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Esportazioni delle regioni italiane: un’Analisi del 2024

Le dinamiche delle esportazioni regionali italiane nel 2024 mettendo in evidenza performance, andamento di crescita e normative 

Nel 2024, le esportazioni delle regioni italiane hanno mostrato trend differenti a seconda delle aree geografiche. Questo report esplora in dettaglio l’andamento delle esportazioni, evidenziando le regioni più dinamiche e quelle in calo.

Tendenze generali delle esportazioni regionali

Nel secondo trimestre del 2024, le esportazioni italiane hanno mostrato una lieve crescita nel Nord-ovest (+0,2%) e nel Nord-est (+0,1%), mentre il Centro ha registrato un incremento dell’1,1%. Al contrario, il Sud e le Isole hanno visto una flessione del 3,6%. Questi dati riflettono un’andatura differenziata delle esportazioni a seconda delle macroregioni, con una crescita più marcata per il Centro e una contrazione per il Mezzogiorno.

Esportazioni: variazioni annuali nel primo semestre 2024

Nel periodo gennaio-giugno 2024, l’export nazionale ha subito una flessione dell’1,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tale calo è legato a dinamiche territoriali diverse: il Nord-ovest ha visto una diminuzione del 3,5%, il Centro del 2,3% e il Nord-est dell’1,4%. Al contrario, le esportazioni delle Isole sono cresciute del 7,3%, e quelle del Sud hanno registrato un aumento dell’1,9%.

Le regioni più dinamiche nelle esportazioni

Nel primo semestre 2024, alcune regioni italiane hanno registrato un forte incremento delle esportazioni. In particolare, la Sardegna ha visto una crescita del 18,8%, seguita dalla Calabria (+18,0%), dal Molise (+14,2%) e dalla Campania (+8,8%). Anche la Toscana ha mostrato una performance positiva, con un incremento dell’8,7%.

Settori in calo e in crescita

Le riduzioni più significative nelle esportazioni riguardano le Marche (-41,3%), la Basilicata (-40,9%) e la Liguria (-26,3%). Questi cali sono dovuti principalmente alla diminuzione delle vendite di articoli farmaceutici e veicoli. D’altro canto, settori come quello degli articoli sportivi, degli strumenti musicali e dei prodotti farmaceutici hanno fornito un contributo positivo, in particolare in Toscana, Campania e Lazio.

Contributo delle esportazioni per regione

Le esportazioni dalle Marche verso la Cina sono calate del 94,9%, mentre quelle verso il Belgio hanno registrato un calo del 55,8%. In Toscana, invece, le esportazioni verso la Svizzera sono diminuite del 64,8%. Al contrario, la Toscana ha registrato un aumento significativo delle esportazioni verso la Turchia (+275,8%) e gli Stati Uniti (+40%). Anche la Campania e il Friuli-Venezia Giulia hanno mostrato crescite positive verso la Svizzera e gli Stati Uniti.

Performance delle esportazioni provinciali

A livello provinciale, città come Ascoli Piceno, Torino, Genova, Livorno e Potenza hanno registrato risultati negativi nelle esportazioni. Tuttavia, province come Arezzo, Firenze, Latina, Napoli e Gorizia hanno contribuito in maniera significativa alla crescita delle esportazioni italiane nel primo semestre del 2024.

In sintesi, l’andamento delle esportazioni delle regioni italiane nel 2024 risulta eterogeneo, con alcune aree che hanno registrato incrementi significativi, mentre altre hanno subito pesanti cali. Queste differenze territoriali sottolineano l’importanza di analizzare l’export a livello regionale per comprendere appieno le dinamiche economiche del Paese.

L’Area non Euro

L’Area non euro è composta da tutti i paesi che non utilizzano l’euro come valuta ufficiale. Questi includono sia i paesi membri dell’Unione Europea che non hanno ancora adottato l’euro, come Bulgaria, Cechia, Danimarca, Polonia, Romania, Svezia e Ungheria, sia i paesi al di fuori dell’Unione Europea. Inoltre, ci sono paesi come Andorra, Città del Vaticano, Principato di Monaco e San Marino, che pur utilizzando l’euro, non sono ufficialmente membri dell’Unione Europea. Anche se non adottano l’euro, questi paesi sono comunque attivi nelle esportazioni verso l’UE.

