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Festival del lavoro 2019

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Dal 20 al 22 giugno si terrà a Milano il Festival del lavoro. L’osservatorio statistico dei consulenti del lavoro pubblica il report sulla domanda di professioni del futuro. Ecco le soft skill più ricercate

L’Osservatorio statistico dei consulenti del lavoro pubblica l’analisi dei fabbisogni professionali delle imprese fornendo ai giovani un’utile indicazione sulle soft skill che potrebbero portarli a trovare lavoro più velocemente.
Le prime tre competenze trasversali richieste dalle aziende sono: l’essere persistenti, il riconoscere i problemi e l’avere la capacità di lavorare in gruppo.
Ma ci sono anche altre competenze che le aziende ritengono importanti: ad esempio il saper prendere decisioni e risolvere problemi (26,2%), fornire servizi adeguati ai clienti (23,7%), saper comunicare (22,4%), essere innovativi (21,1%), conoscere una lingua straniera (5,1%), generalmente l’inglese.

I giovani potranno approfondire l’argomento ritrovandosi, dal 20 al 22 giugno, all’appuntamento annuale del Festival del Lavoro al Mi.Co. di Milano, dove numerosi ospiti tra rappresentanti dell’economia, del Governo, del sindacato, del mondo del lavoro, si confronteranno sui temi del lavoro e del futuro dell’Italia. Il festival è organizzato dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro e dalla Fondazione Studi che, in previsione dello stesso, ha analizzato la domanda di professioni del futuro sulla base di dati amministrativi (dunque reali e non a campione) mettendo in luce quali requisiti sono ritenuti indispensabili dalle imprese che vogliono assumere e quanto questi incidano sulla retribuzione dei propri dipendenti.

L’analisi dell’Osservatorio
L’aumento in busta paga, ad esempio, è del 25,1% relativamente al requisito della persistenza, dell’8,4% del primo stipendio per l’attitudine a riconoscere problemi e al 6,3% per la capacità di lavorare in gruppo.
Le soft skill dei candidati sono quindi molto importanti per le aziende e, soprattutto oggi – spiegano gli analisti dei Consulenti del lavoro – nell’epoca della quarta rivoluzione industriale, è indispensabile per i giovani conoscere tutte quelle abilità che fanno riferimento alla personalità e agli atteggiamenti individuali che bisogna acquisire per aumentare le probabilità di trovare impiego.

Il progetto “Circuito Lavoro, il percorso della conoscenza sulla strada dell’occupazione”
L’iniziativa, che si terrà nell’Aula dell’Orientamento al Lavoro durante il Festival, è nata in collaborazione con il Salone dello Studente – Campus Orienta. In tale occasione verranno ospitati studenti, laureandi, laureati e più in generale giovani in cerca di occupazione, che potranno partecipare a “un percorso a tappe per misurare le proprie capacità, testare le competenze e ricevere consigli utili da esperti in ricerca e selezione del personale per scegliere la professione giusta”.
È convinzione largamente condivisa che “la sfida della quarta rivoluzione industriale sarà vinta da quei Paesi che sapranno adeguare le competenze delle proprie risorse umane nelle nuove tecnologie e in quelle trasversali alle nuove esigenze delle imprese del futuro, dominate dalla diffusione dei robot e dell’intelligenza artificiale, che richiedono professionisti altamente qualificati, capaci d’innovare per essere concorrenziali”.

La classifica delle professioni vincenti
Il rapporto redatto dall’Osservatorio si focalizza anche sulla classifica delle professioni “vincenti”, ovvero quelle che dal 2012 al 2017 hanno registrato la maggiore crescita (+1,2 milioni) in valori assoluti del numero degli occupati.
La crescita complessiva di 1,2 milioni di occupati – specifica il rapporto – nelle 29 professioni vincenti riguarda per una quota del 44% (529 mila) quelle altamente qualificate, del 37% (452 mila) quelle mediamente qualificate e solo del 19% (226 mila) quelle non qualificate.
Da sottolineare che all’80% dell’aumento degli occupati in Italia (+ 294 mila unità) hanno contribuito in particolar modo le donne (+233 mila) che esercitano professioni altamente e mediamente qualificate, mentre l’apporto degli uomini è stato pari solo al 20%.
Alcune professioni però sono considerate perdenti, in quanto sono state spiazzate proprio dall’evoluzione tecnologica.

Occupazione giovanile
L’indagine dell’Osservatorio traccia anche un quadro sulla flessione dell’occupazione giovanile, che dal 2012 al 2017 ha interessato il nostro Paese manifestandosi in tutte le tipologie professionali. Questa flessione è stata più grave per le professioni tecniche (-120 mila, pari a -12,1%), per gli impiegati (-140 mila, pari a -19,8%) e per gli artigiani, operai specializzati e agricoltori (-225 mila, pari a -23%).

La mutazione del mondo del lavoro
“Il mondo del lavoro italiano è profondamente mutato negli ultimi anni” ha spiegato Rosario De Luca, presidente della Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro. “In questo contesto i giovani con creatività, pragmatismo e capacità di lavorare in squadra possiedono un qualcosa in più che, se inserito all’interno di un curriculum ‘accattivante’, può fare la differenza offrendo loro maggiori opportunità di lavoro”.

“I giovani studenti che parteciperanno al Festival avranno un’occasione straordinaria per scoprire le proprie soft skill ed essere aiutati nella ricerca di un lavoro o di un percorso formativo adeguato da professionisti esperti del mondo del lavoro”.

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