La crisi del lavoro. Il G20 studia interventi di contrasto
Il G20 raggruppa i Paesi più industrializzati del mondo. In questi giorni si stanno riunendo i Ministri del lavoro del G20 a Parigi per studiare il modo di affrontare la crisi del lavoro che li ha colpiti. La ILO ha presentato un rapporto specifico sul lavoro e i sindacati internazionali hanno presentato delle proposte
Secondo lo studio presentato appositamente per l’occasione, il numero dei posti di lavoro scenderanno a partire dal prossimo anno e continueranno il calo a livello vertiginoso nel 2015. A partire dal 2008 sono andati persi finora 20 milioni di posti di lavoro negli Stati più industrializzati del globo, ma a partire dal prossimo anno potrebbero diventare 40 milioni.
Il rapporto, che alleghiamo in lingua originale in fondo all’articolo, è stato presentato dalla ILO (International Labour Organization che solitamente conosciamo sotto l’italianizzata sigla OIL che starebbe per Organizzazione Internazionale del Lavoro) che lo ha realizzato in collaborazione con l’OECD (Organisation for Economic Cooperation and Development la cui sigla italianizzata è OCSE, ovvero Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico).
Il direttore generale dell’ILO, Juan Somavia, ha dichiarato che “occorre agire adesso per capovolgere questa situazione. Il primo passo da fare è quello di dare la priorità al lavoro investendo nell’economia reale in modo congiunto, agendo sulla base di una cooperazione globale. Ciò che conta è puntare sulla qualità del lavoro”.
Ciò che si vuole è riuscire a tornare ai livelli precedenti alla crisi entro il 2015, e per fare questo è necessario recuperare 21 milioni di posti di lavoro per ogni anno. Una piccola nota positiva c’è stata nel 2010, in quanto le persone occupate sono aumentate dell’1%, ma questo non è sufficiente. Ogni anno si dovrebbe aumentare il numero delle persone occupate dell’1,3%.
Ci sono poi 4 Paesi del Gruppo che non sono riusciti a raggiungere un tasso di crescita dell’occupazione nemmeno dell’1%. Uno di questi è proprio l’Italia. Gli altri sono Francia, USA e Sud Africa). Giappone e Spagna, poi, hanno avuto addirittura un calo.
In tutto il mondo, attualmente ci sono ancora ben 200 milioni di persone in cerca di lavoro. Ci sono però 3 Paesi che hanno visto una forte crescita dell’occupazione: Brasile, Germania e Indonesia. Alcuni Paesi non hanno avuto alcun tipo di crescita (Argentina, Australia e Federazione Russa), mentre altri, infine, hanno continuato ad avere altissimi tassi di disoccupazione e tra questi ci sono proprio i Paesi dell’Unione Europea (gli altri sono il Sud Africa, il Regno Unito e gli Stati Uniti d’America).
C’è poi un divario crescente tra i lavoratori che hanno e quelli che non hanno un posto di lavoro dignitoso. Per esempio nelle economie maggiormente avanzate del G20, una quota significativa – e spesso in crescita – della forza lavoro ha lavori temporanei o irregolari.
Vista tale situazione critica, tutti i leader sindacali internazionali, si sono uniti per presentare lunedì 26, ai Ministri del Lavoro del G20 la propria proposta, che alleghiamo in fondo all’articolo. Il documento è stato elaborato in sede ITUC (International Confederation of Trade Unions – Confederazione internazionale dei sindacati) e Global Unions e affronta i temi dell’occupazione ma anche dei sistemi di protezione sociale e dei diritti dei lavoratori.
Questa consultazione delle parti sociali dovrà portare a un progetto da discutere con i Ministri delle Finanze del G-20 durante il prossimo incontro che si terrà in ottobre e durante il vertice dei Capi di Stato e di Governo che si terrà a Cannes ai primi di novembre.
Si ricorda che il Gruppo dei 20 (G-20) è stato creato nel 1999, a seguito della crisi finanziaria asiatica, dai Ministri della Finanza e dai Governatori delle Banche centrali allo scopo di sviluppare le economie statali mediante la discussione dei problemi principali che emergono nel tempo. Si cercano così di portare avanti politiche strategiche a livello globale. Per questo gli appartenenti al Gruppo si riuniscono periodicamente.
I Paesi del G-20 sono:
- Argentina
- Australia
- Brasile
- Canada
- Cina
- Unione Europea (che viene considerata come un Paese in più)
- Francia
- Germania
- India
- Indonesia
- Italia
- Giappone
- Messico
- Russia
- Arabia Saudita
- Sud Africa
- Repubblica di Corea
- Turchia
- Regno Unito (Gran Bretagna)
- Stati Uniti d’America
Allegati
G20-Dichiarazione-Global-Unions.pdf
Rapporto-ILO-e-OECD-sul-lavoro-nei-G20.pdf