Le Esportazioni verso l’ASEAN

L’ASEAN, o Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico, è composta da paesi come Brunei, Cambogia, Filippine, Indonesia, Laos, Malaysia, Myanmar, Singapore, Thailandia e Vietnam. L’ASEAN rappresenta un importante partner commerciale per l’Italia, in particolare per le esportazioni di beni italiani. I paesi di questa area geografica offrono opportunità significative, e le esportazioni verso questi mercati sono in costante crescita.

Medio Oriente ed esportazioni

Il Medio Oriente, composto da paesi come Arabia Saudita, Armenia, Azerbaigian, Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Giordania, Iraq, Israele, e molti altri, è un’area cruciale per le esportazioni italiane. Questa regione è caratterizzata da un alto potenziale di consumo e un interesse crescente per i beni di lusso, tecnologia e manufatti italiani. Nonostante alcune instabilità geopolitiche, il commercio e le esportazioni verso questi paesi continuano ad essere un pilastro dell’economia italiana.

Mercosur: le opportunità

Il Mercosur è un blocco economico che include paesi sudamericani come Bolivia, Brasile, Paraguay, Uruguay, Argentina e Venezuela. Le esportazioni italiane verso il Mercosur comprendono macchinari, automobili, prodotti chimici e altri beni industriali. Questo mercato rappresenta una grande opportunità per le imprese italiane che desiderano espandere le loro esportazioni in America Latina.

Oceania e scambi di mercato

Le esportazioni italiane raggiungono anche l’Oceania e altri territori remoti come Australia, Nuova Zelanda, Papua Nuova Guinea, Samoa, Tonga, Figi e Vanuatu. Questi paesi, pur avendo una popolazione relativamente ridotta, rappresentano un mercato di nicchia per alcuni prodotti italiani, soprattutto nel settore agroalimentare, moda e tecnologie avanzate. Le esportazioni verso questa area sono un aspetto interessante delle relazioni commerciali globali dell’Italia.

Paesi OPEC: una zona interessante

L’OPEC (Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio) include paesi come Algeria, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Iraq, Kuwait, Libia, Nigeria e Venezuela. Questi paesi sono ricchi di risorse energetiche, ma rappresentano anche mercati di destinazione per numerose esportazioni italiane, specialmente nel settore delle infrastrutture, macchinari industriali e prodotti chimici.

Paesi europei non Ue e commercio

Le esportazioni italiane non si fermano ai confini dell’Unione Europea. Paesi europei non UE come Albania, Andorra, Bielorussia, Bosnia-Erzegovina, Islanda, Kosovo, Norvegia, Regno Unito e Svizzera, rappresentano un’importante fetta delle esportazioni italiane. Questi mercati, pur non essendo parte del blocco comunitario, continuano ad avere strette relazioni commerciali con l’Italia.

Normativa sulle esportazioni

Le statistiche delle esportazioni italiane sono raccolte seguendo normative comunitarie. La rilevazione del commercio con i paesi UE ed extra-UE si basa su regolamenti che garantiscono la raccolta accurata dei dati. Queste regolazioni permettono di monitorare costantemente le esportazioni italiane verso i mercati esteri, permettendo alle imprese di avere informazioni aggiornate sui flussi commerciali.

Fonti e metodologia di stima per le esportazioni

Per la produzione di statistiche sugli scambi di merci, l’Istat raccoglie dati tramite modelli Intrastat per le esportazioni verso i paesi UE e da altre fonti amministrative per quelle extra-UE. Queste statistiche sono fondamentali per comprendere le dinamiche delle esportazioni italiane a livello globale, permettendo un’accurata stima dei flussi commerciali e garantendo informazioni dettagliate su beni e servizi scambiati.

Riservatezza e Diffusione dei Dati

I dati relativi alle esportazioni italiane sono soggetti a rigorose procedure di riservatezza. L’Istat ha implementato un sistema che protegge le informazioni personali e garantisce la riservatezza dei dati relativi agli scambi commerciali. Le esportazioni italiane sono quindi monitorate in modo sicuro, e i dati vengono resi disponibili al pubblico in modo da preservare la privacy degli operatori commerciali.

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