzie IALCA parleranno delle prospettive del mercato italiano, analizzando i dati e le tendenze per il futuro di questo comparto. Sempre il primo giorno verranno organizzati 1.600 incontri di matching per scuole e agenzie da 20 minuti ciascuno.
Presto il programma verrà pubblicato sul sito web della IALCA alla pagina dedicata https://www.ialca.it/salone-delle-lingue-2024/. Ricordiamo che la partecipazione all’evento è gratuita ma occorre prenotare online, sempre attraverso il sito.
I numeri del Salone delle Lingue
Nell’arco dei suoi cinque anni di vita, il Salone è stato visitato da circa 5.000 persone (circa 1.000 a edizione), vi hanno partecipato 160 scuole e ha coinvolto circa 20 partner istituzionali, ricevendo patrocinii quali quello del Ministero dell’Istruzione e del Merito, del Ministero degli Affari Esteri, dell’ENIT, della Regione Lazio, di Roma Capitale, del British Council.
Italia primo mercato di riferimento per i viaggi di studio
Come ha spiegato il vicepresidente Barilari, l’Italia da anni rappresenta il primo mercato di riferimento del comparto per molti Stati esteri. Sia per quanto riguarda lo studio dell’inglese sia per quello dello spagnolo. In particolare sono Regno Unito, Irlanda, Malta e Spagna che pongono l’Italia ai vertici della classifica. Gli studenti italiani dunque prediligono andare a studiare soprattutto in questi Paesi scegliendo, nel 70% dei casi i corsi di lingua inglese e nel 20% dei casi quelli di spagnolo, mentre il restante 10% si suddivide tra le altre lingue, non ultime quelle scandinave, il francese e il tedesco. La gran parte dei viaggi di studio è effettuata da studenti delle scuole superiori in viaggio di gruppo scolastico della durata di una settimana oppure uno studente che approfitta delle vacanze estive per frequentare un corso di lingue all’estero che va da due a quattro settimane. Al contrario, gli studenti che provengono da altre nazioni preferiscono permanenze più lunghe. Per quanto riguarda la differenza di genere, chi frequenta i corsi all’estero è femmina nel 66% dei casi, dunque il rapporto di genere è di 3 a 1.
L’importanza dello studio all’estero
Conoscere una cultura diversa dalla nostra, comprenderla, saper comunicare, saper utilizzare il giusto linguaggio per ogni occasione di vita e di lavoro sono i punti focali di un’esperienza di studio all’estero. Non limitarsi dunque a un apprendimento teorico ma calarsi in una pratica costante che fornisce quel quid in più che le aziende internazionali ricercano, soprattutto tra gli studenti italiani, che vengono prediletti per la loro flessibilità mentale e per la capacità di trovare soluzioni innovative alle questioni che possono porsi in un ambiente lavorativo. L’investimento non è da poco per una famiglia che decide magari di far frequentare un intero anno scolastico all’estero al proprio figlio. Parliamo di decine di migliaia di euro ma il futuro lavorativo si può dire assicurato, considerando le centinaia di migliaia di posti di lavoro attualmente disponibili in Europa in diversi settori, come abbiamo più volte evidenziato nei nostri articoli. La lingua non può essere un ostacolo, dunque è evidente che una competenza linguistica e comunicativa rappresenta il fattore che fa la differenza.