Fiere Imprenditoria

Agriumbria 2024, orientati al futuro

Un successo annunciato la 55ima edizione della mostra nazionale di agricoltura, zootecnia, alimentazione, Agriumbria 2024, quest’anno dedicata all’innovazione

Agriumbria 2024. Orientati al futuro è lo slogan di quest’anno della mostra nazionale che dal punto centrale dell’Italia, Bastia Umbra, attira da decenni tutti gli operatori della filiera agroalimentare. La 55ima edizione si è tenuta dal 5 al 7 aprile con numeri da record: un parco espositori composta da oltre 450 stand in rappresentanza di più di 2.800 aziende, 5 Saloni specializzati, una mostra mercato degli animali da cortile, 600 capi di bestiame nelle diverse aree e “Saloni nei Saloni” divisi per tema: Milktec, Bancotec, Enotec, Oleatec. Macchine agricole e macchinari esposti sono tutti innovativi, orientati al futuro come recita lo slogan con un occhio alla sostenibilità ambientale e l’altro a quella economica. Fattori che sono stati considerati in tutti gli incontri pubblici che si sono tenuti durante la manifestazione. Agriumbria 2024 infatti, oltre agli incontri B2B prevede delle conferenze a tema. Quelle di quest’anno hanno tutte avuto come filo conduttore le richieste europee relative all’aspetto ambientale, con i fondi relativi, in primis quelli del PNRR.

Agriumbria 2024. Gli obiettivi
L’ente organizzatore della mostra nazionale è Umbriafiere, con l’obiettivo, spiegato dal suo presidente Stefano Ansideri, di “mostrare le opportunità e le novità agli agricoltori e agli allevatori”. In Agriumbria 2024 ci sarà spazio per tutte le agricolture italiane, dal momento che il mondo agricolo è composito. “In fiera noi lavoriamo per mostrare tutti gli strumenti e i mezzi tecnici e tecnologici utili alle imprese per lavorare al meglio. Questa è la nostra mission” sottolinea Ansideri. E in effetti Bastia Umbra è divenuta luogo di elezione dei principali operatori della filiera agroalimentare (la più grande del Centro-Sud Italia) per fare accordi contrattuali, avviare sinergie, informarsi e confrontarsi. E naturalmente per fare acquisti per la propria azienda.

Il futuro dell’agricoltura italiana. I convegni
Agriumbria 2024 ha rappresentato anche un momento di riflessione e discussione sulle prospettive e sul futuro di questo grande settore di eccellenza italiano. Nel centro congresso si è tenuto un intenso programma sui vari temi di attualità: dall’agricoltura di precisione alla genetica nella vitellaia, dalla viticoltura tra cambiamenti climatici e sostenibilità all’impegno della veterinaria per il benessere sanitario e ambientale, dalla nuova etichettatura dei vini e degli olii alla funzione ambientale dei bovini per la conservazione di pascoli e habitat, dai mieli monoflora italiani alle energie rinnovabili.

Ministro agricoltura e Sindaca Bastia Umbra

Energie rinnovabili e agricoltura
Organizzato da Confagricoltura Umbria, al convegno dedicato alle energie rinnovabili in agricoltura sono intervenuti tra gli altri il presidente nazionale di Confagricoltura Massimiliano Giansanti e il Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida nonché il presidente della Commissione Agricoltura alla Camera Mirco Carloni, la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei e la Sindaca di Bastia Umbra Paola Lungarotti.

 

in piedi Fabio Rossi

Il presidente di Confagricoltura Umbria Fabio Rossi ha sottolineato come sia giusto considerare il Made in Italy anche nella sua declinazione Made & Grow, fare e coltivare (grow significa sia coltivare sia crescere). Questo perché la crescita economica delle imprese agricole è stata bloccata da una serie di norme studiate da chi non è all’interno del mondo agricolo. Tali norme hanno portato a un raddoppio dei prezzi perché hanno fatto alzare tutti i costi che le imprese devono affrontate per stare in regola. In particolare Rossi si è riferito alla questione della sostenibilità ambientale. “Bisogna combinare i due punti di vista. Anche per quanto riguarda le energie rinnovabili, il business deve rimanere in capo alle aziende agricole”.

