Studi e ricerche

Divulgato il rapporto sulle imprese italiane

Rapporto

Divulgato il rapporto sulle imprese italiane

Un’analisi durata oltre un anno per mappare tutte le aziende d’Italia eseguita dall’ISTAT sull’ASIA (Archivio Statistico delle Imprese Attive) che dà una fotografia del tessuto imprenditoriale della nostra nazione. I dati pubblicati nel rapporto il 1 giugno 2011, si riferiscono all “anno della crisi”: il 2009

Sono 4 milioni e 500 mila le imprese attive nell’industria e nei servizi e danno occupazione a 17,5 milioni di addetti. La quasi totalità di queste imprese (il 95%) ha meno di 10 addetti e impiega il 47% di tutti gli occupati.

Sono 3 milioni invece le imprese attive che non hanno dipendenti e rappresentano oltre il 65% delle imprese attive.
L’Italia è dunque un Paese di micro e piccole imprese, con una fortissima percentuale di persone che usano l’imprenditoria come forma di auto-occupazione.
I due terzi delle imprese sono infatti individuali, il restante terzo è suddiviso tra società di persone e società di capitali, mentre solo l’1,1% delle imprese ha la forma di società cooperativa.

Imprenditrici e imprenditori optano principalmente per il settore manifatturiero (23%) e del commercio all’ingrosso e al dettaglio (20%). L’11% predilige quello delle costruzioni.

Rispetto all’anno precedente il numero delle imprese totali è calato dell’1%.
Sono aumentate invece  del 19,6% quelle del comparto energetico, le cosiddette utilities (imprese fornitrici di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata), e del 3,6% le imprese fornitrici di acqua o che si occupano di reti fognarie e trattamento dei rifiuti.
Grafico 1
I settori che vedono il calo delle imprese – e con esse dell’occupazione – sono quelli delle costruzioni, del commercio, molti dei servizi (trasporto e immagazzinaggio in primis). Fanno eccezione le attività finanziarie e assicurative, che aumentano invece del 9,6%, e quelle immobiliari, che aumentano di oltre il 4%.
Per quanto riguarda le tipologie, a calare sono le imprese individuali e quelle di persone, mentre sono in controtendenza le società di capitale che pur essendo aumentate di poco (3 mila in più del 2008), non sono accompagnate da un aumento del numero degli occupati che anzi calano di 162 mila unità.

Le imprese diminuiscono in tutta Italia, ma soprattutto al Sud e nel Nord-Est (-60% della diminuzione complessiva). Invece i lavoratori addetti calano soprattutto al Nord.
A lavorare nelle microimprese (quelle con meno di 10 addetti) sono quasi la metà degli occupati di tutta la nazione. Oltre 3 milioni e mezzo di persone lavorano invece nelle piccole imprese (quelle che hanno tra i 10 e i 49 addetti) e rappresentano il 21% della forza lavoro.
Le imprese di media dimensione (tra i 50 e i 249 addetti) impiegano il 12,4% della forza lavoro (pari a oltre 2 milioni di individui).
Le grandi imprese, quelle con più di 250 addetti, che rappresentano solo lo 0,08% del tessuto imprenditoriale italiano, occupano tuttavia una buona cifra di persone: 3,6 milioni, pari al 20% degli occupati complessivi. Le grandi imprese italiane sono solo 3.718 e di solito sono nel settore industriale.
g2
I settori dei servizi (terziario) è caratterizzato fortemente dalla presenza di micro e piccole imprese. Esse sono più numerose nel comparto del commercio, del trasporto e del turismo alberghiero, che complessivamente rappresentano il 72% delle micro imprese).
g3
Ma il dato più rilevante è quelle delle imprese senza lavoratori dipendenti, che rappresentano la stragrande maggioranza delle imprese italiane. Sono quasi 3 milioni infatti, pari al 65,2% di tutte le imprese attive, quelle condotte e gestite direttamente e unicamente dal titolare.
Questi casi si verificano un po’ in tutti i settori ma principalmente in quello immobiliare, seguito da quello del commercio all’ingrosso e al dettaglio. Meno invece in quello dell’industria in senso stretto.

Il 30% delle imprese (ca. 1,3 milioni) ha sede nel Nord-Ovest. In questa regione geografica vengono occupati da tali imprese il 34% degli addetti complessivi.
Nel Sud Italia prevale l’attività imprenditoriale commerciale.
g4

 

Potrebbe interessarti