Concluso il bando, il numero dei progetti presentati dai territori per partecipare al Piano di Transizione ecologica del Lazio sono 480
5,9 miliardi di risorse in arrivo da suddividere nei quattro ambiti di intervento del Piano di Transizione ecologica del Lazio. Il provvedimento, proposto con delibera dell’Assessorato alla Transizione Ecologica e Trasformazione Digitale, è stato approvato il 15 gennaio 2023 dalla giunta regionale rendendo la Regione Lazio la prima in Italia ad aver approvato un piano regionale transizione ecologica.
Il Piano di Transizione ecologica del Lazio
Il Piano di Transizione ecologica del Lazio delinea il contesto delle norme nazionali e internazionali sulla transizione ecologica coniugandolo con le esigenze e competenze presenti sui nostri territori censite grazie al bando di idee ‘Lazio in Transizione’. É un documento programmatico (di circa 100 pagine) della spesa pubblica necessaria per raggiungere gli obiettivi globali di sostenibilità da qui ai prossimi anni e fino al 2050. Prevede un budget totale di 5,9 miliardi complessivi, di cui 4,6 miliardi provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e Piano Nazionale di Coesione (PNRR-PNC) e 1,3 miliardi dai fondi europei (FESR, FEASR, FSE+). Gli ambiti d’intervento individuati dal Piano sono quattro:
- transizione energetica,
- transizione agricola,
- uso efficiente delle risorse
- territorio sostenibile.
A questi si aggiungono due chiavi abilitanti – trasformazione culturale e trasformazione digitale – quali settori trasversali e funzionali allo sviluppo dei primi quattro.
Dal bando Lazio in Transizione al Piano di Transizione ecologica del Lazio
Il Piano tiene insieme le sfide gemelle della transizione ecologica e della trasformazione digitale, considerando come condizione abilitante del processo di cambiamento complessivo non solo gli aspetti tecnici e settoriali, ma anche gli stili di vita, l’organizzazione delle città, le trasformazioni della mobilità, le relazioni di comunità. Per attuarlo si è lanciato a novembre dello scorso anno il bando di idee “Lazio in Transizione”, concluso il 17 gennaio con la presentazione di 479 progetti che rappresentano input utili all’elaborazione del Piano e all’assegnazione delle risorse del PNRR e degli altri fondi UE. Sul totale di proposte arrivate, il 40% proviene da imprese, il 24% da enti locali e il 36% da altre categorie, fra cui associazioni, privati cittadini, organismi di ricerca, enti gestori di parchi naturali. Delle otto macro aree tematiche previste dal bando (idrogeno; smartgrid, mobilità elettrica e accumuli; gestione della risorsa idrica; economia circolare; patrimonio naturale/biodiversità; cura del territorio, aree dismesse e aree a rischio; comunità energetiche; agrifotovoltaico), quelle che hanno ricevuto più proposte sono l’economia circolare (21% del totale), la tutela del patrimonio naturale e della biodiversità (14%) e la cura del territorio (12%). Ben oltre il 20% dei progetti ha riguardato contemporaneamente più aree tematiche, confermando la trasversalità del concetto di transizione ecologica.
La risposta dei territori laziali
“Un’ottima risposta da parte dei territori che ci restituisce una grande voglia di diventare parte attiva di questo cambiamento epocale verso uno sviluppo sostenibile, abbracciandone sfide e opportunità” ha commentato Roberta Lombardi, assessora alla Transizione Ecologica e Trasformazione Digitale della Regione Lazio. “Parte così, su una solida base di progetti, il processo per una transizione partecipata, che dopo questa prima fase sarà ulteriormente esteso e rafforzato in modo ancora più capillare presso tutta la cittadinanza”. E infatti il Piano di Transizione ecologica del Lazio è stato sottoposto in via preliminare alla prima Assemblea Civica del Lazio, organizzata dall’Ong ‘Rinascimento Green’ e altre associazioni ambientaliste e sigle della società civile, le cui osservazioni sono state poi recepite nel provvedimento approvato dall’Istituzione regionale.