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Coronavirus Covid-19, la nota del virologo del CNR

Il direttore del CNR-IGM (Istituto di Genetica Molecolare), Giovanni Maga, ha rilasciato una nota informativa sul Coronavirus che sta infettando in questi giorni la popolazione italiana, il Covid-19

 

In questo articolo riportiamo le più recenti informazioni ottenute dagli istituti di ricerca e dalle istituzioni su questo nuovo pericolo che incombe ma che non può e non deve gettarci nel panico.

Premettiamo che i Coronavirus sono una vasta famiglia di virus noti per causare malattie che vanno dal comune raffreddore a malattie più gravi come la Sindrome respiratoria mediorientale (MERS) e la Sindrome respiratoria acuta grave (SARS). I CoV infettano come bersaglio primario le cellule epiteliali del tratto respiratorio e gastrointestinale. Ce ne sono di diversi tipi ed “esistono”, nel senso che sono stati scoperti, fin dagli Anni ’60 del secolo scorso. Oggi però parliamo di un nuovo Coronavirus (nCoV), nuovo in quanto è un ceppo mai identificato prima nell’uomo. In particolare quello denominato SARS-CoV-2 (precedentemente 2019-nCoV), non è mai stato identificato prima di essere segnalato a Wuhan, in Cina, nel dicembre 2019.

Dalla SARS al Nuovo Coronavirus al COVID-19

Il Ministero della Salute spiega che il virus che causa l’attuale epidemia di coronavirus è stato chiamato “Sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2” (SARS-CoV-2) ed è “fratello” di quello che ha provocato la Sars (SARS-CoVs). La malattia provocata dal nuovo Coronavirus ha un nome: “COVID-19” (dove “CO” sta per corona, “VI” per virus, “D” per disease (malattia) e “19” indica l’anno in cui si è manifestata).

Tutte queste sigle corrono il rischio di confonderci ma il nuovo Coronavirus (ora denominato SARS-CoV-2 e già denominato 2019-nCoV) appartiene alla stessa famiglia di virus della Sindrome Respiratoria Acuta Grave (SARS) ma non è lo stesso virus.

La nota del virologo Giovanni Maga del CNR

Abbiamo ricevuto una nota emanata dal Consiglio nazionale delle ricerche (CNR, la più grande struttura pubblica di ricerca in Italia) e in particolare dal direttore dell’Istituto di genetica molecolare, dott. Giovanni Maga, sul Covid-19 (Corona Virus) che inizia con queste parole:

L’Italia in queste ore sta assistendo alla comparsa di un focolaio di infezione da SARS-CoV2, che causa la sindrome respiratoria denominata Covid-19.

Due sono i problemi che oggi il sistema di sorveglianza deve affrontare: identificare la fonte dell’infezione e limitare la diffusione del virus.

Entrambe le questioni sono in queste ore affrontate con estrema rapidità ed efficienza.

Il direttore del CNR-IGM tranquillizza la popolazione spiegando che la percentuale dei contagiati su un totale di 60 milioni di abitanti rappresenta comunque un rischio di infezione molto basso e che solo nelle zone attualmente interessate dalla circolazione della malattia il rischio è superiore e i cittadini devono seguire le indicazioni delle autorità sanitarie.

I sintomi e le complicanze

Il virologo spiega che l’infezione – dai dati epidemiologici oggi disponibili su decine di migliaia di casi – causa sintomi lievi/moderati (una specie di influenza) nell’80-90% dei casi.

Nei restanti 10-15% dei casi può svilupparsi una polmonite, il cui decorso è però benigno nella maggioranza dei casi. “Si calcola che solo il 4% dei pazienti richieda ricovero in terapia intensiva. Il rischio di gravi complicanze aumenta con l’età, e le persone <65 anni e/o con patologie preesistenti o immunodepresse sono ovviamente più a rischio, così come sarebbero per l’influenza”.

Cosa devono fare i cittadini che si sentono a rischio

Il cittadino che ritenga di avere avuto contatti con persone attualmente poste sotto sorveglianza o che provenissero dalla Cina, soprattutto se manifesta sintomi influenzali, dovrebbe segnalarlo al 112 o al 1500 per essere preso in carico dagli operatori specializzati.

Non serve correre al pronto soccorso o chiudersi in casa.

“Ricordiamo” continua il dott. Maga “che al momento parliamo di un gruppo (cluster) di pochi casi localizzati e i cui contatti sono tracciati attivamente. Inghilterra, Germania, Francia hanno avuto episodi simili senza conseguenze. Non c’è un’epidemia di SARS-CoV2 in Italia. Il quadro potrebbe cambiare ovviamente nei prossimi giorni, ma il nostro sistema sanitario è in stato di massima allerta e capace di gestire efficacemente anche la eventuale comparsa di altri piccoli focolai come quello attuale. Quindi, al di fuori dell’area limitata in cui si sono verificati i casi, il cittadino deve continuare ad avere una vita assolutamente normale”.

L’indicazione per tutti comunque – aggiunge il virologo – è di seguire le elementari norme di igiene soprattutto levandosi le mani se si frequentano luoghi affollati ed evitare di portarsi alla bocca o agli occhi le mani non lavate.

I consigli del Ministero della Salute e dell’OMS

Esistono diverse cause di malattie respiratorie e il nuovo coronavirus può essere una di queste. Se i sintomi sono lievi e non si è stati di recente in Cina, basta rimanere a casa fino alla risoluzione dei sintomi applicando le seguenti misure di igiene: lavare spesso le mani con acqua e sapone o con soluzioni alcoliche; starnutire o tossire in un fazzoletto o con il gomito flesso; utilizzare una mascherina; gettare i fazzoletti utilizzati in un cestino chiuso immediatamente dopo l’uso e lavare le mani.

L’OMS (Organizzazione mondiale della Sanità) ricorda che le mascherine sono mono-uso e che quando diventano umide vanno sostituite con una nuova e non riutilizzate più; inoltre è perfettamente inutile metterne più di una, una sull’altra. Il 30 gennaio 2020 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che questa epidemia rappresenta un’emergenza internazionale di salute pubblica. Non è al momento possibile prevedere per quanto tempo durerà l’epidemia e come si evolverà. Il rischio è considerato alto a livello globale. La probabilità che si verifichino ulteriori casi importati in Europa è considerata medio-alta. Non esiste un trattamento specifico per la malattia causata dal nuovo coronavirus, quindi il trattamento deve essere basato sui sintomi del paziente ma terapie specifiche sono in fase di studio.

Per chi possiede animali

Infine aggiungiamo una “postilla” in base alle indicazioni dell’Istituto superiore di sanità: il nuovo coronavirus – come altri precedenti – proviene dagli animali, si tratta di un “salto di specie” abbastanza frequente per i virus. Ancora non si è riusciti a capire da quali animali ma non si pensa per il momento che si tratti di animali domestici. In ogni caso, a scopo precauzionale, l’Istituto superiore di sanità e il Ministero della Salute consigliano di lavare le mani frequentemente con acqua e sapone o usando soluzioni alcoliche dopo il contatto con gli animali.

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