A Roma l’ultima tappa del Giro d’Italia delle donne che fanno impresa. Le informazioni su occupazione femminile e imprenditoria femminile
Si è conclusa il 15 dicembre 2017, alla Camera di Commercio di Roma, la decima edizione del “Giro d’Italia delle donne che fanno impresa”, manifestazione itinerante organizzata da Unioncamere, Camere di commercio e Comitati per l’imprenditoria femminile partita il 9 novembre da Firenze.
Il tour ha toccato dieci tappe italiane per informare le imprenditrici, offrire loro strumenti formativi, dare visibilità alle dinamiche che riguardano l’occupazione femminile e creare consenso sul tema delle pari opportunità. Al roadshow hanno partecipato la presidente nazionale di Confesercenti, Patrizia De Luise, unica donna al vertice di un’associazione di imprese, il presidente della CCIAA di Roma, Lorenzo Tagliavanti, il vice segretario generale di Unioncamere nazionale, Tiziana Pompei, la presidente del comitato dell’imprenditorialità femminile della Camera di Commercio di Roma, Alberta Parissi, Silvia Lorenzini per il Fondo di Garanzia delle PMI e Massimo Calzoni di Invitalia.
Lorenzo Tagliavanti e Tiziana Pompei, nel presentare i numeri dell’imprenditoria femminile a livello provinciale e nazionale, hanno parlato di un dato chiaro: Roma è a un passo da quota 100mila imprese femminili. Le iscrizioni al Registro delle imprese mostrano una presenza crescente di donne nel sistema produttivo italiano, aumentate sia per numero sia per incidenza sul totale.
Imprenditoria femminile in Italia
I dati aggiornati al 30 settembre scorso dalla Camera di Commercio di Roma e dall’Osservatorio dell’imprenditorialità femminile di Unioncamere-InfoCamere, hanno dimostrato che negli ultimi tre anni le aziende “in rosa” sono cresciute in Italia di 32.000 unità, con un’incidenza sul totale che va dal 21,45% nel 2014 al 21,83% nel 2017. In testa a queste iniziative imprenditoriali femminili c’è Roma, che sfiora la quota di 100mila e conta una crescita di 6.213 aziende di donne nel triennio, con oltre 2mila unità in più in un anno, cui seguono Napoli (+4.015) e Milano (+3.934).
Imprenditoria femminile a Roma
L’area metropolitana di Roma – ha spiegato Tiziana Pompei – è la prima a livello italiano con 99.966 imprese femminili registrate al 30 settembre 2017. In un anno sono aumentate a un tasso di crescita del 2,1% ovvero una crescita doppia rispetto a quella totale di tutte le imprese romane (+1,3%) e oltre tre volte la crescita media delle imprese femminili in Italia.
Il settore più vivace è l’“alloggio e ristorazione”, che in un anno ha registrato 468 imprese in più con un tasso di variazione del +5%.
Altri settori dove la presenza femminile è in crescita sono: “Attività professionali scientifiche e tecniche” +4,6% e “Attività di supporto alle imprese” con un +3,3%.
In calo invece il numero delle imprese femminili in agricoltura (-1,3%) e nel commercio (-0,1%). Il commercio resta comunque il primo settore con 28.533 imprese femminili pari al 28,5% sul totale delle imprese femminili romane.
Gli ostacoli all’imprenditoria femminile
A parlare degli ostacoli per l’imprenditoria al femminile è stata, durante l’incontro, la presidente di Confesercenti nazionale, Patrizia De Luise. “Le donne hanno risposto alla ricerca dell’occupazione facendo impresa e questo è un segnale importante perché, come molti economisti sostengono, il lavoro delle donne ha un peso sul nostro Pil”. Ma il problema non risolto del welfare a sostegno della famiglia grava sul lavoro femminile. “Se analizziamo il tipo di impresa che le donne scelgono, si capisce che il problema più forte sia quello della conciliazione dei tempi del lavoro che crea grande preoccupazione” ha concluso De Luise.
La presidente di Confesercenti ha spiegato che c’è anche “una forte discriminazione fra il lavoro femminile ed il lavoro delle donne imprenditrici” visto che queste ultime non possono utilizzare un sostegno come la Legge 104. Ma, visti i segnali di ripresa, la politica deve rispondere ai problemi legati al lavoro femminile e dare risposte anche alle esigenze delle donne imprenditrici.
