foto-mammografia informata

Si cercano 10.000 donne nelle città di Torino, Firenze e Palermo di età tra i 45 e i 53 anni per avviare studio sullo screening mammografico. La mammografia informata è un progetto per prevenire il tumore al seno

Con l’obiettivo di informare correttamente le donne sullo screening mammografico prende il via il progetto “donna informata”, sostenuto dall’AIRC (Associazione italiana per la ricerca sul cancro). Sono invitate a partecipare 10.000 donne di età compresa tra i 45 e i 53 anni residenti nelle città di Torino, Firenze e Palermo.

Queste donne verranno invitate per la prima volta a fare una mammografia nel programma organizzato di screening.

Nelle prime fasi del progetto è stato realizzato un sito internet con lo scopo di informare le donne sull’importanza della prevenzione del tumore al seno e dunque dello screening mammografico.

“Si tratta di uno strumento pensato per la donna che deve decidere se accettare o meno l’invito che riceve dello screening mammografico” spiega la dott.ssa Paola Mosconi, coordinatrice presso l’Istituto di ricerca Mario Negri (l’IRCSS di Milano). Sono troppe infatti le donne che rifiutano di partecipare allo screening mammario (ricordiamo che lo screening mammografico consiste nel recarsi presso la Asl di appartenenza o l’ospedale più vicino per sottoporsi a una mammografia e – se è il caso di approfondire – a un’ecografia mammaria.

Il tutto gratuitamente per questi esami indispensabili per la prevenzione del cancro alla mammella che – se fatti a pagamento – costerebbero invece centinaia di euro).

Scoprire perché le donne prendono questa decisione contraria alla propria salute è importante per affrontare questo problema sociale. Quindi nello studio di queste donne che non hanno mai voluto sottoporsi agli esami preventivi si cerca di capire quali sono i loro valori, le loro preferenze ed esperienze.

Bisogna quindi che tali donne siano informate correttamente, anche sui dati ancora incerti e le controversie presenti tra i ricercatori. Il tumore al seno è considerato uno dei “big killer oncologici” (uno dei maggiori tumori assassini). Ogni anno in Italia ne sono diagnosticati circa 50.000 nuovi casi.

Ma è anche una neoplasia per la quali ci sono questi programmi di diagnosi precoce che possono salvare la vita delle donne. Se accettano di sottoporvisi. Tra l’altro la mammografia non è invasiva anche se dolorosa per via dello schiacciamento momentaneo delle mammelle ma si tratta di sopportare per pochi secondi.

Per partecipare allo studio sulla mammografia informata le donne dovranno semplicemente registrarsi e verranno indirizzate a navigare nel sito e rispondere a un questionario per raccogliere il proprio parere sule informazioni trovate sul sito stesso, costruito in collaborazione con esperti degli screening (gruppo Gisma), esperti di comunicazione (Zadig) e rappresentanti di associazioni (Lilt-Fi) sulla base di focus group e letteratura scientifica.

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