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La filiera corta in Toscana diventa realtà. E nascono i formaggi “griffati”

Gori-Salvadori-Vanni-Nucci

La filiera corta in Toscana diventa realtà. E nascono i formaggi “griffati”

La sua carta d’identità forse non riuscirebbe a passare le frontiere, ma di sicuro il documento del pecorino e del marzolino ‘firmato’ appena nato in Maremma, nel sud della Toscana, è una garanzia di originalità ed una tutela della filiera corta

Si tratta di due nuovi formaggi prodotti dal caseificio sociale di Sorano, un piccolo Comune in provincia di Grosseto, che recano sull’etichetta la firma delle aziende che ne producono l’ingrediente fondamentale: il latte. Sono 18 in tutto e certificano che la produzione del pecorino e del marzolino ‘firmati’ di Sorano avviene secondo una reale filiera corta.

I nuovi prodotti caseari – ed il sistema economico e produttivo di filiera corta che ci sta dietro – sono stati presentati dall’Assessore regionale toscano all’Agricoltura Gianni Salvadori, insieme ai rappresentanti del caseificio e del Comune di Sorano. “Un esempio che rende concreta la filiera corta – ha sottolineato Salvadori. Questi formaggi sono prodotti in Toscana, lavorati in Toscana con latte di aziende toscane e venduti sui banchi della grande distribuzione toscana”.
Tassello fondamentale e conclusivo di questa nuova esperienza è infatti il ruolo della rete Unicoop Firenze che ha da subito dato credito al progetto del “cacio firmato” del caseificio grossetano, commercializzandolo nei suoi negozi e concretizzando così una completa filiera corta, a tutela dei produttori e soprattutto dei consumatori. Un progetto che rientra nella filosofia di Unicoop Firenze, che da sempre ha un rapporto privilegiato con la Toscana: basti pensare che nel 2010 Unicoop ha acquistato merci da produttori toscani per 450 milioni di euro.

 

Filiera corta

carta identità formaggiNasce così una nuova era di filiera corta sostenuta a pieno anche dalle istituzioni, come ha ricordato l’Assessore regionale all’Agricoltura Salvadori: “Con i piani integrati di filiera che abbiamo varato di recente, la Regione Toscana ha messo a disposizione 25 milioni di euro sul Piano di sviluppo rurale, per incentivare accordi fra produttori, trasformatori e gli altri soggetti della filiera, come i distributori”.
L’iniziativa è interessante non solo per la sua unicità ma anche e soprattutto per la sua facile replicabilità altrove, oltre i confini della regione Toscana.

Il caseificio di Sorano e i produttori

Il Caseificio di Sorano è nato nel 1963 ed è una cooperativa che riunisce 120 allevatori della provincia di Grosseto, con lo scopo di valorizzare la vocazione pastorale di questo territorio alle pendici del monte Amiata e non lontana dal Lazio. Il lavoro del caseificio sociale rappresenta oggi un’importante voce dell’economia locale, impiegando più di 30 dipendenti che lavorano 8 milioni di litri di latte all’anno.
Ecco l’elenco dei 18 titolari delle aziende produttrici del latte del ‘cacio firmato’, che comprende un certo numero di imprenditrici: Michelangelo Amaddii, Quntilio Angioini, Giacomina Benicchi-Elido Biondi, Aurelio Biondi, Gabriele Biondi, Renzo Caprini, Eldo Carrucoli, Giorgio De Logu, Domenico Fabrizi, Mara Falchi, Bruno Ficulle, Renato Finocchi, Alideo Foderi, Ivana Foschini, Renzo Funghi, Egidio Gasparri, Antinesca Pilla, Fabrizio Ulivieri.

 

 

Agnese Fedeli

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