esposizione di Rotundo sulle energie rinnovabili in agricolturaLe imprese agricole produttrici di energie rinnovabili
Donato Rotundo, direttore delle politiche dello sviluppo sostenibile e dell’innovazione di Confagricoltura, ha parlato delle opportunità e degli incentivi in questo ambito per le imprese agricole. Ha spiegato che nel pacchetto per l’agricoltura sul fotovoltaico al 2030 ci sono degli obiettivi da raggiungere: “dovremo triplicare la potenza installata. 75 gigawatt è l’obiettivo italiano”. Le imprese agricole hanno iniziato a investire in tal senso già dal 2003, tanto che oggigiorno il 10% delle energie rinnovabili è prodotto proprio dalle aziende agricole. Per quanto riguarda il futuro, gli ettari impegnati e le aree sono state già individuate nel cd Decreto Energia (DM 436 del 22 dicembre 2023 entrato in vigore il 14 febbraio 2024) che punta alla realizzazione entro il 30 giugno 2026 di almeno 1,04 gigawatt di nuovi impianti nei quali possano coesistere la produzione di energia pulita e l’attività agricola. Le aree dovranno distare 200 metri dalle autostrade e 500 metri dai centri industriali e artigianali. Già oggi tra gli 80 e i 100.000 ettari di terreno sono pronti da destinare al fotovoltaico, che rappresenta il futuro dell’agrivoltaico. Ma bisogna anche implementare lo sviluppo del biogas e del biometano.

pubblico al convegnoIntanto ad oggi sono aumentati gli aiuti per gli investimenti per quanto riguarda il parco agrisolare, che sono di 2,3 miliardi di euro (aumentati rispetto all’1,5 miliardi precedenti). Si tratta di risorse che devono essere impiegate dalle aziende agricole anche per la transizione 5.0, per le macchine agricole sostenibili, per l’innovazione che va applicata ai fertilizzanti. Intanto già da oggi (8 aprile 2024) si è aperto il bando CER – comunità energetiche rinnovabili, che può dare un sostegno.

Rotundo ha ricordato che il Masaf sta esaminando le domande relative al bando per i parchi agrisolari, che ha 1,5 miliardi di euro di stanziamento e che saranno assegnate a ca. 2.000 destinatari, per il quale si prevede una “coda di bando” da destinare al Sud Italia.

cartello su fondi del PNRR per energie rinnovabili in agricolturaPer quanto concerne l’agrivoltaico innovativo, il Pnrr prevede 3 tipologie di impianti che vanno dallo standard allo sperimentale. La misura, gestita dal Ministero dell’Ambiente, prevede un 40% in conto capitale e il resto a incentivi progressivi a sistemazione impianto. Per quanto riguarda gli impianti sperimentali, il 70% del terreno deve restare destinato ad attività agricola. Bisogna possedere due titoli: l’abilitazione alla costruzione dell’impianto e il preventivo di connessione.

 

intervento sugli impianti di biogas e biometanoImpianti a gas. Il consorzio CIB
Durante il convegno dedicato alle energie rinnovabili è intervenuto l’AD di RSE, la prima società italiana a fare un impianto a biogas nel 2008, membro del Consorzio italiano biogas (che rappresenta tutta la filiera della produzione di biogas e biometano in agricoltura). “Quando abbiamo realizzato il primo impianto a biogas, ci siamo trovati di fronte al problema principale di 15 anni fa: il gestato prodotto. Sembrava che fosse il pericolo n. 1 al mondo per l’inquinamento. Oggi invece nessun allevatore o agricoltore potrebbe mai evitarlo, dal momento che tutti gli scarti e i liquami vengono riutilizzati per i terreni. Inoltre temevamo che i costi di gestione dell’impianto avrebbero fatto aumentare i prezzi finali, invece non è stato così. Anche perché l’agricoltura non ha mai prodotto solo cibo ma anche tessili, energia, ecc. E in 15 anni noi abbiamo saputo alternare e modificare la produzione agricola o di gas a seconda di quando era più conveniente l’uno o l’altro”.

