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Contratti di lavoro. La ricerca CISL

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Contratti di lavoro. La ricerca CISL

Una ricerca del sindacato unitario affronta il tema della contrattazione salariale nel periodo 2009-2011. Un triennio che evidenzia come meno della metà degli accordi aziendali contenga aumenti salariali

Pur restando la forma contrattuale più gettonata, quella del salario, presente in quasi la metà degli accordi di secondo livello, appare in leggero calo nel 2011. Questo uno dei dati contenuti nel primo Rapporto sulla contrattazione di secondo livello (quella che integra il contratto collettivo nazionale di lavoro) realizzato dalla CISL.

grafico contratti secondo livello
Il rapporto è stato presentato la scorsa settimana dal Segretario confederale della CISL responsabile del settore industria Luigi Sbarra e dal Segretario generale della CISL Raffaele Bonanni.
Durante l’incontro, Sbarra ha dichiarato che, se si confronta il dato relativo al welfare e quello relativo al calo dell’uso dell’istituto salariale “notiamo come il primo sia indicativo di una tendenza: in tempi di crisi cala la contrattazione del salario a favore di prestazioni sociali e sanitarie che costano meno alle aziende e sono apprezzate dai lavoratori a fronte di prestazioni pubbliche ridotte”. È interessante notare al riguardo, nel grafico che segue, il rapporto direttamente inverso tra le aziende in crisi e il numero di accordi stipulati:
Grafico crisi verso contratti salariali

Durante questi anni di crisi infatti le aziende fanno sempre più ricorso agli ammortizzatori sociali e, analizzando i primi dati del 2012, anno ancora in corso, “è evidente un trend in forte aumento degli accordi di ristrutturazione e crisi aziendali, che arrivano al 54%”, dunque ancora di più rispetto al 2011, quando erano il 39%.

Per quanto concerne le materie tutelate dagli accordi studiati, l’orario di lavoro e i diritti sindacali sono presenti solo nel 22% degli accordi, mentre il welfare lo è ancora meno: nel 18% dei contratti.
Nella gestione delle crisi la voce più frequente nei contratti è la cassa integrazione guadagni (68% dei casi), seguita dalle sospensioni temporanee di attività (26%), dal ricorso alla mobilità (17%) e dalla riduzione di organici (9%).
Ancora basso, invece, il ricorso ai contratti di solidarietà (appena il 7%).

Grafico materie tutelate dagli accordi

Se si prende in considerazione il dato relativo ai singoli settori, ci si accorge che la maggio parte dei contratti di secondo livello viene stipulata in quello metalmeccanico (20%). Dopo questo settore, i più contrattualizzati in questa forma sono i lavoratori della PA (Pubblica Amministrazione), con l’11,2%, seguiti da quelli del settore tessile (10,9%), del settore chimico (10,3%), dell’edilizia (9,5%) e del commercio (7,8%).
Grafico accordi per settori

Da un punto di vista geografico, si nota come la maggior parte degli accordi di secondo livello sia stata stipulata al Nord (54%) e al Centro (27%) mentre il Sud e le Isole rimangono a un 9% di contratti stipulati – si ritiene a causa del minor numero di attività produttive in queste regioni.

Grafico ripartizione geografica accordi

Alleghiamo all’articolo l’intero rapporto.

 

Allegati

pdf 1 Report Ocsel.pdf

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