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Accordo per il rilancio di 2,6 milioni di PMI

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Accordo per il rilancio di 2,6 milioni di PMI

Firmato un protocollo d’intesa tra Monte dei Paschi di Siena e R.ETE Imprese Italia per agevolare l’accesso al credito per le Pmi e rilanciare l’imprenditoria per il superamento della crisi

A siglare il patto per il sostegno delle small business l’8 giugno scorso a Roma, sono stati Giuseppe Mussari, presidente di Monte dei Paschi di Siena, e Giorgio Guerrini, presidente di R.ETE Imprese Italia che associa 2.600.000 piccole e medie imprese, di concerto con le cinque maggiori organizzazioni dell’artigianato, del commercio, dei servizi e del turismo come Casartigiani, CNA, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti.

Intervista a Giorgio Guerrini,
presidente di Rete Imprese Italia

Al centro dell’intesa vi sono l’accesso al credito, i parametri qualitativi di valutazione delle aziende e il rilancio dell’imprenditoria nazionale, ma l’enfasi data al programma non è specifica sui prodotti o le forme di finanziamento, piuttosto sulla definizione di un percorso di analisi e lavoro comune che pone al centro della riflessione la sicurezza sul lavoro, la qualità e la capacità di innovazione, il rafforzamento patrimoniale delle imprese, i sistemi di incasso e pagamento, il sostegno delle reti di impresa e il rilancio del made in Italy.
I dettagli dell’intesa
Spiegando i particolari dell’accordo, il presidente di Mps ha ricordato che esso prevede l’implementazione dell’accordo per il credito alle PMI del 16 febbraio 2011, ovvero:

  • – il miglioramento della struttura finanziaria delle imprese;
  • – il rafforzamento della gestione del circolante aziendale;
  • – il miglioramento della struttura patrimoniale;
  • – l’anticipazione dei crediti nei confronti della PA;
  • – il sostegno dei sistemi di incasso e pagamento anche in relazione alla direttiva europea PSD (Direttiva Europea sui Servizi di Pagamento il cui obiettivo è quello di armonizzare la disciplina legislativa dei servizi di pagamento nei paesi e dello Spazio Economico Europeo);
  • – il finanziamento per il made in Italy e per la green economy.

Il ruolo di Rete Imprese Italia

“È la prima volta” spiega Giorgio Guerrini, presidente di Rete Imprese Italia, “che viene siglato un accordo quadro nazionale che vede coinvolti la rappresentanza del mondo delle piccole e medie imprese e un gruppo bancario con una storia centenaria e da sempre attenta ai problemi strutturali e economici del paese, profondamente radicata su tutto il territorio compreso il sud dove da sempre l’emergenza credito, purtroppo, è così forte e sentita”.
“Questo accordo” continua Guerrini  “riguarda oltre due milioni di imprese italiane di tutte le dimensioni, da quelle uni personali, piccole, alle imprese più strutturate, fino ad arrivare alle imprese molto importanti che svolgono la propria attività non solo nel nostro paese ma anche con una quota di export rilevante. Un accordo che riguarda tutti i settori lavorativi e tutti i mestieri, da quelli più tradizionali a quelli più innovativi dell’artigianato, della piccola industria, del  commercio, dei servizi e del turismo”.

“Abbiamo, oltretutto, da mettere in campo come sistema associativo” ha ancora specificato il numero uno di Rete Imprese Italia, “strumenti importanti come i consorzi Fidi presenti nelle regioni più ricche, ma attivi, pur necessitando di un maggior consolidamento, anche nelle regioni meridionali del paese. È l’avvio, quindi, di una importante intesa tra le associazioni di rappresentanza territoriali, i loro consorzi Fidi nel  territorio e gli sportelli della banca presenti, al fine di creare importanti opportunità per le imprese in un momento in cui le richieste di patrimonializzazioni, anche da parte degli istituti di credito e delle banche, aumentano e con la prospettiva purtroppo che le difficoltà di poter accedere a un credito veloce e disponibile saranno sempre maggiori”.
“Questo accordo quindi” ha concluso Guerrini “è una risposta assolutamente innovativa e tutta italiana per fronteggiare la crisi”.

Il ruolo degli Istituti di credito

“La banca è anch’essa un’impresa” ha poi ricordato Giuseppe Mussari, presidente di Banca Monte dei Paschi di Siena e presidente dell’Associazione delle banche italiane, “per questo l’intento diventa comune. Vi è assoluto bisogno di una reciproca conoscenza perché le banche hanno necessità di migliorare la conoscenza delle imprese e le imprese devono comprendere qual è il linguaggio giusto per farsi  capire dalle banche. Diventa così basilare per gli istituti di  credito formulare giudizi e pronostici sulle imprese, che abbiano un senso rispetto alla loro dimensione e rispetto al loro rapporto con il territorio, senza mai ricorrere a modelli astratti che difficilmente potrebbero fare riferimento con sollecita attenzione a  tutte le diversità e particolarità esistenti  tra tutte le piccole e medie imprese italiane”.
Superare la crisi economica
“Ma il vero intento” conclude Mussari  “è ottenere imprese sane, imprese che guadagnino, che remunerino il capitale; imprese che consentano all’imprenditore di fare una vita ragionevolmente agiata, che possano distribuire utili. Obiettivi importanti da raggiungere per il paese e per le banche in vista del nuovo accordo Basilea 3. Una proposta portata anche oltre i confini nazionali e che ha trovato ascolto nell’Europa dell’Est, in Francia, in Germania e in Spagna rafforzando così il ruolo che può rivestire l’Italia nel processo di superamento della crisi economica internazionale”.
Questa sinergia, secondo una nota congiunta, acquisirà pieno valore attraverso un dialogo costante e concreto con il territorio e le sue specifiche esigenze.
Il forte legame delle Associazioni imprenditoriali con le aree di riferimento e la presenza capillare di Banca Monte dei Paschi  su tutta la penisola garantiranno il rispetto delle linee guida dell’accordo, con una presenza concreta e vicina alle realtà nelle quali le aziende clienti operano quotidianamente per affiancare e accompagnare oltre la crisi il sistema della piccola e media impresa sul quale si fonda una parte importante dell’economia nazionale.

Livia Serlupi Crescenzi

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