Bandi: la Toscana semplifica
Adottata la formula del bando standard, proposta dall’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini. Si tratta di un modello di bando al quale d’ora in poi dovranno uniformarsi tutti gli avvisi regionali e che richiederà sempre la stessa modulistica
L’obiettivo è quello di eliminare – finalmente – obblighi e incombenze burocratiche che determinano un incremento dei costi o un allungamento dei tempi. D’ora in avanti pertanto, almeno in Toscana, meno burocratichese e più trasparenza, una scrittura e termini più facili da capire e meno oneri per chi presenta le domande. Nella speranza che le altre Regioni seguano l’esempio virtuoso.
Finalmente una Regione che ha compreso il problema delle imprenditrici e degli imprenditori che non riescono a partecipare ai bandi a causa di una procedura eccessivamente complicata. La Toscana renderà le procedure più rapide e renderà più facili da leggere i bandi. Si spera chiarisca le idee anche ai burocrati con i quali le imprese devono raffrontarsi. Bisogna alleggerire il carico o si rischia di far partecipare ai bandi sempre e solo le stesse aziende, a scapito della parità di accesso ai finanziamenti che devono essere pubblici, cioè aperti a tutte le imprese.
A causa della complessità burocratica richiesta, partecipare a un bando ha un costo oggettivo, lo ha la preparazione della documentazione, lo ha il tempo da impiegare per comprendere e assecondare ogni più piccolo cavillo, lo ha il tempo che si impiega per recarsi negli uffici a chiedere informazioni. E, se vogliamo dirla tutta, lo ha anche quello perso a rapportarsi con burocrati convinti che il loro lavoro sia quello di ostacolare le imprenditrici e gli imprenditori e non di supportarli. Tutto ciò comporta che solo le aziende con molto personale riescano a dedicare attenzione e completare con successo la procedura richiesta ed ottenere l’agognato finanziamento.
Per le micro e le piccole aziende la lotta è impari. A meno che non decidano di investire in apposite consulenze esterne. Molte sono le imprenditrici che lamentano una difficoltà dovuta all’impossibilità di comunicare con semplicità e chiarezza con gli uffici pubblici: telefoni a cui non risponde quasi mai nessuno, e-mail che cadono nel dimenticatoio, impiegati troppo spesso assenti o fuori posto, uscieri a dir poco scortesi. Sembra quasi che il tentativo sia quello di evitare che si partecipi ai bandi. La proposta – unica nel suo genere – dell’assessore toscano è dunque accolta con molto favore dalle imprese che sperano possa fare da apripista anche nel resto d’Italia.
Vediamola nel dettaglio, illustrata anche attraverso le parole dello stesso assessore Simoncini: “ci stiamo sforzando di introdurre in tutta la normativa regionale a favore del sistema produttivo una generale semplificazione, per rendere più facile la vita delle imprese, facilitandone, in particolare, l’accesso alle agevolazioni attraverso le quali possono essere favoriti gli investimenti e le scelte innovative. A tutto vantaggio dello sviluppo dell’economia regionale. Questo strumento si inserisce in un contesto più ampio che ci vede impegnati nel mettere a punto politiche sempre più efficaci, snelle e mirate per contrastare la lunga e pesante crisi che tuttora investe la nostra regione, mettendo in campo strumenti, interventi e risorse a sostegno dello sviluppo. Come quelli per favorire l’accesso al credito, le agevolazioni fiscali, i mini bond, o ancora come gli incentivi per l’internazionalizzazione o quelli per l’aggregazione d’impresa, che he vedono, in queste settimane, due bandi aperti per circa 7 milioni di euro complessivi. E voglio ricordare anche la nuova legge per la competitività delle imprese, che raccoglie le indicazioni dello ‘small business act’ e la proposta cui stiamo lavorando di una legge quadro regionale sullo start-up d’impresa”.
Il bando standard si pone l’obiettivo di razionalizzare e uniformare i requisiti contenuti nei diversi bandi emanati dalla Regione. Uniforma sia i criteri che le modalità di accesso e le varie fasi del procedimento amministrativo di concessione dei contributi. Il testo è stato inoltre redatto nell’ottica di una maggiore leggibilità: meno burocratese e più trasparenza, una scrittura e termini più facili da capire e meno oneri per chi presenta le domande.
Innovazioni di particolare rilevanza sono relative a:
- contrattualizzazione del rapporto con i beneficiari, con cui, in linea con gli orientamenti della giurisprudenza, si chiarisce la natura civilistica del rapporto tra Regione ed imprese beneficiarie del contributo;
- possibilità di ricorrere a servizi di attestazione da parte di revisori contabili per quanto riguarda i requisiti (nella fase di richiesta di ammissione) e la conformità delle spese effettuate (nella fase di richiesta di erogazione).
Le semplificazioni, in particolare, riguardano:
- i requisiti di accesso,
- le modifiche ai progetti approvati;
- le modifiche ai partenariati in caso di aggregazioni di imprese;
- l’applicazione di penalità in caso di rinuncia o revoca o in caso di condanna per lavoro sommerso;
- l’uniformità dei criteri di premialità in tema di lavoro e sostenibilità.
La redazione finale del bando standard ha coinvolto un gruppo di lavoro appartenente all’area di coordinamento “Industria, artigianato, innovazione tecnologica” a cui ha partecipato anche Sviluppo Toscana e ha visto la collaborazione del settore “Strumenti della valutazione, programmazione negoziata, controlli comunitari” che ha lavorato nell’ambito di uno specifico PIS (Piano integrato di sviluppo), secondo le più recenti raccomandazioni stilistiche per gli atti della pubblica amministrazione.