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Lavoratori nei settori industria e servizi cercasi

Lavoratori nei settori industria e servizi cercasi

Nonostante la crisi occupazionale ci sono dei settori nei quali i posti vacanti non si riescono a coprire. L’analisi dell’Istat

Aumentano le ricerche di personale nel settore terziario e in particolare nel comparto dell’informazione e della comunicazione e nei servizi di trasporto; nel settore industriale si cercano lavoratori che si occupino di costruzioni, attività manifatturiere, fornitura di acqua, reti fognarie e gestione dei rifiuti.

Si tratta di posti di lavoro regolarmente retribuiti attualmente liberi o che lo stanno per diventare per i quali il datore di lavoro sta cercando attivamente un candidato sul mercato del lavoro.  I posti vacanti per i quali l’Istat ha fatto la ricerca, sono quelli diretti a lavoratori dipendenti e dunque sono esclusi i dirigenti.

 

Al 30 giugno 2011 le aziende hanno dichiarato di iniziare le ricerche di personale e tale ricerca, secondo l’elaborazione dei dati da parte dell’Istat, è relativa a un numero maggiore di posti rispetto all’anno precedente.

Il tasso di posti vacanti (ovvero il rapporto tra i posti liberi sul totale di quelli occupati) è dunque aumentato e, nel secondo trimestre 2011, nel settore dell’industria è arrivato allo 0,7% e nel settore dei servizi all’1%.
Entrambi i settori sono aumentati dello 0,2% rispetto al secondo trimestre del 2010 arrivando a un tasso totale dello 0,9%.
Ad essere diminuiti sono invece i posti liberi nelle attività finanziarie e assicurative.

D’altro canto se ci sono posti vacanti vuol dire che il lavoro da affidare le industrie lo hanno, e difatti il fatturato e gli ordinativi sono aumentati:  a luglio il fatturato è cresciuto dell’1,6% rispetto a giugno (ben del 4,6% sono aumentati gli ordini provenienti dal mercato estero). E se si confronta il dato di luglio 2011 con quello di luglio 2010 si vede che l’aumento è del 7,7% (+6,5 il fatturato su ordini dall’Italia, + 10,7% il fatturato su quelli dall’estero).

Il fatturato maggiore lo presenta il settore di attività economica che infatti cerca più personale: quello dei trasporti (per la precisione fabbricazione mezzi di trasporto), che aumenta del 26,4%.
Inutile dire che al secondo posto della top ten dei fatturati ci sono le raffinerie petrolifere, con un +14,5%. Dove neanche cercano personale.
Altro settore in crescita e che cerca personale è quello della metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo, il cui fatturato aumenta di quasi il 10%.

Osservatorio lavoro CISL

Secondo l’osservatorio lavoro della CISL, tra giugno e luglio gli occupati sono aumentati di 36 mila unità (pari a un +0,2%). Se si confronta l’aumento con lo stesso periodo del 2010, si nota che l’aumento è pari allo 0,4% ovvero a 88 mila unità in più.

Il tasso di occupazione si attesta pertanto al 56,9%, e si tratta di un dato stabile rispetto allo scorso anno.
I disoccupati sono aumentati dello 0,3% tra luglio e giugno, ma sono comunque in riduzione del 3,5% (pari a 74 mila unità) rispetto al 2010. Attualmente i disoccupati sono oltre 2 milioni.

Finalmente diminuiscono gli inattivi (chi non studia, non ha lavoro né è interessato a cercarlo) anche se solo dello 0,2% pari a 33 mila unità. Il calo è rispetto al mese precedente mentre rispetto allo scorso anno il dato è sempre più alto.

Il segretario generale aggiunto della CISL, Giorgio Santini, osservando i dati dell’Osservatorio dichiara:
“Nel complesso i dati relativi alla CIG (Cassa Integrazione Guadagni n.d.r.) nei mesi estivi sembrano confermare la tendenza alla stabilizzazione, se non alla riduzione, della cassa integrazione. Le ore autorizzate mensilmente, pur tenendo conto del fatto che il calo di agosto è meramente fisiologico, sembrano infatti essere scese significativamente al di sotto della  quota dei 100 milioni.  Il dato andrà tuttavia verificato nei mesi a venire. Quanto all’occupazione, il mercato del lavoro appare in lentissimo miglioramento rispetto ad un anno fa, ma i segnali di ripresa sono ancora troppo deboli e nel complesso la situazione è stagnante”.

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