Ministro LollobrigidaL’intervento del Ministro Lollobrigida
Il Ministro Lollobrigida ha aperto il suo intervento ricordando come il tema fondante dell’Unione Europea sia stato proprio quello dell’agricoltura: “quando si è costituita l’Europa il primo problema da affrontare era che non venissero lasciate le campagne. E si è pensato alla PAC come strumento che garantisse il reddito agli agricoltori. Negli anni questa idea si è distorta, con regole sempre più rigide”. Tornando dunque al discorso di apertura del presidente di Confagricoltura Umbria, sulle norme che stanno impedendo lo sviluppo delle imprese agricole, fatto che ha portato alle proteste degli agricoltori in tutta Europa. “Ma non in Italia. Da noi nessuna associazione agricola è scesa in strada per protestare. Questo perché le abbiamo interpellate prima, le abbiamo coinvolte nel processo decisionale. Per questo in Europa si aspettano che siamo noi a spiegare come la sostenibilità ambientale possa e debba essere compatibile con il reddito”.

Stretta di mano tra Giansanti e LollobrigidaLollobrigida ha ripreso un argomento a lui caro: “dove non c’è agricoltura non c’è pulizia dell’ambiente, sono gli agricoltori a svolgere la funzione di manutenzione dei boschi, dell’ecosistema. Chi è nei palazzi di vetro, lontano dalla gente, ci riempie di regole”. Il ministro ha dichiarato che siamo il Paese che sta spendendo più velocemente i soldi del PNRR “perché chiediamo ai diretti interessati. Mettiamo in campo per le imprese agricole il più importante stanziamento da 40 anni a questa parte”. Per quanto riguarda le energie rinnovabili, ha sottolineato come sia stata eliminata la norma sull’autoconsumo che porta ad avere 830 milioni in più, perché va compreso il dispendio di energia di ogni singola azienda. “L’obiettivo strategico è che i produttori agricoli italiani ne trarranno 1.000 garantendo sia energia pulita sia reddito per loro stessi”. Infine il Ministro ha criticato le norme europee riguardanti i finanziamenti del PNRR per il rinnovo delle macchine agricole, poiché sono destinati solo a chi acquisterà macchine agricole elettriche “ma se il motore dura solo 2 ore e poi va ricaricato per ore ed ore, quella macchina non è utilizzabile. Esiste invece un altro tipo di motori, non elettrici, in grado di ridurre più del 90% le emissioni. Per questo abbiamo deciso di destinare 400 milioni di euro ai bandi regionali per l’acquisto anche di questo altro tipo di macchine agricole.”


boviniLa zootecnia ad Agriumbria 2024
I bovini di razza Limousine e Charolaise provenienti da tutta Italia sono stati i protagonisti dell’XI Mostra nazionale del Libro genealogico della razza Charolaise italiana e della 19ima Mostra nazionale del Libro genealogico della razza Limousine italiana.

Inoltre, in Agriumbria 2024 Anacli (Associazione nazionale allevatori delle razze bovine Carolaise e Limousine italiane) quest’anno ha potuto vantare numeri da record: 213 animali a catalogo, di cui 72 di razza Charolaise e 141 di razza Limousine; 50 allevamenti partecipanti di cui 16 con capi Charolaise e 34 con capi Limousine; 8 le regioni italiane di provenienza: Sicilia, Sardegna, Lazio, Toscana, Emilia-Romagna, Puglia, Piemonte e Umbria.

L’Associazione Nazionale della Pastorizia (Asso.Na.Pa.) ha partecipato ad Agriumbria 2024 con gli ovini di razza sarda iscritti al Libro Genealogico che sono stati i protagonisti del 3° Concorso nazionale arieti di razza sarda e del 2° Concorso nazionale pecore di razza sarda. Gli allevamenti partecipanti sono stati 13, provenienti dalle regioni Basilicata, Lazio, Sardegna e Toscana. Gli animali a catalogo sono stati 260 (130 arieti e 130 pecore).

 

pecoreContemporaneamente, c’è stata la tradizionale vetrina delle razze ovine e caprine, in rappresentanza dell’immenso patrimonio di biodiversità animale che popola il territorio italiano. Le razze a limitata diffusione sono state presentate da allevamenti provenienti dall’Umbria e dalla Campania, Sicilia e Toscana. Le razze ovine presenti in vetrina sono state la Sarda, la Comisana, la Massese, la Appenninica, la Sopravissana, la Bergamasca, Biellese, la Suffolk, la Lacaune, la Charollaise; mentre le razze caprine esposte erano la Camosciata delle Alpi, la Saanen, la Valdostana, la Girgentana e la Facciuta della Valnerina.

capre

Onorevole Carloni
presidente Regione Umbria e presidente Confagricoltura

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