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“Qumran, gli uomini e le pietre”: al Via il Qumran Seminar

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“Qumran, gli uomini e le pietre”: al Via il Qumran Seminar

Il progetto di ricerca, realizzato grazie alla partecipazione di studiosi e ricercatori italiani, parte ufficialmente il 1 febbraio 2012. Il prossimo 18 Gennaio è in programma alla Camera dei Deputati il Convegno di Presentazione

Sarà presentato ufficialmente, il prossimo mercoledì 18 gennaio, presso la Sala del Mappamondo della Camera dei Deputati, il progetto di ricerca Qumran Seminar, dedicato all’archeologia di Qumran.

A 60 anni dalla straordinaria scoperta, tra le più importanti del secolo scorso, il sito si appresta a conoscere una nuova vita, grazie all’impegno di una equipe di studiosi e ricercatori italiani. Uno tra gli istituti di ricerca più prestigiosi del mondo, la École Biblique et Archéologique Française de Jérusalem, a cui si deve lo scavo archeologico del sito di Qumran, ha infatti recentemente affidato al gruppo italiano, guidato dai prof. Marcello Fidanzio e Riccardo Lufrani, la ricerca che condurrà alla pubblicazione completa della ceramica ritrovata nell’area.

 

Il significato della scoperta di Qumran e i rotoli del Mar Morto

L’area archeologica di Qumran, sulla riva occidentale del Mar Morto, divenne famosa a partire dal 1947, quando furono scoperti i resti dell’insediamento antico che vi sorgeva e furono rinvenuti, nelle grotte che circondano il sito, numerosi manoscritti databili tra il III sec. a.C. E il I sec. d.C., che divennero celebri in tutto il mondo con il nome di Dead Sea Scrolls, Rotoli del Mar Morto.

Si tratta, come è noto, di documenti, databili all’epoca delle origini cristiane, che contengono la maggior parte dei libri biblici, insieme a numerosi apocrifi e pseudoepigrafi dell’Antico Testamento. Una parte di testi riguarda poi contenuti religiosi, che sono stati definiti settari, in quanto espressione di una specifica modalità di intendere l’Ebraismo e le relazioni con Dio: di norma, questi manoscritti sono stati ricondotti agli Esseni, esponenti di una particolare corrente religiosa del Giudaismo dell’epoca di Cristo. Nell’area del Mar Morto era localizzata infatti la loro presenza fonti greche e latine del I secolo, le uniche a conservare peraltro il nome degli aderenti, che non ha corrispondenti nella lingua e nelle fonti ebraiche.

A Qumran si conserva dunque una documentazione importantissima per quanti ricercano le radici giudaico-cristiane della cultura occidentale in generale, e della cultura italiana in particolare: radici che vanno ben oltre quanto sia a prima vista possibile immaginare, e che si dipanano con grande vitalità in settori diversi della nostra tradizione moderna.

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L’insediamento: tra archeologia, filologia e storia

Mentre i manoscritti rinvenuti a Qumran sono stati interamente pubblicati, e sono ora a disposizione degli studiosi di tutto il mondo, lo scavo archeologico dell’antico insediamento è, per diversi motivi, ancora largamente inedito. L’interpretazione tradizionale del sito è quella fornita dal suo scopritore, il prof. Roland de Vaux, uno tra i più acuti studiosi di storia, archeologia e filologia biblica del secolo scorso. Senza una analisi accurata delle evidenze archeologiche, però, quella interpretazione non può trovare conferme incontrovertibili: soltanto attraverso un adeguato approfondimento sui rinvenimenti materiali, e in particolare sulla ceramica di  Qumran, cui sarà dedicato il Seminar, sarà possibile comprendere in modo compiuto la storia del sito, la natura dell’insediamento e il suo effettivo rapporto con i manoscritti. Su questi temi, frattanto, in attesa di dati sicuri, si sono moltiplicate le ipotesi, che hanno alimentato il mito di Qumran ma non sempre hanno fornito risposte scientificamente convincenti: per questo la comunità scientifica internazionale, insieme ad appassionati in tutto il mondo, attende di leggere la pubblicazione finale, mentre si moltiplica la letteratura sul tema, e Qumran continua a suscitare curiosità e mantiene un’aura di mistero.

Il materiale ceramico e l’attività del Qumran Seminar

Lo studio del materiale ceramico, conservato al Museo Rockefeller di Geusalemme, è
riservato ai ricercatori dell’École Biblique et Archéologique Française de Jérusalem: Roland De Vaux, che individuò il sito qumranico, fu infatti tra gli esponenti più importanti del prestigioso Istituto di Ricerca.

Il prof. Jean Baptiste Humbert, responsabile della sezione archeologica della Scuola Biblica Francese in Gerusalemme, successore di De Vaux e studioso di fama internazionale, ha dedicato numerosi anni della sua vita allo studio dell’archeologia di Qumran. A suo parere, per passare dall’analisi archeologica alla sintesi storica, culturale e sociale, è necessario completare lo studio della ceramica rinvenuta nel sito, e in particolare la classificazione tipologica delle diverse forme: attraverso queste ricerche, infatti, potranno essere meglio comprese le caratteristiche dell’area e la sua effettiva destinazione in quell’epoca così importante per la storia dell’Occidente che furono i due secoli a cavallo della nascita di Cristo.

A tale scopo, il prof. Humbert ha incaricato un gruppo di nostri connazionali perchè insieme a lui conduca a termine la pubblicazione della ceramica di Qumran, e ha partecipato alla prima delle due sessioni preparatorie del Seminar, tenutasi a Firenze lo scorso novembre; la seconda è in programma nei prossimi giorni.

“Qumran, gli uomini e le pietre”: un evento pubblico al Parlamento Italiano

Il Qumran Seminar rappresenta un lavoro di grandissima rilevanza scientifica, di statura internazionale, che darà lustro alla ricerca italiana nel mondo: per questa ragione il progetto ha incontrato l’interesse delle istituzioni, che lo promuovono, e verrà presentato presso la Camera dei Deputati, perchè possa essere conosciuto dall’opinione pubblica e sostenuto da quanti abbiano a cuore la ricerca, e vogliano legare il proprio nome ad un evento storico che coinvolge l’Italia.

All’incontro romano, che sarà moderato dall’onorevole Luisa Santolini, della Commissione Cultura della Camera dei Deputati, interverranno il Ministro per i Beni e  le Attività culturali, Lorenzo Ornaghi, il giornalista RAI Claudio Pagliara, inviato in Medio Oriente, il prof. Lorenzo Nigro, dell’Università di Roma La Sapienza, Direttore della Missione archeologica in Palestina & Giordania e il prof. Marcello Fidanzio, Coordinatore scientifico del Seminar e Professore invitato presso l’École Biblique et Archéologique Française de Jérusalem. Introdurrà i lavori l’Onorevole Maurizio Lupi, Vicepresidente della Camera dei Deputati.

Saranno presenti inoltre tutti i componenti del gruppo di ricerca, che conta molte donne: energie nuove e tutte al femminile per una delle più grandi scoperte di tutti i tempi.

Laura Carmen Paladino

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