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L’obiettivo di Junker si chiama mercato unico

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La Commissione Europea ha avviato una consultazione sull’Unione dei mercati dei capitali, il cui scopo è rimuovere le barriere che impediscono alle imprese di accedere ai finanziamenti

di Daria Contrada, giornalista

Rimuovere le barriere che impediscono alle imprese di accedere ai finanziamenti, spianare la strada a coloro che non riescono a raggiungere gli investitori. Sono questi gli obiettivi che hanno spinto la Commissione Europea ad avviare una consultazione sull’Unione dei mercati dei capitali, la prima iniziativa strutturale proposta nel quadro del piano di investimenti che secondo il vice presidente della Commissione europea, Jyrki Katainen, “contribuirà a garantire che il panorama economico europeo ne tragga benefici duraturi”.

La road map prevede di completare il mercato unico dei servizi finanziari, migliorare l’efficienza delle banche europee e offrire più opportunità alle piccole e medie imprese: un programma ambizioso, contenuto nel Libro verde sull’Unione dei mercati e dei capitali, illustrato dal capo-unità dei servizi finanziari della Commissione europea, Almoro Rubin de Cervin, in visita a Roma.
Ma a cosa serve questo testo? A mettere sul tavolo le idee e avviare una concertazione tra le parti: la Commissione raccoglierà le osservazioni del Parlamento e del Consiglio e arricchirà il Libro delle esperienze dei parlamenti nazionali, delle imprese, del settore finanziario e di tutte le parti interessate.

Rubin de Cervin ha spiegato che il mercato unico dei capitali è “fondamentale per ritrovare la crescita e creare occupazione”. È un’opportunità importante per Paesi ricchi di industrie come l’Italia: le imprese medio-grandi potrebbero beneficiare di un accesso al mercato che oggi non hanno. Le nostre imprese infatti dipendono ancora troppo dalle banche e attingono solo in minima parte ai mercati dei capitali, mentre dall’altra parte dell’Oceano il mercato unico funziona perfettamente e offre diverse opportunità. Basti pensare che se i mercati dei capitali di rischio nell’Ue avessero lo spessore di quelli statunitensi, le imprese europee avrebbero beneficiato di 90 miliardi di euro di finanziamenti supplementari tra il 2008 e il 2013.

Il mercato unico fa parte delle dieci priorità dell’Unione Europea, quelle che il vice direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, Emilio Dal Monte, ha definito “i dieci comandamenti”. Ne ha parlato anche il presidente Jean-Claude Junker, nel suo discorso programmatico di luglio, con l’obiettivo di rendere l’Europa un luogo più attrattivo per gli investimenti.

In occasione del lancio del progetto, il Commissario dell’UE Jonathan Hill, responsabile per la stabilità finanziaria, i servizi finanziari e l’Unione dei mercati dei capitali, ha precisato che: “dobbiamo dare forma a un mercato unico dei capitali partendo dalla base, individuando gli ostacoli e rimuovendoli uno ad uno. La libera circolazione dei capitali è uno dei principi fondamentali dell’Unione europea e a oltre cinquant’anni dalla firma del trattato di Roma siamo chiamati a cogliere l’opportunità di trasformare questo ideale in realtà”.
L’obiettivo è di arrivare ad un sistema comune di regole, dove non ci sono barriere, di liberare fondi per le imprese europee e di stimolare la crescita nei 28 Stati membri. Parliamo di un progetto a lungo termine che comincia con una consultazione di tre mesi, il cui esito sarà determinante per definire un piano d’azione che contribuisca a sbloccare fondi non bancari che facciano prosperare le start-up e facciano crescere ulteriormente le imprese più grandi. Sulla base dell’esito della consultazione la Commissione individuerà le azioni necessarie per migliorare l’accesso ai finanziamenti per tutte le imprese e i progetti infrastrutturali in Europa; aiutare le PMI a reperire finanziamenti con la stessa facilità delle grandi imprese; creare un mercato unico per i capitali eliminando gli ostacoli agli investimenti transfrontalieri; diversificare i finanziamenti dell’economia e ridurre il costo della raccolta di capitali. Il progetto verrà portato a termine entro il 2019, ma già dai prossimi mesi si vedranno i primi risultati concreti.

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