Fisco e norme Imprenditoria

Audizione di Confagricoltura al Senato

Le richieste presentate in occasione dell’audizione di Confagricoltura al Senato in merito alle misure di supporto alle imprese del settore

Dal credito d’imposta 4.0 per l’acquisto di beni strumentali tecnologici al “bonus carburante” le misure statali per aiutare le aziende sono state oggetto dell’audizione di Confagricoltura al Senato.

Ripristinare la percentuale di credito del 40%
Una misura fondamentale per il settore. Così durante l’audizione di Confagricoltura al Senato la rappresentante della Direzione politiche fiscali dell’associazione di categoria, Mena Maio, ha definito la misura del credito d’imposta 4.0 per l’acquisto di beni strumentali tecnologici, che ha permesso alle imprese del settore agricolo di raggiungere una quota di investimenti di ben 2 miliardi di euro. Proprio per questa ragione, essendosi rivelata valida la norma, Confagricoltura ha chiesto alla Commissione del Senato di ripristinare il più presto possibile la percentuale di credito del 40%, come originariamente previsto e successivamente ridotto.

Il bonus carburante
Anche la misura del “bonus carburante”, il credito d’imposta del 20% sugli acquisti di carburante per usi agricoli, ha avuto effetti molto positivi: grazie all’agevolazione, scaduta il mese di marzo, il settore ha potuto contenere gli effetti dell’aumento dei costi di approvvigionamento e di conseguenza Confagricoltura ha chiesto il rinnovo di questa misura, auspicandone la riapertura dei termini “fino a quando non vi sarà una stabilizzazione dei prezzi”.

Per il Mezzogiorno
Sempre durante l’audizione di Confagricoltura al Senato, l’associazione ha chiesto alla Commissione Finanze di riordinare la disposizione relativa al credito d’imposta per il Mezzogiorno, ritenuta una necessità poiché tale agevolazione “non ha potuto trovare ampia diffusione in agricoltura a causa di una limitazione oggettiva all’accesso”. Confagricoltura ha spiegato che allo stato attuale possono beneficiare del credito soltanto i soggetti che determinano il reddito d’impresa ai fini fiscali, previsione che “confligge con la natura del settore primario, caratterizzato dalla maggioranza delle imprese che dichiarano il reddito su base catastale”. Una modifica del requisito del reddito d’impresa per l’accesso all’agevolazione prevista per il Sud Italia, quindi, potrebbe consentire alle aziende agricole di ampliare e ristrutturare le proprie attività come previsto nella ratio della norma.

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