Ambiente

Personaggio Ambiente 2014

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Insignito del premio Stefano Vignaroli “per aver svolto un ruolo di rilevanza nel settore ambientale attraverso la proposizione di idee, pratiche, informazioni, politiche e imprese”. Lo abbiamo intervistato sulla sua ultima battaglia: il vuoto a rendere

di Dominella Trunfio, giornalista

Attivista da cittadino e battagliero sul fronte politico in qualità di Deputato del Movimento 5 Stelle e vicepresidente della Bicamerale d’inchiesta per il ciclo illecito dei rifiuti, il nome di Vignaroli è spesso accostato alla Proposta di Legge sul vuoto a rendere. «Ma» come spiega a Donna in Affari «quella che adesso è ferma al Senato è il frutto di un compresso con la maggioranza. Sulla base della mia iniziale, è stato fatto un emendamento inserito nel collegato ambientale, che poi ho reintegrato cercando di riproporre – purtroppo in parte minima – quella che era la mia idea di vuoto a rendere».

Ad oggi però dieci emendamenti presentati da Area popolare, Forza Italia, Pd, Scelta civica, ex-M5S, Autonomie e Lega chiedono di eliminare dal collegato l’articolo sulla sperimentazione di sei mesi del vuoto a rendere, per tutti i tipi di imballaggi di birra e acqua minerale servite da strutture di ristorazione. Ma per i firmatari della proposta è necessaria una riforma della filiera che dia lavoro alle piccole e medie imprese e che la cauzione interessi anche il singolo cittadino.

«Sono tante» commenta Vignaroli «le forze politiche che stanno cercando di boicottare l’emendamento, perché in ballo ci sono tantissimi interessi. Sarà, comunque, un decreto del Ministero dell’Ambiente a stabilire le modalità di sperimentazione, applicazione degli incentivi e penalizzazioni». La priorità rimane quella che l’emendamento, inserito da più di un anno nel collegato, non venga eliminato.

Che cos’è il vuoto a rendere

È un meccanismo secondo il quale, al momento dell’acquisto di un prodotto in vetro, alluminio o plastica si versa una cauzione che viene restituita al consumatore nel momento in cui lo stesso rende il contenitore vuoto. Ciò permette di riutilizzarlo più volte prima che lo stesso diventi rifiuto. Il vuoto a rendere era un pratica utilizzata normalmente in Italia fino agli anni Ottanta e poi caduta in disuso probabilmente per interessi economici.

«Una pratica» dice il deputato M5S «ancora in atto in molti Paesi del Nord Europa che funziona perfettamente. La prevenzione è tra le priorità dell’Unione Europea: mi domando, dunque, perché una bottiglia, dopo un solo uso, debba essere trasformata in altro o avviata all’incenerimento?».

Il vuoto a rendere è poi una efficiente misura per correggere comportamenti ecologicamente scorretti e limitare l’uso dei contenitori usa e getta che fa lievitare i costi della raccolta e dello smaltimento. «Non è vero» continua «che il sistema di riciclo funziona perfettamente, si può recuperare molto di più. C’è poi un’ anomalia: chi si occupa del riciclo, e quindi il Conai, è formato dai produttori stessi degli imballaggi. Un conflitto di interessi che testimonia, da solo, come funziona la filiera del business».

stefano-vignaroli«I vantaggi del vuoto a rendere» spiega Vignaroli «sono tanti. In primis, il contenitore non diventa rifiuto e non va a intasare discariche e ad alimentare inceneritori, fa risparmiare materie prime che sarebbero necessarie per produrre altri contenitori, la sterilizzazione delle bottiglie a rendere richiede circa 60 volte meno energia, rispetto alla produzione di nuove bottiglie e infine, garantisce un corretto comportamento del consumatore».

Nonostante ciò però, non solo le forze politiche si oppongono, ma anche le associazioni di categoria, tra cui Confindustria, e alcuni consorzi di riciclo, i quali obiettano che invece di introdurre il vuoto a rendere, sarebbe auspicabile cooperare per ottenere risultati ancora più apprezzabili in ambito di raccolta differenziata. «Sono obiezioni superficiali» chiosa Vignaroli «dettate dall’economia di mercato e non da un’ottica di sostenibilità ambientale. Mi auguro che questa battaglia, che porto avanti con tutto il Movimento e con coloro che hanno a cuore il Pianeta, porti a un esito positivo e che presto ci si ritrovi a discutere con il Ministero sull’attuazione del vuoto a rendere e non sulla validità della proposta».

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