Il lusso in ripresa
Uno dei pochi settori economici la cui ripresa è confermata senza alcun dubbio è quello del lusso. Lo strano dato in un tempo di crisi come quello attuale è stato confermato – oltre che dall’andamento dei titoli in borsa – dal rapporto annuale di SDA Bocconi e Altagamma
Sia i dati consuntivi del 2010 che quelli preliminari del 2011 confermano che la ripresa non è provvisoria per il settore del lusso,m secondo la rilevazione annuale “Fashion and Luxury Insight” che ha studiato i bilanci del 2010 delle imprese internazionali della moda e del lusso quotate in borsa. Sono stati analizzati i bilanci di 67 imprese dal fatturato superiore ai 200 milioni di euro per quanto riguarda il 2010 e quelli di 48 imprese per quanto riguarda il primo semestre del 2011.
L’anno in cui la crisi si è fatta sentire pesantemente nel settore è stato il 2009, quando il fatturato delle imprese era sceso del 5,3%; nel 2010 invece si sono riprese recuperando tutta la perdita e, anzi, andando in forte attivo: il fatturato delle imprese del lusso è aumentato infatti del 10,9%. I tempi medi di incasso sono rimasti però invariati a 39 giorni.
Indicatore | Media settore |
Crescita del fatturato | 10,9% |
Redditività degli investimenti (Roi) | 12,4% |
Redditività del capitale proprio (Roe) | 16,5% |
Risultato operativo (Ebit) | 10% |
Rotazione delle attività | 1,25 |
Margine operativo lordo (Ebitda) | 13,6% |
Cash flow netto su fatturato | 8,1% |
Debito su capitale proprio | 0,41 |
Current ratio (attività correnti su passività correnti) | 2,56 |
Intangibili su capitale totale | 16,1% |
Capitale fisso su capitale totale | 44,2% |
Capitale circolante su fatturato | 16,9% |
Giorni per il pagamento | 39 |
Investimenti in attività caratteristica su ammortamento | 105,2% |
Investimenti totali su fatturato | 6,1% |
Fonte: Fashion&Luxury Insight, FY 2010 |
Paola Varacca Capello, coautrice del rapporto, della SDA Bocconi, dichiara che “il trend positivo del 2010 è confermato, e anzi in gran parte rafforzato, dai primi dati del 2011, con una sola eccezione: la crescita degli investimenti al 6,1% del fatturato nel 2010, dal 4,9% del 2009, e quella degli investimenti in attività caratteristica su ammortamento al 105,2% dall’83%, indicavano un’intensificazione degli investimenti a supporto del core business e della crescita futura, ma i primi dati del 2011 denunciano un arretramento degli investimenti al 3,2% del fatturato. Aumenta, comunque, il ritmo di crescita del fatturato, che nel primo semestre 2011 si attesta al 12,4%”.
Giorgio Brandazza, coautore della ricerca, spiega che “i risultati positivi delle imprese sono in parte dovuti alla ripresa del mercato, ma sono in parte la conseguenza delle politiche aziendali degli ultimi anni, caratterizzate dalla ricerca dell’efficienza operativa e da una più attenta gestione del capitale circolante”.
L’efficienza operativa sembra sia però ancora limitata, fattore confermato dall’aumento troppo basso del numero dei negozi (+2%) che, pur essendo migliore di quello del 2009 (appena un +1%), è lontano dal raggiungere quello del 2008 (+9%).
Le “top ten” del 2010
Società | Paese | Segmento | Aumento fatturato | |
Skechers | Usa | Pelletteria | 40% | |
Richemont | Eu | Gioielli / Orologi | 33% | |
G-III apparel Group | Usa | Abbigliamento | 33% | |
Fossil | Usa | Gioielli / Orologi | 31% | |
Prada | Ita | Pelletteria | 31% | |
Salvatore Ferragamo | Ita | Pelletteria | 26% | |
Gildan Activewear | Can | Active | 26% | |
Hermes | Fra | Pelletteria | 25% | |
Deckers Outdoor | Usa | Pelletteria | 23% | |
Columbia Sportswear | Usa | Active | 19% | |
Fonte: Fashion&Luxury Insight, FY 2010 |
Il segretario generale di Fondazione Altagamma, Armando Branchini, coautore dello studio, dichiara che “le imprese del branded mass market e di retailer risultano nel 2010 meno performanti rispetto alle imprese dell’alto di gamma. Cinque tra i 10 top performer per aumento di fatturato sono imprese dell’alto di gamma e tra queste ci sono le recentemente quotate Salvatore Ferragamo e Prada. E sempre di alto di gamma sono cinque su 10 dei top performer in profittabilità (Ebit), tra cui Prada e Tod’s”.
Il segmento che ha dato maggior soddisfazioni alle imprenditrici e agli imprenditori del settore è quello della pelletteria.
Uno dei fattori determinanti per il successo nel campo del lusso è la dimensione aziendale: sono le imprese più grandi (che superano i 5 milioni di fatturato) infatti ad ottenere i migliori risultati, facendo rendere di più i loro investimenti (il ROI è al 15,6% mentre chi fattura meno lo ha all’8%).
Società | Paese | Segmento | Roi |
Coach | Usa | Pelletteria | 47% |
Hennes&Mauritz | Eu | Fashion retail | 42% |
Next | Uk | Fashion retail | 32% |
Deckers Outdoor | Usa | Pelletteria | 31% |
Gap | Usa | Fashion retail | 28% |
Fossil | Usa | Gioielli / Orologi | 26% |
Gerry Weber | Eu | Abbigliamento | 26% |
Guess | Usa | Abbigliamento | 24% |
Inditex | Eu | Fashion Retail | 23% |
Urban Outfitter | Usa | Fashion Retail | 23% |
Fonte: Fashion&Luxury Insight, FY 2010 |