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Promuovere la mobilità in Europa

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Promuovere la mobilità in Europa per farne crescere l’economia

Il turismo può essere l’arma vincente per contrastare la crisi essendo una delle principali fonti di occupazione nell’intera Unione Europea grazie ai suoi 18,8 milioni di posti di lavoro e un motore di crescita economica grazie al giro d’affari generato pari a 330,44 miliardi di euro spesi da stranieri in visita

Grazie a queste constatazioni basate sui dati del 2011, e viste le stime in crescita che indicano il raggiungimento di quota 20,4milioni di posti di lavoro e di 427,31 miliardi nel giro dei prossimi dieci anni, la Commissione Europea ha adottato una comunicazione strategica sulla politica dei visti.

Se utilizzate appieno le attuali norme in fatto di visti, dichiara la CE, esse potrebbero garantire che il territorio dell’Unione rimanga una delle destinazioni maggiormente ambite dai turisti provenienti da Paesi extra-UE. Ciò darebbe impulso all’attività economica e allo stesso tempo creerebbe sempre più posti di lavoro.
Cecilia MalstromBisogna considerare che il turismo ha un impatto anche su tutto l’indotto, di conseguenza l’intera economica trarrebbe beneficio dall’aumento del settore: basti pensare alle spese che i turisti affrontano per il soggiorno, per il cibo e le bevande, per il trasporto, ma anche per l’intrattenimento e lo shopping in generale. Per questa ragione si può contrastare l’attuale crisi economica proprio grazie al rafforzamento di questo settore. Come spiega la Commissaria per gli affari interni, Cecilia Malmström, “nell’attuale stato di flessione economica dovremmo sforzarci di aumentare i flussi turistici verso l’Europa pur continuando a garantire la sicurezza dei nostri confini. Agevolare le occasioni di viaggio per i viaggiatori in regola, che non costituiscono un rischio per la sicurezza, permettendo loro di visitare l’Europa, non può che rafforzare la nostra posizione di prima destinazione turistica al mondo, un successo altamente desiderabile per la nostra economia”.

La Commissione decide così di attuare una politica comune in tema di visti, che potrebbe agevolare la crescita economica nell’UE offrendo maggiori occasioni di viaggio ai visitatori stranieri.
A questo riguardo è intervenuto anche il vicepresidente della Commissione Europea Antonio Tajani, che ha dichiarato: “ho sempre considerato con grande attenzione turismo e agevolazione degli spostamenti. Provo grande soddisfazione nel vedere che l’eccellente collaborazione tra i servizi diretti dalla commissaria Malmström e quelli alle mie dipendenze stia dando frutti. Considero questa comunicazione una pietra miliare in quanto la Commissione riconosce ufficialmente l’importanza di tenere conto di considerazioni economiche nel prendere decisioni relative alla politica dei visti”.

Il numero di visti rilasciati è aumentato notevolmente negli ultimi anni e le richieste di visto respinte restano limitate: nel 2011 sono stati rilasciati circa 460mila visti per l’area Schengen in India (nel 2007 erano stati 340mila). Anche il numero di visti rilasciati in Cina denota un aumento significativo: da 560mila visti nel 2008 a 1 milione e 26mila nel 2011. In Russia sono stati rilasciati nel 2011 circa 5 milioni e 152mila visti, rispetto ai 3 milioni e 500mila del 2007. Questo significa che i Paesi dell’Unione Europea risultano sempre più interessanti e “appetibili” come mete turistiche da parte di chi risiede nei Paesi extraeuropei. Si potrebbe però fare ancora di più per aumentare i flussi turistici provenienti da tutti quei Paesi che mostrano un elevato potenziale di richiesta turistica abbinato ad un potere d’acquisto in crescita.

 

Le attuali norme sui visti

Secondo la Commissione molto si può già ottenere anche con le norme in vigore in fatto di visti e si potrebbero superare molti ostacoli se i consolati degli Stati membri applicassero correttamente il Codice dei visti. In particolare, i consolati dovrebbero attenersi al termine di 15 giorni per concedere un appuntamento e all’identica scadenza per decidere in merito alla richiesta di visto, provvedere alla disponibilità di moduli di richiesta nella lingua del Paese ospitante e considerare la possibilità di rilasciare visti per ingressi multipli.

Le possibili modifiche

In una prospettiva a lungo termine, si potrebbero contemplare modifiche alle attuali norme relative ai visti, come ad esempio:

  • accelerare e abbreviare le procedure (riesaminare ogni fase della procedura, compresa la presentazione della richiesta di visto da parte di intermediari o agenzie di viaggio, nonché consulenze preventive);
  • precisare come individuare il consolato competente a trattare la richiesta di visto;
  • semplificare i moduli di richiesta;
  • semplificare o chiarire le prescrizioni relative ai documenti da presentare;
  • precisare le norme relative all’esenzione dai diritti per il trattamento delle domande;
  • chiarire le norme relative al rilascio di visti per ingressi multipli;
  • migliorare l’organizzazione dei consolati e la collaborazione tra gli stessi, ad esempio mediante revisione del quadro normativo che regolamenta i Centri comuni per la presentazione delle domande, agevolando la costituzione di tali centri e il loro funzionamento;
  • rafforzare la collaborazione locale Schengen (armonizzazione delle pratiche in fatto di visti nei paesi Schengen) per aumentarne l’efficienza.

 

Le frontiere intelligenti

Secondo la CE andrebbero inoltre tenuti nel debito conto gli sviluppi tecnologici; per questa ragione essa presenterà prossimamente alcune proposte legislative relative alle “Frontiere intelligenti”, destinate ad assicurare una maggiore scorrevolezza dei flussi di viaggiatori ai confini esterni dell’UE.
L’iniziativa “frontiere intelligenti” comprende:
un sistema di ingresso/uscita che registrerà in una banca dati elettronica la data e il luogo d’ingresso e la durata del soggiorno di breve durata autorizzato, sostituendo l’attuale sistema di apposizione di timbri sui passaporti. Tali dati resterebbero poi a disposizione delle autorità preposte al controllo di frontiera e dei servizi d’immigrazione;
un programma per viaggiatori registrati grazie al quale determinati gruppi di viaggiatori frequenti di Paesi terzi (viaggiatori d’affari, familiari ecc.) potranno, previo esame preventivo appropriato, beneficiare di verifiche di frontiera semplificate entrando nell’UE attraverso apposite porte automatiche. In questa ipotesi si velocizzeranno gli attraversamenti di frontiera per 4-5 milioni di viaggiatori all’anno e si incoraggeranno gli investimenti in moderni controlli di frontiera automatizzati (ad esempio i passaporti elettronici) nei principali valichi di frontiera.

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