Imprenditoria femminile

Bandi aperti nel Lazio per le imprese femminili

Bandi aperti nel Lazio per le imprese femminili

Riapertura del bando relativo alla L.R. 29/96 per l’imprenditoria giovanile e bando per il nuovo fondo di garanzia regionale per le Piccole e Medie Imprese. Entrambi i bandi sono a sostegno anche delle imprese a conduzione femminile

Bando relativo alla L.R. 29/96

 

A chi si rivolge

Volto a favorire la creazione e il rafforzamento delle imprese giovanili, ha però l’intento di sostenere anche altre categorie di soggetti fra i quali le donne.
Le azioni di sostegno sono pertanto rivolte a tutti i lavoratori svantaggiati e alle categorie deboli, come quelle femminili, dei lavoratori in mobilità, dei cassaintegrati e degli iscritti alle liste di collocamento.
Tali soggetti dovranno lavorare all’interno dell’impresa, rappresentare la maggioranza delle quote del capitale sociale ed essere soci amministratori dell’azienda che riceverà i contributi richiesti.
Per quanto riguarda l’imprenditoria femminile, il bando è diretto alle società (anche SpA) e alle cooperative costituite da meno di un anno e composte in maggioranza da donne che non abbiano un contratto come lavoratrice dipendente, che non abbiano Partita IVA e che non siano pensionate.
Non sono ammesse le società con un’unica socia.
Le imprese possono operare – purchè nel territorio della Regione Lazio – nella produzione di beni nell’artigianato e nell’industria ma anche nei servizi alle imprese (non alle persone) e negli ambiti del turismo, dell’ambiente, della manutenzione di opere civili e industriali, della cultura e dell’informazione.
Le limitazioni sono previste nei seguenti settori: siderurgia, cantieristica navale; industria carboniera; trasporti; industria tessile; fibre sintetiche; industria automobilistica; industria alimentare e delle bevande; industria del tabacco.

Le spese finanziate

I contributi arrivano all’80% della spesa sostenuta.
Sono ammissibili spese in conto capitale per la costruzione e l’acquisto o la ristrutturazione di fabbricati, per l’acquisto di macchinari e attrezzature, per gli studi di fattibilità e progettazione nonché per la formazione dei soci.
Sono ammissibili anche le spese di gestione per i primi 3 anni di attività, come le scorte di materie prime e semilavorati; spese di registro, di cancelleria, di materiali varii per uso amministrativo; spese per affitto, noleggio ed utenze varie; spese per formazione e qualificazione del personale dipendente (e dei soci).
Sta all’impresa scegliere quale tipo di contributo desidera le venga concesso: se opta per quello in conto capitale esso è a fondo perduto e può essere erogato per il 25% in anticipo, dietro presentazione di garanzie.
Se l’impresa opta per il contributo in conto interessi, essa riceverà un’agevolazione consistente nell’abbassamento degli interessi relativi a un finanziamento a medio termine (massimo 5 anni) concesso da un istituto di credito. Il contributo viene erogato direttamente dalla banca che lo userà abbassando appunto il tasso di interesse sul finanziamento. Il mutuo richiesto non potrà superare il 50% dell’investimento e l’investimento deve essere compreso nella lista di quelli ammissibili.
Per quanto riguarda il contributo in conto gestione, anche questo è a fondo perduto. Occorre presentare comunque un rendiconto delle spese relative a un determinato progetto tra quelli ammissibili (locazioni di immobili, utenze, pubblicità, oneri finanziari, ecc.). I contributi vengono dati in de minimis, ovvero nell’arco di 3 anni la stessa impresa non può avere contributi totali che superino i 200 mila euro.
La procedura per ottenere il finanziamento è quella di presentare la domanda a Sviluppo Lazio, la quale può chiedere ulteriore documentazione. L’erogazione del finanziamento viene effettuato man mano che si presentano le fatture relative alle spese sostenute (ma ricordiamo che per quelle in conto capitale si può chiedere un anticipo del 25%). Al termine di ogni anno viene erogato il saldo a seguito della verifica del consuntivo delle spese annuali.

Nuovo fondo di Garanzia Regionale

Destinato a tutte le Piccole e Medie Imprese iscritte in una delle Camere di Commercio del Lazio, il fondo viene erogato solo se le imprese sono finanziariamente ed economicamente sane. Tali imprese possono operare nei settori dell’industria, dell’artigianato, del commercio, del turismo, dell’agricoltura e dei servizi.
Possono essere finanziate le spese relative ai programmi di sviluppo aziendali, anche se effettuate nei 12 mesi precedente alla presentazione della domanda. Per programma di sviluppo aziendale si intendono gli “investimenti in immobilizzazioni sia materiali che immateriali”.
Possono altresì essere ammesse al fondo di garanzia tutte le operazioni di consolidamento di passività bancarie a breve termina (massimo il 70% del finanziamento complessivo erogato).
I termini per effettuare gli investimenti variano a seconda dell’importo necessario e precisamente: entro 15 mesi se l’investimento è fino a 100 mila euro; entro 18 mesi se l’investimento è fino a 150 mila euro; entro 24 mesi se l’investimento supera i 150 mila euro.
Il Fondo garantisce fino al 50% dei finanziamenti ( che devono andare da un minimo di 10 mila a un massimo di 1 milione di euro) concessi dagli istituti di credito che devono avere una durata massima di 10 anni. Occorre ricordare che il Fondo di Garanzia Regionale è cumulabile con altri Fondi di garanzia e dunque l’intervento può essere elevato fino alla copertura di un massimo del 75% che, per le imprese femminili, arriva all’80%.
Responsabile della procedura è la Unionfidi Lazio Spa.

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