Il supporto del Comitato per l’Imprenditoria Femminile
Alberta Parissi ha spiegato che il supporto del CIF alle imprese femminili sul territorio “anche in questi anni di sempre più stringenti vincoli di bilancio e risorse limitate, non è mai venuto meno. Un fatto che mi rende orgogliosa e che conferma l’attenzione che la Camera di commercio di Roma dedica al mondo delle imprese femminili, una realtà dinamica che va tutelata e incoraggiata”.
Premio Idea Innovativa
La stessa presidente Parissi ha annunciato, a conclusione del tour del “Giro d’Italia delle donne che fanno impresa”, una iniziativa della Camera di Commercio di Roma e del Comitato per l’Imprenditoria femminile: la nuova edizione del “Premio Idea Innovativa, la nuova imprenditorialità al femminile”.
Il concorso, giunto alla sua sesta edizione, premia le idee imprenditoriali più innovative e competitive ed è rivolto alle micro o piccole imprese femminili operanti sul territorio di Roma e provincia che presentino un progetto d’impresa in uno dei settori: commercio, industria, artigianato e agricoltura.
Il premio consiste in un contributo economico fino a un importo massimo di 5mila euro per ogni singolo settore ed è costituito, per ciascuna impresa vincitrice, da un contributo pari al 50% delle spese riconosciute ammissibili che sarà assegnato all’impresa femminile il cui progetto si distingue per originalità dell’attività, innovazione nel processo produttivo, nel prodotto e/o servizio offerto, negli strumenti innovativi di commercializzazione e assistenza alla clientela.
Le candidature, aperte fino al 13 gennaio 2018, sono destinate alle imprese individuali con titolare donna; società di persone in cui il numero di donne socie rappresenti almeno il 60% dei componenti la compagine sociale; società cooperative in cui il numero di donne socie rappresenti almeno il 60% dei componenti la compagine sociale; società di capitali in cui le donne detengano almeno i due terzi delle quote di capitale e costituiscano almeno i due terzi del totale dei componenti dell’organo amministrativo.
Le imprese che vogliono partecipare all’iniziativa devono essere iscritte alla Camera di Commercio di Roma e avere i seguenti requisiti: denuncia di inizio attività; versamento del diritto annuale; assenza di protesti; non trovarsi in stato di liquidazione o scioglimento e non essere sottoposte a procedure concorsuali. Il bando integrale è consultabile sul sito della camera di commercio di Roma alla seguente pagina.
I fondi europei per l’imprenditoria femminile
Giuseppina Maiorano di BIC Lazio S.p.A. ha spiegato che ciò che conta nell’impresa femminile sono l’atteggiamento e la passione. “Fare impresa al femminile significa prendersi cura del prodotto, del servizio, del cliente, e l’innovazione della donna sta nell’organizzazione, qualità che l’accompagna nella vita quotidiana”. Ha sottolineato che la Regione Lazio utilizza i fondi del FESR (Fondi europei di sviluppo regionale) e dà vita a molte iniziative per costruire una rete di orientamento per le donne che desiderino aprire una attività grazie a un progetto innovativo imprenditoriale. La Bic Lazio, per supportare l’imprenditoria femminile, organizza incontri mirati per conoscere qual è l’idea imprenditoriale e accompagnare la potenziale impresa nelle fasi progettuali fino alla costituzione dell’impresa stessa.
Il Fondo di Garanzia – ha aggiunto Silvia Lorenzin – è uno strumento di “mitigazione del rischio” in grado di aiutare le imprese quando non hanno sufficienti garanzie. Le imprese femminili hanno la possibilità di chiedere l’importo necessario per aprire un’attività e questo strumento vale solo per le imprese femminili, che tramite posta certificata possono farne richiesta. Successivamente l’aspirante imprenditrice può recarsi in banca per richiedere il finanziamento.
Il rappresentante di Invitalia, Massimo Calzoni, ha spiegato che molte start-up femminili si sono costituite grazie al supporto di Invitalia e che le imprenditrici si distinguono rispetto agli imprenditori per caparbietà e creatività.
Le misure adottate da Invitalia per valutare una attività imprenditoriale sono la competenza e la proposta di valore.
Oggi circa il 40% delle start-up sono concentrate nel settore della trasformazione del digitale. Di queste, il 20% è a conduzione femminile.