Fisco e norme Imprenditoria

La Green Pass proposta da Assoviaggi

Per viaggiare in sicurezza questa estate occorre un unico protocollo UE e Assoviaggi propone una Green Pass che coinvolga i Paesi europei con maggior numero di turisti

Un “Green pass” che coinvolga i Paesi europei a maggior flusso turistico e che consenta, in caso di riapertura in vista del periodo estivo, al turista le stesse medesime condizioni in merito ai protocolli di sicurezza. La proposta è di Assoviaggi che, per voce del proprio presidente nazionale, Gianni Rebecchi, ha spiegato all’agenzia Dire quella che risulta essere tra le richieste più innovative avanzate al governo da uno dei comparti maggiormente colpiti dalla pandemia: quello dei tour operator e delle agenzie viaggi.

Non un passaporto vaccinale ma un Green pass
“Non stiamo parlando di un passaporto vaccinale” ha sottolineato Gianni Rebecchi “ma di protocolli comuni tra Paesi per far sì che ci sia mobilità di viaggiatori almeno in ambito europeo. Se io italiano vado in Spagna, avrò le stesse misure dello spagnolo che verrà in Italia, e così ad esempio anche con Francia, Grecia e Germania”.
Questo sistema secondo Rebecchi eviterebbe una confusione procedurale che neanche i vaccini potrebbero scongiurare. Perché funzioni però è urgente che venga realizzato entro 30/60 giorni, prima dell’arrivo del periodo in cui la gente torni a programmare le proprie vacanze.

Le richiesta di Assoviaggi al Governo oltre quella del Green Pass
Assoviaggi chiede al Governo di non ripetere l’iniziativa del Bonus vacanze, poiché di fatto non ha funzionato: “Era troppo complesso e orientato solo a una parte della filiera, ossia solo alle strutture ricettive convenzionate” spiega Rebecchi. Il risultato è stato infatti da una parte lo scarso utilizzo e dall’altra la scarsa partecipazione degli alberghi. “Se vogliamo far ripartire il turismo” evidenzia Rebecchi, “dobbiamo lavorare sugli incentivi”, un po’ come accade per il settore dell’automotive (https://www.donnainaffari.it/2021/01/ecobonus-automotive-nuovi-incentivi-2021/) o con l’ecobonus e il superbonus del 110% (https://www.donnainaffari.it/2020/08/superbonus-e-sismabonus-i-decreti-attuativi/). Bisogna pensare a bonus indirizzati a tutta la filiera e non solo all’ultima parte, a chi vende il prodotto finale, per intenderci. In questo modo, per Assoviaggi, dovrebbe essere impostato l’incentivo sul turismo.

Le altre idee di Assoviaggi oltre quella del Green Pass
Un’altra idea di Assoviaggi è quella di permettere una detrazione fiscale. Spiega Rebecchi: “Bisogna pensare ad un bonus che mi permetta di spendere in maniera semplice e attraverso detrazione fiscale, quindi io se spendo 2.000 euro per un viaggio in Italia posso impiegare queste risorse in agenzie di viaggio e tour operator. In questo modo si dà ossigeno a tutta una serie di servizi inclusi nel pacchetto viaggio, e al contempo, si dà la possibilità al viaggiatore di scaricare la spesa in dichiarazione dei redditi”.

Far ripartire la filiera del turismo
“Se vogliamo far ripartire il turismo” conclude Rebecchi “dobbiamo paragonarlo ad altri settori e di conseguenza usare strumenti perfettamente fruibili dai clienti. Le nostre imprese non hanno mai avuto bisogno dello Stato, ma ora abbiamo bisogno di aiuto per tornare a regime”. D’altro canto il settore del turismo ha sempre avuto un giro d’affari importante che ha contribuito alla ricchezza dello Stato, non perdiamolo.

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